capitolo 11

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Sono passati un paio di giorni da quando ho cacciato di casa Lukas e penso che non mi rivolgerà più parola, ma meglio così. Non voglio più avere a che fare con lui. Non c'è mai stato niente e non ci sarà mai niente.

"Jess mi stai ascoltando?" Mi rimprovera Giulia.

"Io beh..si si ti sto ascoltando!"

"Cosa ti ho chiesto allora?" Inarca un sopracciglio.

"Beh mi hai chiesto se ti stavo ascoltando(?)" Suona più come una domanda che come un affermazione ma va beh.

"Mmm! Jess sono stanca. È da giorni che va avanti questa storia, da quando hai cacciato Lukas da casa tua sei sempre tra le nuvole e come se non bastasse ti fai sempre cacciare dalla classe. Le prof notano che non stai attenta e che disegni faccine con gli evidenziatori. Ne vuoi parlare?"

Sembra abbastanza preoccupata...

"Io beh ecco..."

Basta con questi 'beh'! Arriva dritta al punto!

"Non ho niente.. sono solo ancora scossa dalla telefonata di mio padre"

Mento spudoratamente.

"Ok.. comunque prima ti ho chiesto se stasera ti va di andare alla festa di compleanno di Davide, so che probabilmente non vuoi venire perché c'è la Lukas, ma se ci vieni dimostri a me e a te con non ti interessa niente di lui ed è un passo"

Sto andando su tutte le furie!

"Porca puttana! A me non frega niente di Lukas okay? Quindi stasera vengo alla festa. Non devo dimostrare niente a nessuno e sopratutto a te. È evidente."

Giulia abbassa lo sguardo.
Forse ho urlato un pochettino troppo. Tutti gli alunni che sono in mensa sono girati verso il tavolo mio e di Giulia, compreso Lukas che mi guarda perplesso.

"Giuli.. Io non volevo.. scusami.."

Si alza dalla sedia e se na va uscendo dalla mensa. Merda merda merda. Ho esagerato, non voglio perdere pure lei, ho bisogno di lei.

"Giulia" sussurro guardandola andare via mentre tutti gli sguardi sono posati su di me.
Devo andare dai lei e scusarmi, non merita di essere trattata così. Sono stata una stupida e devo rimediare subito.
Corro verso l'uscita della mensa e mi avvio verso la direzione in cui è andata, la vedo in lontananza.

"Giulia!" Urlo.
Si volta e grazie a Dio si ferma.
La raggiungo e inizio a spiegarle.

"Io Giulia veramente, non volevo. È che sono stressata... dico cose che non voglio senza nemmeno farlo apposta. Ti prego perdonami, sai che senza di te io non riesco a vivere"

"Ahhh vieni quì birbante!" Mi abbraccia così forte che mi sembra di soffocare a momenti.

"Ora però dobbiamo andare in classe, rischiamo di far tardi.."

"Ok, io però devo prima passare a prendere il libro di biologia in armadietto"annuisce e sia avvia verso la sua strada.

Sono davanti al mio armadietto e non riesco a trovare il libro di biologia.

"Biologia, biologia" sussurro tra me e me mentre sto mettendo sotto sopra l'armadietto. Ho buttato tutto atterra ma non lo trovo.

"Cercavi questo?" Una voce che non ho mai sentito si fa spazio nella mia mente. Alzo lo sguardo e noto un ragazzo a me sconosciuto. Ha gli occhi verdi menta e i capelli che partono dal moro e arrivano al marrone chiaro, la sua figura è alta e muscolosa. Le spalle sembrano due rocce mentre i pettorali e gli addominali si riescono a intravedere dalla maglietta leggermente aderente.

La conclusione è che è un figo fichissimo .

Stavolta ti do ragione.

"Ehm... si.. beh è quello che... si insomma è quello il libro.." balbetto diventanto un pomodoro vivente.

"Io sono Mason, piacere" mi porge la mano e gliela stringo.

"Io sono Jess"

"Bel nome! Comunque tieni quì il tuo libro, era per terra insieme agli altri" lo afferro e le nostre dita si sfiorano.

"Beh Mason, ci si vede"

"A presto"
Mi saluta e si avvia dal lato opposto in cui devo andare io. È un figo pazzesco e stavolta posso dimenticare la regola del "Non mi importa dei ragazzi ora". Sembra anche molto dolce e un ragazzo per bene. Mi dirigo in classe e naturalmente sono in ritardo. Busso ed entro.

"Smith! Si vada subito a sedere!"

"E che cazzo stavo facendo secondo te strega!?" Bisbiglio tra me e me.

"Può ripetere?" Mi giro e vedo la professoressa con lo sguardo puntato su di me, è su tutte le furie.
Forse ho "bisbigliato" troppo forte.

"Ehm.. io ecco.."
Non so cosa dire, mi ha preso di sorpresa.

"Fuori subito dalla mia classe e non si faccia più vedere!"

Annuisco ed esco. Non sono affatto dispiaciuta.
Vado a farmi un giro per la scuola e mi prendo un caffè da quelle macchinette marce.

Una mano mi tocca la spalla per farmi voltare.

"Mason" dico.

"Ehi ciao, non avevi biologia?"

Il mio sguardo si abbassa sulle sue scarpe, che belle Nike!

"Mi ha buttato fuori perché ho bisbigliato tra me e me che mi stavo andando a sedere su quella cazzo di sedia concludendo la frase con 'brutta strega'... può essere mi abbia sentito, anzi è così."

Mi guarda storto e scoppia in una risata clamorosa.

"Che hai da ridere?! Mi ha cacciata via!''

"Appunto!" Dice ridendo.

"Tu piuttosto che ci fai quì?"

Il suo sguardo diventa più serio.

"Non mi andava di fare matematica così ho detto alla prof che me ne andavo"

Wow non mi immaginavo un ragazzo così impertinente.

"Poi dici a me? Io comunque ora vado a casa, ci si vede in giro"

Lo saluto con la mano sventolandola da destra a sinistra.

"Ti accompagno io"

Non so che fare e che rispondere. Non mi aspettavo una gentilezza così, ce si è cortese ma è strano vedere un ragazzo così...

"Okay, tanto sono a piedi"

"Perfetto così ti do un passaggio in macchina"

Annuisco e ci avviciniamo all'uscita della scuola dirigendo verso il parcheggio.

Siamo in macchina per andare a casa mia, gli ho dato le indicazioni e ha capito in un attimo. La sua macchina è semplicemente stupenda. È un Bmw x3 nera. So che non è tanto nuova ma a me piace.

"Eccoci arrivati"

"Grazie mille del passaggio, non so proprio come ringraziarti!"

"Non serve. Se hai bisogno di qualcosa chiamami, il mio numero te l'ho dato"

"Okay, ciao"

È gentilissimo. Non mi aspettavo mai di incontrare un ragazzo così. Non è come Lukas, maleducato e lunatico. È cortese, mi sembra quasi un inglese.

Mani fredde e cuori caldi.     ||Cameron Dallas||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora