Gli amici sono come la carta igienica: è bene tenerne sempre una scorta sotto il lavandino.
-cit. Sheldon Cooper••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••••
Venerdì, 18 dicembre 2015
«Alloa potemo fae suf?» io mi chiedo se Kevin gliel'abbia insegnata l'educazione del non parlare con la bocca piena a questo troglodita. Evidentemente sì, perché Tristen non è così. È Taylor che non si applica, ecco la soluzione di questo enigma.
«Volevo dire: allora potremmo fare surf?» si corregge dopo aver ingoiato la fetta di torta della colazione. Tutto all inclusive. Diventerò obesa entro la fine della vacanza, me lo sento.
«Sì, mi sono informata su tutto. A duecento metri più a sud sorge un impianto di balneazione con affitto di tavole da surf e svariati pedalò.» ci spiega mia zia mentre finisco di bere il mio caffellatte.
Ci saranno almeno una trentina di gradi e la giornata è splendida. Credo che anche per questo Natale non vedrò la neve. Rimanderò al prossimo anno, di nuovo.
Faccio strusciare la sedia contro il pavimento, creando un rumore fastidioso alle orecchie senza farlo apposta. Mi scuso con tutti e poi esco dalla sala da pranzo, camminando a piedi nudi sulla sabbia calda delle dieci del mattino.
Vado velocemente alla ricerca della nostra palafitta, camminando con passo svelto sulle travi di legno poste come ponticciuolo per raggiungere le varie casette. Dopo averla trovata mi accorgo di non aver la chiave.
«Ma io l'avevo appoggiata sul tavolo, poi l'ha presa Tristen e poi...»
«...l'ha data a me.» conclude una voce alle mie spalle, facendomi sobbalzare leggermente dallo spavento.
«La chiave ovviamente. Quella me la puoi dare tu.» un ghigno si propaga sul suo volto, delineato da un occhiolino. Non ci penso due volte a tirargli una sberla e prendere la chiave per poter entrare e cambiarmi.
«Stronza, mi hai lasciato il segno sulla guancia.» parla, dopo essersi accertato del fatto guardandosi allo specchio mentre io cerco il mio costume nero.
«Ti sta solo bene. Oh, eccolo!» esclamo appena trovo ciò che volevo e mi chiudo nel bagno.
Sfilo i miei attuali vestiti, compreso di sandali e intimo, e infilo il mio costume preferito. Mi sistemo un attimo i capelli e poi esco dal bagno con i miei vestiti in mano.
«Belle mutandine.» porto istintivamente i vestiti contro il mio petto per nasconderli e li butto di fretta e furia dentro la valigia che richiudo prontamente.
«Fai schifo, Caniff.» dico con tono spregevole e poi esco dalla stanza a piedi nudi, con solo il costume, dirigendomi verso la spiaggia.
«Faccio del mio meglio!» lo sento urlare alle mie spalle, azione che mi fa roteare gli occhi e sospirare. Perché tutto a me? Perché?
Risistemo gli occhiali da sole sul mio naso e raggiungo la sabbia. Questo posto è fantastico. Ti guardi attorno e vedi il mare, il nostro "hotel" e ancora mare. Forse riuscirò a non pensare più a nulla e godermi in santa pace la vacanza.
Giusto il tempo di finire questo mio pensiero, mi sento afferrare da dietro le gambe e sulla schiena, ritrovandomi in braccio a qualcuno che corre spedito verso l'acqua cristallina del mare.
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Try Again. ||Taylor Caniff||
FanficOgni giorno si sente voce di atti di violenza domestica e di tutti i casini celati dietro queste azioni. La gente sa soltanto parlare senza sapere e Aspen, una ragazza che vive con suo padre a Sydney, ne è testimone. Dopo la morte della madre, lui t...