Viviamo distinti e distanti, ma anche d'istinti e d'istanti.
-cit.••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
Prima di iniziare a leggere, vorrei scusarmi perché ho fatto passare più di dieci giorni dall'ultimo aggiornamento ma il peso del nuovo pentamestre ha già iniziato a farsi sentire, mi è venuto un blocco dello scrittore e mi sono persa nei pomeriggi a sclerare su anime. Anyway, in primis vorrei ringraziare il supporto delle ragazze del nostro gruppo e ho deciso di dedicare proprio a loro questo capitolo. Buona lettura, spero sia di vostro gradimento!
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Mercoledì, 3 febbraio 2016
<<Tanti auguri cugina!>> e come iniziare al meglio una giornata con un cugino rompi palle che ti urla gli auguri alle sette del mattino e ti butta giù dal letto, rovesciando il materasso.
Ebbene sì, il tre febbraio di diciotto anni fa, mia madre mi diede alla luce in uno dei tanti ospedali presenti a Sydney.
<<Dio, Carter. Neanche immagini cosa ti farei se solo ne avessi la forza!>> mi lamento con voce noiosa mentre mi tolgo le coperte di dosso e mi alzo dal pavimento che stava diventando fin troppo freddo per i miei gusti.
Ma io dico, proprio in inverno dovevo nascere? E' odioso. Il freddo che ti punge sulla pelle e che si intrufola ovunque anche se sei imbottito peggio dell'omino Michelin.
Ma una bella stagione calda come luglio o agosto è pretendere troppo dalla vita? Evidentemente, sì.
Inoltre, essendomi trasferita da poco, insieme alle altre, ci saremo dette una volta i nostri compleanni quindi è improbabile che se ne ricordino.
Dopo aver litigato ancora con il ragazzo dai tratti asiatici, lascio la mia stanza e scendo lentamente le scale per raggiungere la cucina e sperare in un'abbondante colazione.
Prima che io possa solo afferrare il mancorrente della scala, vengo spinta non intenzionalmente e vado a sbattere contro il muro.
Appena riacquisto l'equilibrio, alzo lo sguardo e sbuffo non appena riconosco i capelli da scappato di casa di Taylor. Ormai sono quattro giorni che abita qui da noi. Dopo l'incendio della scorsa serata, si è salvato davvero poco della casa e sembrava davvero abbattuto. Spero di non provare mai la sensazione di vedere casa mia bruciarmi sotto il naso, sapendo di non poter fare nulla se non aspettare l'aiuto dei soccorsi.
Ci vorrà davvero molto tempo prima che la casa torni come ora e gli zii hanno detto che sarebbe potuto restare qui da noi fin quando ne avrebbe avuto bisogno.
Un abbaio mi porta alla realtà e accenno un sorriso nel vedere l'aria triste di Tay scomparire appena Hoosier comincia a scodinzolargli intorno e a leccargli le mani.
Fortunatamente la colazione era abbondante come volevo e sono riuscita a riempirmi per bene, così da essere a posto fino a pranzo.
Ora l'unico casino è il turno per il bagno. Certo, ho il mio personale ma lo condivido anche con Carter. Prima non lo usava mai, ora, che c'è pure Taylor, dobbiamo fare a turni e le liti saranno assicurate.
Stamattina tutto è proceduto bene e durante il viaggio in macchina quei due continuavano a parlare di questa sera. Da ciò che ho capito, ascoltando solo qualche frase ogni tanto dalla loro conversazione, hanno organizzato di andare al bowling questa sera. Pessima idea perché anche la persona più scarsa del pianeta sarebbe in grado di battermi.
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Try Again. ||Taylor Caniff||
FanfictionOgni giorno si sente voce di atti di violenza domestica e di tutti i casini celati dietro queste azioni. La gente sa soltanto parlare senza sapere e Aspen, una ragazza che vive con suo padre a Sydney, ne è testimone. Dopo la morte della madre, lui t...