capitolo 33

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Non so da dove venga tutta questa spontaneità. So che lo amo e basta.

Sicura di amarlo?

Ne sono più che sicura. Lo amo e mi è mancato. Mi è mancato tutto di lui, ogni suo singolo tocco ed ogni suo singolo gesto. La sua gentilezza e delicatezza in ogni cosa. Il suo modo di fare. Lui mi è mancato.

"Ti amo anch'io Jess." Mi stampa un bacio sulla fronte e continua a guidare.

"Mi sei mancato Mason, sei tutto per me, tutto."
Una lacrima riga il mio viso. Mi sono commossa alle mie stesse parole, non si può essere più scemi? No eh.

"Anche tu mi sei mancata piccola."

Cosa dovrei fare ora? Invitare a cena il mio ragazzo?  Nah non ho fame, qualsiasi cosa cucinasse non mangerei.

Invitalo a dormire dato che lo ami tanto.

"Mason, ti va di rimanere da me stanotte? Cioè sono sola e io insomma, volevo un po' di compagnia e si beh mi sei mancato..."
mamma mia che bel discorso da premio Nobel. Sono proprio bravissima a esprimermi.

"Si, certo però prima dovremo passare per casa mia così mi prendo il pigiama eccetera.." Ecco un'altra cosa che mi è mancata; la sua libertà di parola.

Annuisco e guardo fuori dal finestrino. Le immagini scorrono velocemente al di fuori della macchina. Alberi, case, strade, bambini con madri sono l'unica cosa che esiste in questo quartiere. Felicità eterna.

Lukas mi sta chiamando al telefono e per fortuna mia il cellulare è in silenzioso. Non voglio più saperne niente, mi ha fatto male.

"Jess a proposito, che hai fatto alla mano, se posso chiedere?"

No, non puoi chiedere testa di carciofo. Cosa dico ora?

"Prima Lukas mi ha spinta e insomma ho sfregato la mano sulle mattonelle ruvide..." esito.

credimi,
credimi,
Credimi.

"A me sembra molto grave, dopo ti metto una garza intorno.." dice preoccupato.

'Si Mason grazie per la preoccupazione ma non la voglio la garza, sai com'è... Mi sono tagliata e ora si sono rotte le croste niente di più sai!' Se gli dicessi questo penso che mi butterebbe sotto ad un camion.

"Ehm no tranquillo, faccio io da sola dopo... devo solo sciacquare" sono imbarazzata per me stessa. Sono una frana.

"Sciacquare, disinfettare e mettere la garza!" Esclama divertito. Lo trova per caso divertente?

Inizia a ridere e lo seguo. In macchina ci sono solo le nostre clamorose risate. Mi é mancato ridere, è da tempo che non rido cone si deve.

"Ti amo Mason. Tu mi fai vivere e per questo ti ringrazio. Sei la luce che fa splendere il buio che ho in me." Dico sicura di me stessa, lo sono sempre con lui.

"Ti amo anch'io Jess, sappilo."

Dopo mezz'oretta siamo arrivati a casa sua, mi ha detto di aspettare in macchina.
Il mio cellulare inizia a vibrare. È di nuovo Lukas. Rispondo o non rispondo?

"Cosa vuoi Lukas?" Dico acida.

"Io ti voglio parlare, sono a casa tua. Tu dove sei?" Chiede arrabbiato e in tono duro.

Non può essere a casa mia! Se ne deve andare ora. Se Mason lo vede mi ammazza.

"Lukas vattene da casa mia! Non ti voglio parlare!" Detto questo gli sbatto il cellulare in faccia e lo spengo.

La portiera del guidatore si apre. È già arrivato?

"Ehi, perché urlavi così?" Si allaccia la cintura e mette in moto.

"Io ecco... ehm c'era una canzone che mi piaceva e insomma mi sono messa a cantarla a squarciagola! Ci muoviamo? Ho piuttosto fame!" Cambio discorso sperando che abbocchi.

"Ookayy" dice confuso.

Partiamo e ci dirigiamo verso casa mia. Nessuno dei due fiata, io non dico niente perché non voglio tirare fuori il discorso delle urla, mentre lui è concentrato sulla guida.

Siamo davanti a casa mia e Mason sta parcheggiando. In lontananza vedo la macchina di Lukas parcheggiata e i balconi delle finestre di casa mia spalancate. Non ci credo, é a casa mia.
Scendiamo dall'auto e entriamo in casa. Devo fare qualcosa.

"Ehm Mason! Chiudi gli occhi, ti faccio una sorpresa!" Urlo in modo che anche Lukas possa sentirmi ovunque sia in casa mia.

"Ah aspetta, ho anche le cuffiette con la musica!" Urlo ancora.

Tiro fuori le cuffiette e metto la musica al massimo, prendo un foulard e gli copro gli occhi facendolo sedere sul divano. Vado in cerca di Lukas e dopo poco lo trovo seduto sul mio letto.

"Che cazzo vuoi Lukas!" Sbraito indemoniata.

"Volevo scusarmi per prima, io non volevo..." dice e abbassa lo sguardo.

"Sei pazzo per caso? C'è Mason in casa e tu sei quì in camera mia! Ti sei fumato il cervello?! Sparisci!" Urlo nuovamente.

Mi prende per i polsi e mi poggia sulla parete facendo aderire perfettamente la mia schiena al muro. Siamo vicinissimi. Non riesco a sopportare che questa vicinanza possa sciogliermi così.

"Jess, ti ho chi.." si blocca di colpo fissandomi le labbra. No, non può farlo, c'è Mason.

"Che cazzo state facendo!" Mi divincolo dalla presa di Lukas e vedo Mason sulla soglia della porta.

Oh merda.

Ehiiiii
Nuovo capitolo!
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Mani fredde e cuori caldi.     ||Cameron Dallas||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora