E se tu scruterai a lungo in un abisso, anche l'abisso scruterà dentro di te.
-cit. Nietzsche••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
Martedì, 3 novembre 2015
«Aspen, oggi vieni a casa mia? Ti preeego, non ho voglia di stare da sola. Mi viene la depressione.»
«Leila, sei sempre così tragica. Comunque, mi dispiace dirtelo, ma passerai il pomeriggio senza di me. Ho Cameron e Taylor a casa.» le spiego mentre prendo il libro dell'ultima ora.
«Cameron e Taylor?» chiudo l'armadietto e volto lo sguardo su di lei.
«Ma cosa vai a pensare?! Levati quel sorrisetto dalla faccia! Vengono per il progetto che dobbiamo consegnare la settimana prossima.» le spiego la situazione iniziando a camminare verso l'aula. Giovedì scorso abbiamo saltato, alla fine, fra una cosa e l'altra.
«Sai tuo cugino cosa fa?» alza un sopracciglio e vedo un sorriso simile a quello precedente dipingersi sul suo volto.
«Leila, smettila. Oltretutto, mi devi raccontare i particolari del dopo festa.» le punto un dito contro e la guardo seria. Quei due sono spariti per un po'.
«Shh, sei troppo piccola per venire a conoscenza di certe cose.» mi mette l'indice sulle labbra come per zittirmi e cammina a passo svelto. Lei non frequenta questo mio corso.
«Gueli! Non mi sfuggi, sappilo!» la guardo male e, a causa della voce più alta, attiro l'attenzione di diversi compagni.
Scuoto la testa e li fulmino con lo sguardo per poi entrare in classe e resistere all'ultima ora.
È rimasto un unico posto, ed è accanto a Crawford. Perfetto, oserei dire.
Roteo gli occhi e cerco di non prestare attenzione al sorriso che mi rivolge. Sbuffo e mi siedo affianco a lui. Sarà una lunga lezione.Il professore inizia a spiegare e, fortunatamente, il moro, non mi rivolge la parola.
«Mi dispiace per sabato.» okay, come non detto.
Mi giro verso di lui e gli concedo un sorriso tirato.
«Io credo che, uhm... sia tutto a posto. Non fartene una colpa. Va tutto bene.» sussurro per non attirare l'attenzione del prof e poi torno a guardare il mio libro.
Di certo non potevo mica dirgli:
Ehy, no guarda io non ti amo ma mi ha dato fastidio vederti parlare e poi baciarti con quella tipa. Credo che tu mi piaccia ma niente di più, sia chiaro. Non credo che potremmo avere un futuro ma volevo togliermi questo sfizio.
Direi proprio di no.
«Okay...» si conclude così la nostra chiacchierata e dopo una buona mezz'ora, la campana segna il termine delle lezioni.
Raccolgo le mie cose ed esco dalla classe, cercando fra gli studenti una bandana colorata. Ne scorgo una vicino ad un armadietto e vado in quella direzione.
«Avvisa Cameron e digli di venire direttamente a casa mia.» mi sono appena fatta una figura di merda. Non è Taylor.
«Ehy, Aspen. Credo che tu abbia sbagliato persona.» ride di me e io vorrei sprofondare dalla vergogna.
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Try Again. ||Taylor Caniff||
FanfictionOgni giorno si sente voce di atti di violenza domestica e di tutti i casini celati dietro queste azioni. La gente sa soltanto parlare senza sapere e Aspen, una ragazza che vive con suo padre a Sydney, ne è testimone. Dopo la morte della madre, lui t...