Capitolo 19.

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Il mio sguardo esamina con incredulità ogni dettaglio del viso di Nash, incapace di convincersi della verità più che limpida. Ne scruta la pelle, candida nonostante la bella stagione e il forte sole canadese, e il gioco di colori che è quel volto, con gli occhi della stessa tonalità del ghiaccio in contrasto con le folte sopracciglia scure, dalla forma costantemente inarcata.
Fisso gli zigomi che si alzano a mostrare un sorriso brillante, soddisfatto e appagato, evidenziandone i tratti marcati e le linee del volto, e nonostante tutto, nonostante ciò di cui mi sono appena resa conto, non trovo nulla.
Su quella faccia apparentemente pulita ed innocente troneggia solo un'espressione di puro trionfo, ma di pentimento o quantomeno disagio, quando si rivolge a Shawn, non c'è alcuna traccia.

«Nash!» «Ehi, Grier!» le voci che si levano dal bancone sono quelle di Clary e Camila, che accolgono con euforia l'arrivo di quello che immagino sia anche loro amico.

Di tutta risposta, lui rivolge loro un piccolo accenno di sorriso ma, prima che possa aprire bocca, mi ritrovo a pochi millimetri dal suo naso all'insù, con un dito puntato contro il suo petto e un viso che credo paonazzo dalla rabbia.

«Sei stato tu!» sibilo con veemenza, caricando ogni parola con quanto più disgusto mi sia possibile.

Lui strabuzza gli occhi stranito e, indietreggiando a braccia spalancate, bofonchia un «Che ti prende?»

«Sei sempre stato tu a riferire tutto ad Alison!» continuo ad inveire contro Nash, sentendo il nervosismo montare sempre di più alle parole del ragazzo di fronte a me, e la faccia andarmi in fiamme. Lui continua a borbottare qualcosa su quanto sia impazzita, aggrottando le fronte, accigliato, vestito unicamente del suo abito d'innocenza e incredulità. Questa reazione non fa che suscitare in me una carica di adrenalina e forza che mi portano ad afferrarlo per l'immacolata camicetta bianca ed avvicinare il suo viso al mio, al fine di obbligarlo a guardarmi negli occhi. Perché sì, sono convinta di ciò che dico, e sono anche convinta che Nash sia consapevole dei suoi errori esattamente quanto lo sono io. Perciò mi rifiuto di credere che in questo sguardo, al momento duro e severo, e riservato solo a me, non sia possibile scorgere alcuno spiraglio di pentimento.
Delle braccia mi afferrano da dietro proprio quando sono sul punto di urlargli di nuovo contro per incalzarlo a confessare tutto, e non mi meraviglio nell'incontrare il volto di Shawn che mi scruta con un'espressione mista tra lo stupore e la preoccupazione.

«Hayley, calmati.» mi sussurra all'orecchio, con il fiato caldo che mi solletica il collo. La sua voce è così rassicurante che non mi rendo neppure conto di aver mollato la presa su Nash e di essermi quasi fiondata sul suo petto, ansimante. «Ti starai sicuramente facendo prendere dalla rabbia; Nash non può aver fatto nulla di tutto questo.»

«Shawn...» boccheggio, notando solo ora la cappa di persone che si è formata intorno a noi. Le facce di Clary, Cameron e Camila ci fissano attonite, lasciando a qualche cliente fin troppo curioso lo spazio necessario per sbirciare lo scena, dalla comodità del proprio posto.
«Shawn, svegliati!» gli urlo quasi contro, tentando di liberarmi dalla sua presa salda. Mi cinge i fianchi con delicatezza, come se avesse paura di farmi del male, sciuparmi o sfiorarmi troppo, ma ciononostante riesce a tenermi ferma, immobile contro di lui, e soprattutto incapace di attaccare nuovamente Nash.

«Qualcuno mi spiega cosa sta succedendo?» interviene Camila, stizzita e confusa allo stesso tempo.

«Succede che Nash ha qualcosa da dire.» ringhio, cedendogli la parola.

«Hayley...» mormora di nuovo Shawn.
Lo ammutolisco con una gomitata nelle costole, attendendo poi a braccia conserte che il ragazzo dagli occhi azzurri si decida ad aprir bocca.

«Non ho assolutamente idea delle cazzate di cui stai farneticando!» ribatte quest'ultimo, sistemandosi il colletto della camicia ormai stropicciata. «L'unica cosa che ho da dire sono le scuse per il mio ritardo, e penso di doverle solo a Camila.»

Summer love. ||Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora