«Finalmente, un attimo di respiro!» esclama Camila, stremata, lasciandosi cadere pesantemente su una sedia in plastica, non molto distante dal bancone. Io la seguo, con un sospiro, gettando un'occhiata veloce alla sala dello "Young Bar".
La stanza decorata con murales di ogni tipo, ritraenti anche grandi celebrità o personalità imponenti nel mondo della musica- che vanno dai Beatles a Freddie Mercury, per poi concludere con Michael Jackson- è occupata da poche persone. La gran clientela che si ammassava tra queste quattro mura fino a qualche decina di minuti fa, ora si è dimezzata, e in questo istante sono poche le persone sedute intorno ai piccoli tavoli rialzati dalla simpatica forma a tappo di bottiglia.
Il fatto che fossimo in due a servire la gente ha sicuramente velocizzato di molto il servizio, ed è solo grazie al rispettivo aiuto che ci siamo diate l'un l'altra, che adesso possiamo concederci un momento di relax, spaparanzate su queste piccole sedie, a farci aria con dei menù pescati da un tavolo a caso.
«Se non ci fossi stata tu, questo locale sarebbe stato stracolmo di gente impaziente del proprio ordine fino a mezzanotte.» osserva Camila, e un sorriso dolce si forma sulle labbra rosee accuratamente messe in risalto
da un lipgloss brillantato.
«Non è stato solo merito mio; ti ricordo che quella più veloce nel servire non sono io.» la correggo ricambiando il sorriso.
Camila mi stringe in un abbraccio, e una sensazione d'immensa felicità mi pervade l'animo. Siamo insieme da meno di un'ora ma si è già dimostrata davvero gentile ed amichevole con me e, in sua compagnia, devo ammettere che persino dover consegnare cibo a ragazze che si facevano prendere dal panico per le calorie contenute in una ciambella, è stato piacevole.
Forse sono riuscita nel mio intento; ricominciare da capo anche qui a Toronto, con un nuovo lavoro e una base che promette la costruzione di una solida amicizia.Chissà; forse stavolta le cose andranno meglio.
«Vorrei tanto che anche l'altro fosse come te...» sospira d'un tratto Camila.
Le rivolgo uno sguardo interrogativo, ed è solo ora che mi ricordo del fatto che ci sia un altro ragazzo a lavorare con noi; il famoso tipo in ritardo al quale la signorina Olden dimezzerà lo stipendio già minimo.
«Non andate molto d'accordo?» le domando.
Camila scuote il capo. «Non lo neppure io, in realtà, è solo che...»
La mia collega s'interrompe subito all'udire il rumore sordo della porta scorrevole che annuncia l'arrivo di un nuovo cliente.Io e la ragazza al mio fianco ci alziamo all'istante, dandoci una rapida stirata ai grembiuli stropicciati, come se incalzate dal vocione del nostro capo a darci una mossa, e in men che non si dica siamo già alla cassa, a guardarci scrupolosamente intorno, in cerca degli occhi verdi della signorina Olden che immaginiamo ci stiano scrutando severi.
Sorprendentemente non li troviamo, e quasi tiriamo un sospiro di sollievo quando, al posto dello sguardo duro della donna, troviamo quello dolce di una ragazza dalla folta chioma biondo cenere.
«Camila!» esclama ansimante questa, poggiando i palmi delle mani sudate sul bancone.
La guardo sorpresa, e la prima cosa che non sfugge ai miei occhi è l'azzardato abbinamento di colori che ha indosso. Non sono una persona alla moda, né tantomeno ritengo di avere del buongusto in proposito o la superiorità per permettermi di giudicare la gente in base al modo di vestire, ma devo ammettere che l'accostamento di quella maglietta arancione, decorata da piccole margherite, con gli shorts fucsia e le ballerine rosse, porta persino me a storcere il naso.
«Ho delle notizie che devi assolutamente sentire!» le sue parole sono accompagnate da gesti concitati delle lunghe mani adornate con una decina di anelli, e ha ancora il fiato corto quando Camila le piazza un bicchiere di vetro davanti.
«Buongiorno anche a te, Clary!» ribatte la mia collega aguzzando i grandissimi occhi castani, tagliente. «Sì, sto bene. Grazie per avermelo chiesto.»
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Summer love. ||Shawn Mendes
FanfictionLe canzoni che parlano di amori estivi, Hayley le ha sentite sempre e solo di sfuggita. Lei non ne ha mai vissuta una, nella sua monotona vita, scossa da così tante delusioni, negli ultimi mesi, che ha sentito il bisogno di scappare da quella città...