Capitolo 37.

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Per un attimo, nel nostro minuscolo angolo di bar, tutto tace.
Il silenzio pesante che aleggia è in pieno contrasto con un luogo allegro e colorato come questo, ma nessuno osa proferir parola, comunque; siamo tutti troppo interdetti, concentrati a strabuzzare gli occhi per accettarci che quello davanti a noi non sia un brutto scherzo dettato da quella fame che ci attanagliato per troppi giorni.
E a confermarlo è anche l'imminente ingresso della chioma bionda, altrettanto avvinghiata nelle sue costose borse e barcollante in quei tacchi probabilmente troppo alti per lei, che tenta di affiancarsi alla mia sorellastra con un sorrisetto appagato.

«Ragazzi!» starnazza Amanda, una volta aguzzata la vista e studiati tutti i presenti con le labbra arricciate. Raggiunge Alison trascinandosi quasi, impedita nelle sue calzature. «Anche voi qui!»

D'un tratto, tutti i pensieri che ciascuno ha tenuto per sé finora, a causa dell'eccessivo sbigottimento, si riversano nella stanza, insieme, con prepotenza. Nella confusione più totale, sento appena Matt esordire con una delle sue classiche battute taglienti e Nash ridervi su, Clary gridare la sua sorpresa con la voce più alta di un tono, Camila mormorare qualcosa, Aaron acconsentire, ed io, ancora troppo confusa, come stretta da una morsa di ferro, limitarmi a gettare uno sguardo automatico a Shawn, per leggere sul suo volto, d'un tratto sbiancato, lo stesso sconcerto; Alison è qui.
Direttamente da Toronto, è giunta qui.
In Florida.
A Fort Lauderdale.
Nel nostro stesso bar, nel nostro preciso momento.
Non riesco proprio a credere all'assurdità di questa situazione.

E Cameron, che è a fianco a me, dal canto suo, rosso in volto e ribollente di rabbia, dà voce al pensiero comune sovrastando con la propria voce le altre.
«Che cazzo ci fai qui?!» sillaba. «Anzi...che cazzo ci fate qui tu e...Cristo,» il suo tono va pericolosamente crescendo mentre addita la bionda. «datemi delle fottute spiegazioni o giuro che...»

«Ma Cameron,» lo rimbecca la mia sorellastra, aprendo bocca per la prima volta da quando è qui. La sua voce è leggera, leziosa come al solito. Con quella velata innocenza a cui proprio non riesco a credere.
È viscida, falsa.
«C'è bisogno di alzare così tanto la voce?» si acciglia.

«Sì che c'è bisogno, cazzo!» sbraita ancora il moro, allargando le braccia. La sua reazione è sì giusta, ma a tratti persino esagerata.

Mi viene da chiedermi il perché, ma non lo faccio; lo guardo perplessa proseguire nella sua predica plateale, da spettatrice sconcertata.
«Spunti qui dal nulla e...»

Alison lo interrompe con un leggiadro risolino. «Siamo solo qui in vacanza, cosa c'è di strano?» biascica con naturalezza. «Il padre di Amanda ha diverse abitazioni sparse in Florida; Miami, Orlando, Fort Lauderdale...» la bionda annuisce soddisfatta all'interminabile elenco.

«E tra tutte,» intervengo senza neppure rendermene conto, le parole cariche di scetticismo e le braccia incrociate. «avete scelto proprio Fort Lauderdale.» sogghigno. «Che casualità.»

Alison mi scocca un'occhiata divertita, come se mi vedesse davvero per la prima volta da quando ha messo piede qui dentro. «Hayley, ma ci sei anche tu!» esclama infatti, ignorando del tutto il mio commento. «Tesoro, che piacere vederti...» si porta una mano al fianco ed esibisce il più falso dei suoi sorrisi. «anche se non sembri avere per niente una bella cera.» si preoccupa di farmi notare, arricciando le labbra in quella che dovrebbe essere un'espressione dispiaciuta.

«È vero!» Amanda, perlomeno, non è così accorta e finta da nascondere il suo entusiasmo. «Hai proprio una brutta faccia...sei così pallida!»

Cameron, a fianco a me, annuisce, confermando quella che credevo una cattiveria non fondata ma che, invece, non pare discostarsi dalla verità. «Ti senti bene?» mi prende per il braccio e punta i suoi occhi scuri nei miei.
Abbasso automaticamente lo sguardo, rifiutandomi di incontrarli.

Summer love. ||Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora