Try Again. ||Taylor Caniff||

•Merry Christmas • ✅

You're the reason that these people know just who I am.
-cit. Sammy Wilk with Young Skate – Nothin' to a king

••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••

Venerdì, 25 dicembre 2015

Natale.

Il Natale è una festa accompagnata da diverse tradizioni sociali e religiose, ove troviamo oggetti caratteristici della festa come: il presepe, l'albero di Natale, il calendario dell'avvento e Babbo Natale.

Essa dovrebbe essere una festa felice, per riunire la famiglia e scambiarsi regali, nuove conoscenze, uscire fuori e giocare con la neve o cantare stupide canzoncine natalizie.

Io non posso. Non posso scambiare i regali perché non ho avuto il tempo di comprarli, essendo bloccata su quest'isola. Certo, sono con i miei zii e mio cugino, ma non sono i parenti più stretti di cui parlavo.

Durante il giorno di Natale, gli scorsi anni, andavo al cimitero a trovare mia madre e le lasciavo sulla tomba un vaso con delle curatissime Stelle di Natale.

Mi portavo una coperta e mi sedevo su di essa mente cominciavo a raccontarle i fatti successi. Poi, verso le cinque, Rey passava a prendermi e cenavo a casa sua con la sua famiglia, la mia nuova famiglia.

Loro mi curavano come se io fossi una loro figlia, nonostante dovessero badare ad altre due piccole pesti che gironzorellavano per la casa.

Facevano tutto ciò che mio padre non faceva per me a causa della sua assenza a casa per chissà quali ragioni che, sinceramente, non voglio sapere.

Stare qui non è la stessa cosa che stare in casa Buckett e festeggiare.

Per quanto abbiano addobbato l'hotel e anche le camere mentre pulivano, non troverò mai il calore che aleggiava nella dimora dei signori Buckett.

Riesco ancora a ricordare gli aneddoti che ci raccontava la nonna di Rey. Ci sedevamo tutti quanti in cerchio, intorno a lei,e ascoltavamo quelle sue avventure che non sapremo mai se fossero state vere o erano solo frutto della sua fantasia.

Nonna Rosalie ci ha lasciati un anno fa, esattamente il giorno del suo compleanno, il 28 dicembre.

Svegliarsi la mattina di Natale a causa di un gabbiano che è finito contro la nostra camera non è incoraggiante, o comunque un buon risveglio, degno di essere considerato tale. Soprattutto se poi ti fermi a fissare il muro davanti a te, ancora seduta nel letto, e a pensare al tuo passato.

<<Perché stai piangendo?>> sono queste le parole che mi hanno risvegliata, come al mio solito, dai miei pensieri. O meglio, paranoie.

<<Non sto piangendo.>> mento spudoratamente mentre mi asciugo le lacrime che stanno solcando lentamente il mio viso.

Certo che sei proprio antisgamo, tesoro.

E tu, invece, compari nei momenti sempre meno appropriati.

<<Avanti, è inutile che menti a me e a te stessa. Lo si vede lontano un miglio che hai gli occhi lucidi.>> mi stupisco del fatto che Taylor mi abbia chiamata con il mio nome e non con quello stupido soprannome che usa sempre.