A fine capitolo troverete il mio sclero su Taylor.
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È ormai mezzanotte passata e noi siamo ancora qui.
Taylor e Christian volevano una rivincita così si sono spostati in sala giochi e ora stanno concludendo, finalmente.Non è cambiato nulla. Hanno perso, di nuovo.
«Scusate bambini, domani abbiamo scuola e per svegliarmi, se faccio tardi, servono le bombe. Possiamo tornare adesso?» porto le mani sui fianchi e scarico il peso del corpo in mezzo.
«Sì, mamma. Ti accompagno io a casa. Prima passiamo da casa mia così ti restituisco i vestiti e poi ti porto a destinazione.» mi informa Taylor e io annuisco.
«Allora io accompagnerò i Collins a casa e poi torno. Taylor, per favore non fare il cazzone come al tuo solito.» mio cugino lo fulmina con lo sguardo e il ragazzo delle bandane, che tra l'altro questa sera non porta, sghignazza divertito.
Saluto i fratelli e anche Carter.
Con Tay, raggiungo la macchina e salgo al posto del passeggero.Non vola una mosca. Silenzio. Quel silenzio imbarazzante, però.
«Vuoi che metta della musica?» chiede all'improvviso guardandomi un attimo per poi riportare lo sguardo sulla strada.
«Va bene, basta che non sia "potente". Voglio stare tranquilla.» accetto ma gli dò delle condizioni.
Lui annuisce e mette un cd. È un rapper. Non è male.
«Chi è?»
«Uhm? Il rapper? Il suo nome è Drake.» dovrei iniziare ad ascoltarlo, non mi dispiace affatto.
Durante il tragitto mi parla di questo cantante e della sua passione per il basket.
***
«Be', allora grazie per il passaggio. Domani lavo i tuoi vestiti e te li riporto.» lo avviso davanti alla porta di casa degli zii.
«Mettiamola così, indossali domani alla penultima e ultima ora prima del pranzo.» sul suo viso si forma, all'angolo della bocca, un sorriso.
«Domani? Cosa c'è domani?» no, sul serio. Cosa succede domani?
«Ginnastica, passerottina.» oh, bene. «Ci vediamo domani, passerottina.» mi fa l'occhiolino e se ne va.
La porta di casa è aperta ed entro, facendo piano, data la tarda ora.
Salgo al piano di sopra tenendo la busta con i miei vestiti in mano e, ovviamente, il parquet inizia a scricchiolare. Che odio.
«Aspen, era ora che arrivassi.» la testa di Carter sbuca fuori dalla sua stanza.
«Scusami, non pensavamo di metterci così tanto. Ora vado a dormire. Sono davvero stanca. Buonanotte.» lo abbraccio e vado nella mia stanza.
Mi preparo per la notte e mi rannicchio sotto le coperte. Fortunatamente ho una radio sveglia. Imposto la sveglia per domani e mi faccio cullare dalle braccia di Morfeo.
***
Martedì, 20 ottobre 2015- 07:00
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Try Again. ||Taylor Caniff||
FanfictionOgni giorno si sente voce di atti di violenza domestica e di tutti i casini celati dietro queste azioni. La gente sa soltanto parlare senza sapere e Aspen, una ragazza che vive con suo padre a Sydney, ne è testimone. Dopo la morte della madre, lui t...