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- La nostra prossima offerta è una sentinella di sedici anni, è con noi dalla tenera età di quattro anni quando ha iniziato a mostrare per la prima volta le sue straordinarie abilità! D'allora abbiamo seguito passo passo la sua crescita e abbiamo constatato che il suo potere supera quello dei suoi antenati - il vampiro continua a elogiarmi, dopotutto mi deve vendere a qualcuno e guadagnarci un bel po' di soldi, visto che mi ha "nutrito per dodici lunghi anni" anche se il massimo che mi concedeva era pane e prosciutto se era di buon umore.

Il suo collega mi trascina sul palco, a ogni mio passo il fastidioso suono delle catene attaccate ai miei polsi e alle mie caviglie risuonano nell'immensa sala, come ad annunciare una morte. Non capisco il motivo per cui me l'hanno messe, sarò una sentinella ma rimango un'umana e non riuscirei mai a combattere contro licantropi, vampiri, streghe e qualche elfo anche contro uno solo di essi, figuriamoci scappare in una sala colma di questi esseri.

- Si parte da duemila koc! - esclama il venditore sbattendo un martello di legno sul tavolino riportandomi alla realtà. Immediatamente iniziano a lanciare offerte esorbitanti, intervallate dal suono del martello, finché uno in fondo a tutto urla un'offerta che non mi aspettavo - Un miliardo! -

- Ci stanno altre offerte? No? Bene venduto al 617 per un miliardo di koc! - annuncia sbattendo il martelletto di legno per tre volte consecutive, ribombando nella mia testa come se le avesse sul mio capo. Un brusio e delle lamentele si inziano a udire tra il pubblico, infelici di non avermi acquistata.

- L'asta si conclude qui, agli interessati la prossima sarà la prossima settimana, i pezzi forti saranno sangue A negativo e lacrime di Morgana - annuncia, mentre vengo portata via, l'orrore che c'è dietro alle quinte è una cosa unica, c'è puzza di marcio, teste mozzate di esseri a cui non so dare un nome e bottiglie di vetro con sconosciuti liquidi fluorescenti all'interno.

- Bene, finalmente non ci vedremo più Verdania - dice il vampiro che mi ha cresciuto fino ad ora cambiando le mie catene con alcune più pesanti e nuove. - Lo so che ti mancherò Prometeus, ti pentirai di avermi venduta, senza di me saresti morto da un pezzo - dico.

- Ho pareggiato i conti, ti ho insegnato a leggere, a scrivere, filosofia ed aritmetica - si difende mentre un suo scagnozzo mi stringe un braccio per portarmi dal mio nuovo padrone  - Te ne sono grata per questo. Ah prima che ci diciamo finalmente addio, ti voglio fare un ultimo regalo. Stasera alle dieci in punto vai nella stanza dei ospiti del secondo piano, se vuoi salvarti per l'ennesima volta -

- Farò come dici, fino ad ora non hai mai sbagliato - - Sarà meglio, altrimenti pretendo un invito al tuo funerale, sarà un vero onore vederti morto in una bara, magari anche con un crocefisso sul petto, succhiasangue - - Spero che il tuo padrone sia più crudele di me - ringhia mostrando i canini ingialliti facendo segno a Tim, il suo schiavo personale, di portarmi via.

- Addio Succhiasangue - - Addio Verdania - dice per poi girando i tacchi e andandosene, vorrei vedere la sua faccia quando vedrà sua moglie nel bel mezzo di un'orgia mentre si accoppia con il suo odiato concorrente Terzenio, ah no l'ho già vista. Quant'è comodo vedere il futuro, un po' meno i fantasmi  appena si accorgono che possono comunicare con me iniziano a perseguitarmi, pregandomi di portare un messaggio di conforto ai loro cari, quando erano consapevoli del loro stato.

Mentre percorro il corridoio per raggiungere il punto, dove consegnano la merce ai compratori. - La vuole in gabbia o se la porta via così? - domanda il cassiere a un uomo magro - La porto così. È mei? - domanda l'acquirante indicandomi.

- Si - risponde il figlio di Prometeus, l'individuo mi viene incontro e mi esamina - Pensavo che fossi più alta. Bene i soldi sono tutti, i documenti me l'avete dati, nascita, sanitari, culturali e della crescita del suo potere, beh, c'è tutto. Bene, andiamo non è il caso di far aspettare l'Alfa. - dice prendendomi per il guinzaglio e portandomi all'esterno, per la prima volta dopo decenni. Mi fa accomodare all'interno, di un auto nera con vetri oscurati, comportandosi da vero gentiluomo.

Ordina all'autista di partire e cerca qualcosa in una valigetta di pelle marrone - Sei tu il mio nuovo padrone? - chiedo cercando di arruffianarmelo un po', la vita mi ha insegnato che bisogna sempre giocare d'anticipo.

- No. Ero venuto a comprarti per suo conto, lo incontrarei fra poco, ma prima devi leggere questo -. Mi consegna un foglio giallastro - Sono regole che dovrai rispettare -

1- Ti rivolgerai all'Alfa dandogli del lei, sempre se non sia lui a permettere di usare un tono confidenziale.
2- Non puoi parlare con nessuno senza esplicito permesso dell'Alfa.
3- Non puoi uscire dalla tenuta senza esplicito permesso dell'Alfa.
4- Tu e i tuoi poteri sono proprietà privata dell'Alfa.
5- Non puoi avere relazioni di qualsiasi tipo con persone del branco ed esterne.
6- Non puoi andare nei sotterranei, anche in caso di estremo pericolo.
7- Non puoi frequentare i luoghi pubblici del branco (salotto, mensa, sala di addestramento, scuola, ospedale).
8- Non puoi esporre la tua opinione all'Alfa, su qualsiasi argomento.
9- Non puoi predire il futuro o fare da tramite a persone che non siano del branco o l'Alfa.
10- Se non rispetterai le regole elencate sarai severamente punita.

I dieci comandamenti me li ricordavo diversi, in altri termini dovrei essere un oggetto da esposizione. Nulla di nuovo, questo fantomatico Alfa sarà un vecchio egocentrico, con la pelle cadente, pelato con qualche ciuffo bianco.

L'automobile entra in un immenso giardino, si ferma davanti a una gigantesca casa grigia, con un lato coperto da piante arrampicanti. L'uomo scende, mi apre la portiera, una volta fuori un centinaio di fantismi mi viene incontro, dicendo di tormare indietro se tengo alla mia pelle.

Il portone si apre cicolante, ditubante entro nell'atrio in penombra, dei occhi blu elettrico catturano la mia attenzione, dei passi pesanti si fanno più forte man mano che le perle si avvicinano.

- Quindi è lei la famosa Sentinella - dice il possessore di quei gioielli, alto e muscoloso, con i capelli cortissimi quasi rasati a zero. - Quanto hai speso? - domanda girandomi intorno.

- Un miliardo - risponde teso il servitore, almeno penso che lo sia.
- Meno di quanto pensassi. Hai riportato i nove miliardi, in più? - chiede, mi prende il volto lo volta prima a destra e poi a sinistra.

- Si, Freddy si sta occupando di riporli in cassaforte - - Perfetto, vattene, tu ragazzina vieni con me - ordina, stringe la catena che va dal mio collo ai miei polsi e mi trascina su per le scale. Attraversiamo un'interminabile corridoio, entra in una stanza illuminata dalla fievole luce di un fuoco scarlatto.

"Ora non potrai più scappare" sussurra il fantasma di un anziano signore dell'ottocento al mio orecchio. "Non farlo arrabbiare o farai la nostra stessa fine" aggiunge un altro.

" E non potrai più fuggire da sorella Morte" conclude una bambina, detto da lei rende tutto più inquietante.

Angolo autrice
Se leggete anche le mie altre storie non vi preoccupate non le trascurerò per molto, solo il tempo di far partire questa♡

La Sentinella dell'AlfaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora