•Why did you tell me 'dad'?• ✅

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I need more affection than you know.
-Sanctuary

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Cosa mi è saltato in mente? Perché ho pensato a lui? Non può tormentarmi la vita per sempre, non ne ha il diritto. Continua a invadere la mia vita facendomi ricordare il passato che vorrei solo dimenticare. Tutto ciò, però, è successo perché sono stata vicina a Taylor. La colpa è sua. Devo stargli lontana.

«Aspen! Aspetta! Fermati e dimmi che ha fatto quel cretino!» ho appena varcato la soglia della scuola quando sento dei passi veloci verso di me e la voce di Crawford farsi sempre più vicina.

Un secondo dopo due braccia mi circondano il corpo e mi girano. Non posso farmi vedere debole agli occhi degli altri o lui avrà vinto. Non è questo ciò che voglio.

Lui, ha già vinto. Quando ti ritornano i ricordi del passato, lui vince su di te.

Per una volta, la mia coscienza ha ragione.

«Ehy, perché stai piangendo?» Crawford mi stringe in un abbraccio. Non voglio stare qui, però mi sento bene. Sento di potermi fidare di lui. Inventerò una scusa, non voglio che si incasini anche lui la vita cercando una soluzione.

«Craw, non è successo nulla. Sai com'è fatto Taylor. Ha solo un po' esagerato con le parole. Adesso sto bene, grazie.» gli sorrido sperando mi creda, già Nash e Cameron sospettano qualcosa, e ora, credo, anche Taylor.

«Mhm...va bene. Se dovesse continuare non esitare a chiamarmi.» mi rialza il viso, precedentemente abbassato, e con una mano mi asciuga una lacrima.

«Non piangere più...mi fa male vederti così.» sussurra a pochi centimetri da me per poi far unire le nostre labbra in un semplice e casto bacio.

Quando si stacca mi sorride e io non so veramente cosa dire. Sono colpita. Per fortuna allevia questo imbarazzo creatosi restituendomi il cellulare e il mio zaino, che teneva lui sulle spalle. In quel momento, Taylor esce dalla scuola con le mani nelle tasche dei jeans.

«A domani.» Crawford mi saluta e, dopo aver lanciato un'occhiataccia a Taylor, se ne va, senza neanche darmi il tempo di ricambiare il saluto.

Imito la sua azione andandomene ma vengo bloccata. Devo stargli lontano.

«Noi due dobbiamo parlare, Aspen.» ha detto il mio nome e non quello stupido soprannome. Se fossimo in un'altra situazione gli farei anche i complimenti.

«Noi due non abbiamo nulla da dirci, Taylor. Devi starmi lontano.» lo guardo fredda e impassibile. Vedendolo zitto mi giro e ricomincio a camminare.

«Allora perché mi hai chiamato papà?» mi fermo all'istante. Non devo rispondergli, devo trovare la forza per andarmene, basta essere prigioniera di stupidi ricordi. Basta.

«Rispondimi. Che cosa ti ha fatto tuo padre?» certo che è testardo.

«Non sono affari tuoi. Pensa alla tua vita e come continuare a non farti beccare da Chris.» perché gli ho risposto?

«Sì che sono affari miei, sei la cugina del mio migliore amico e poi, anche quelli sono fatti miei, solo che non ti riguardano.» ma questo ragazzo ragiona?

«Lo sai che non ha senso ciò che stai dicendo? Credi di avere il diritto di sapere fatti personali quando non sei nessuno per me e poi dici di non impicciarmi? Bhè, io non mi interesserò di ciò che fate tu ed Eva. Sappi che la verità verrà a galla, prima o poi.» è vero. Non lo dico a caso, senza un motivo logico.

Try Again. ||Taylor Caniff||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora