Capitolo 25.

986 104 78
                                    

L'acqua calda scorre sul mio corpo, e con essa scivola via anche l'odore di birra, il fumo e, soprattutto, il suo sapore.

Prendo un respiro profondo, tiro indietro i capelli, e boccheggiando penetra nelle mie narici il vapore che circonda questo ambiente, creando una specie di cappa che mi protegge da qualsiasi cosa succeda al di fuori di questo angolo rassicurante.

Sono sotto la doccia da circa una decina di minuti, ovvero il tempo esatto da cui sono arrivata a casa. La prima cosa che ho fatto, una volta accompagnata in Bloor Street da Aaron, il quale ieri mi ha lasciato il suo numero raccomandandosi di chiamarlo in caso di qualsiasi emergenza, è stato spogliarmi di quel vestito e di tutte le sensazioni della scorsa serata. Di certo una doccia non mi aiuterà a cancellare quanto successo, ma mi aiuterà a distrarre la mente, per un secondo, da tutta questa situazione.

O almeno, dovrebbe.

Già, perché sembra che i miei pensieri non vogliano abbandonare nemmeno per un attimo le parole di Shawn o quelle di Alison, e ritornino continuamente a quello stupido, insignificante bacio.

Mi sento come se un peso gravasse sul mio petto e m'impedisse quasi di respirare; una sorta di sensazione in grado di corrodere e divorare ogni cosa, di farmi sentire come se fossi sul punto di perdere tutto, di svuotarmi.

Una sorta di mancanza.

Ma, diamine...come è possibile che mi manchi qualcosa che non è mai stato mio?

Gli occhi iniziano a bruciarmi all'improvviso e li levo al cielo nel tentativo di non finire col piangere. Tuttavia, prima che possa impedirlo, una lacrima scappa al mio controllo e mi solca il viso. Mi affretto ad asciugarla, e nella mia mente un solo martellante nome; Shawn.

Odio questa sensazione. Odio questa mia debolezza, e odio lui, che mi porta a sentirmi in tale modo.

Lo odio; è l'unica cosa che riesco a dirmi mentre, uscendo dalla doccia, sulla mia bocca ancora aleggia la serie di dolci sillabe che compongono quel nome, e nel frattempo mi viene da chiedermi perché, perché sia sempre lui, la persona costantemente presente in ogni mia ansia e preoccupazione, da quando l'ho conosciuto.

Insomma; dopotutto cosa c'è stato tra noi?

Nulla. O almeno, nulla di reale.

Solo un bacio rubato da me in un momento d'impulso, e un paio rubati da lui nel mezzo di una sbronza, e be', si sa; gli ubriachi ne commettono di stupidaggini.

E allora perché mi ritrovo ad asciugarmi anche solo una lacrima, per uno con cui finora non è accaduto niente che facesse riferimento a un qualcosa di più di una semplice amicizia?

«Stupida.» rimprovero la me allo specchio sottovoce.

Non posso permettere che questa storia vada avanti; quello che io e Shawn abbiamo provato finora è stata, molto probabilmente, una semplice attrazione fisica, la stessa che ci ha portato a baciarci e toccarci in quel modo. Siamo solo adolescenti con gli ormoni a mille, del resto, e non possiamo neppure essere del tutto condannati per questo.

Però devo avere la consapevolezza che ogni cosa finisca qui.

Si ferma tutto a ieri.

Deve fermarsi tutto a ieri; sia per me, che in tal modo non faccio che recarmi del male da sola, che per Alison e chiunque ci circondi. La mia sorellastra ha ragione, dopotutto; se questa situazione è stata in grado di mettere Nash contro Shawn, con il rischio di mandare in fumo un'amicizia secolare, chissà quante altre potrebbe far finire in frantumi.

Summer love. ||Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora