Capitolo 6

290 11 2
                                    

Le lezioni di oggi sono volate e credo che Giulia ed Amanda mi abbiano dato una bella idea per vendicarmi. Sono sicura che in questo modo non mi ricatterà più quel deficiente di Lukas. Il piano sarebbe quello di andare a casa sua e chiedergli scusa per la ginocchiata che gli ho dato, poi devo dirgli di spogliarsi e di rimanere solo in boxer così poi faccio la foto con la macchinetta istantanea e lo ricatto dicendogli che l'avrei mostrata a tutta la scuola in qualche modo. E pure al preside quindi penso di essere in vantaggio.

***

Sono le 17:00, penso sia ora di prendere la moto e di andare da Lukas.

Una volta arrivata davanti a casa sua parcheggio la ktm e suono il campanello. Il cancello si apre e noto Lukas sulla soglia della porta. Ottimo. Mi avvicino a lui con la faccia più innocente che ho e metto in atto il piano.

"Ciao..."

"Jess cosa ci fai quì?"

"Ecco vedi, volevo scusarmi per la ginocchiata dell'altro giorno e insomma io..."

"Scuse accettate, aspettavo solo quello. Ti ho dato una bella lezione oggi"

Forzo una finta risata.

"Vuoi un caffè? " mi chiede.

"Ehm un bicchiere d'acqua va benissimo!" Ci sta cascando! Mitico.

"Entra pure"

Se pensa che adesso stiamo instaurando un rapporto si sbaglia di grosso.
Mi avvicino a lui in modo provocante tirandolo per il bordo della maglietta e mordendomi un labbro.

"Spogliati" dico tutto d'un colpo.

Non esita e inizia a togliersi la maglietta poi i pantaloni. Quanto brava sono?
Gli do piccoli baci sul collo e posso dire di sentire il rigonfiamento sui suoi boxer. Lo spingo verso il bancone e tiro fuori velocemente la macchinetta fotografica istantanea dalla borsa.

"Sorridi!"

"Che!?"

"Ecco fatto ora siamo pari, se tu dici in giro che siamo andati a letto mostrerò questa foto a tutta la scuola. Quindi ti conviene stare zitto, é solo un consiglio per non essere umiliato."

"Okay okay allora era questo il tuo piano? Astuta la ragazza... Ti prometto che non lo dirò a nessuno e poi mi umilierei da solo a dire che sono stato con un zitella."

"Modera il linguaggio tesoro. Ci si vede"

Esco dalla porta di casa con mille pensieri che mi lasciano perplessa... una piccola parte di me ci è rimasta abbastanza male per il fatto che mi ha chiamata zitella...

"SONO A CASA" urlo all'entrata per farmi sentire da mio padre ma nessuno mi risponde. Sarà al lavoro... almeno stasera sono libera.

Corro in camera e inizio a studiare gli appunti di russo siccome devo cercare di andare il meglio possibile in questa materia.
Inizio a ripassare e senza nemmeno accorgermene è già buoio fuori, penso che andrò a dormire poi mio padre non è ancora tornato.
Vado in bagno e mi faccio una doccia veloce, mi lavo i denti metto il pigiama e vado nel mondo dei sogni.

Driinn driinn driinn

Ed ecco di nuovo come ogni Santo giorno che sta cavolo di sveglia si fa sentire proprio quando stavo sognando lo zucchero filato. Stavo così bene sotto alle coperte... al diavolo la sveglia.

Mi alzo dal letto e corro in bagno. Per oggi mi metto una maglietta bianca semplice a mezze maniche scollata e i miei skinny jeans neri. Come scarpe opto per le mie adorate Adidas superstar nere con le strisce bianche.

Mani fredde e cuori caldi.     ||Cameron Dallas||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora