- Non posso dire, che sia un piacere fare la vostra conoscenza - dice ironico Walter, per sdrammatizzare la situazione, porgendogli la mano. Sono tesa, la situazione non mi piace, l'aria è tesa e i due per qualche assurdo motivo già si odiano a morte.
- Lo è, se tu fossi morto - risponde stringendogli la mano, rimangono immobili a guardarsi dritti nei occhi, poi si lasciano e sembrano ricordarsi magicamente della mia presenza.
- Andrada dobbiamo andare - dice Walter prendendomi per il polso e tirandomi verso il bosco. Purgatorio gli stringe il polso, bruciandolo, mi lascia e lui mi prende per la vita, allontanandomi dal lupo.
- Perché la chiami in quel modo? - chiede irritato, sapendo l'odio che provo verso quel nome. - Come altro dovrei chiamarla? É questo il suo nome! - esclama esasperato cercando di riprendermi, ma lo spirito mi allontana.
- Verdania, ecco come dovresti chiamarla! - ribatte, vorrei baciarlo in questo momento! Per Walter, lo spirito ha superato il limite e si trasforma in un gigantesco lupo, con il manto color caramello. - Oh, il cucciolo si è arrabbiato? - domanda divertito - Non credo, che ti conviene mettiti contro un essere supremo - aggiunge cambiando completamente espressione e tono, diventando freddo e autoritario.
- Calmatevi - ordino mettendomi in mezzo tra i due. - Verdania togliti in mezzo, non è una faccenda che ti riguarda! - esclama Purgatorio spingendomi via e facendomi cadere a terra, mi ignora completamente, mi rialzo e mi rimetto tra i due che se le stanno per darsi di santa ragione.
- Purgatorio, calmati, sta facendo solo quello per cui è qui con me, ha il compito di proteggermi e lo sta facendo egregiamente come puoi vedere! - urlo spingendolo lontano - Se lo dici tu, ora devo andare i morti non si giudicano da soli. Tornerò presto mia adorata - dice baciandomi la guancia in un punto molto vicino alla bocca e si dissolve in aria.
- Già lo odio - ringhia infastidito Walter tornato normale, è nudo come quando è nato. Va dietro un cespuglio e quando torna, ha il pantalone di una tuta addosso. Lo guardo confusa - Ehi, siamo lupi, ma abbiamo comunque una dignità. Ci sono vestiti sparsi per tutto il territorio, in modo che nessuno rimanga nudo come un cane - risponde con la sua solita delicatezza.
Torniamo sui nostri passi e un'Alfa furioso ci aspetta sulla soglia, ha gli occhi viola e appena il suo sguardo incrocia il mio, un brivido mi attraversa il corpo. - Inventa una buona scusa per questo ritardo - ringhia prendendo Walter per il collo e avvicinando a esso il suo volto.
- Abbiamo incontrato Purgatorio - dice con voce strozzata il beta. - Una scusa migliore? - domanda con una calma falsa, stringendo la presa intorno al collo del subordinato. - È vero! - esclamo.
- Nessuno ha chiesto un tuo intervento - ringhia - Vedi i miei ricordi, capirai che non mento - balbetta Walter, l'Alfa sembra farlo in una maniera che non riesco a immaginare. - Bene, siete perdonati per questo ritardo - dice lasciando il beta, esso cade a terra e inizia a tossire, mentre i segni della prepotente presa del suo capo, diventano ancora più visibili.
- Ei, respira lentamente - dico accovacciandomi affianco a lui e appoggiando una mano sulla sua schiena. - Lo so - risponde scocciato, Victor mi stringe il polso e mi tira verso se, vado a sbattere contro il suo petto, mi carica sulla spalla e mi porta dentro, lasciando Walter sulla soglia della villa, chiedendogli letteralmente la porta in faccia.
Andiamo nel suo sinistro laboratorio alchemico, mi posa a terra e corre ad abbassare la fiamma sotto a un pentolino. - Siediti sul divano e stai zitta - ordina, ubbidisco e inizia a trafficare con strane sostanze, conservate in altrettanto strani oggetti, che non so descrivere.
- Cosa sta facendo? - chiedo curiosa, pentendomene appena lui mi lancia uno dei suoi sguardi omicida. - Sto creando l'oro - risponde, non domando ''come si fa" so già che non me lo spiegherà. Non capisco perché mi ha portato con lui, invece di lasciarmi con Walter come al solito, per qualche ragione il motivo mi sfugge.
- Si sta affezionando troppo a te - dice di punto in bianco - Chi? - domando confusa riemergendo dai miei pensieri. - Walter - risponde, rimango a bocca aperta, possibile che con la sua passione per l'alchimia, abbia inventato qualcosa che gli dia l'abilità di leggere nel pensiero?
- Se te lo stai chiedendo, no non so leggerti il pensiero - dice, mentre dalla pentola cola del liquido dorato, Victor lo mette in altro contenitore, rettangolare, con delle pinze, lo immerge nell'acqua contenuta in una grande ciotola d'acciaio , del denso fumo bianco riempe la stanza, quando si dissolve affianco alla pentola da cui continua a sgorgare il prezioso liquido, c'è un lingotto d'oro.
- Cosa deve comprare con quello? - chiedo - Niente, la manderò nella zona industriale e una parte del branco creerà dei gioielli, più tardi farò l'argento. - risponde creando altri due mattoni d'oro, per poi iniziare a sistemare tutto.
- Quindi per mandare avanti questa enorme casa, il vostro branco crea gioielli? - dico - Oh, ma quanto sei sveglia! - mi prende in giro, buttando la ciotola, che ha da poco svuotato, in uno sportello inferiore. Mi consegna i tre mattoni e per poco non mi si staccano le braccia, sono debole e ne sono fin troppo consapevole.
- Seguimi - dice, usciamo dal laboratorio, andiamo nell'atrio, apre il portone, mi ordina di stare nascosta a un angolo. Prende i mattoni con una mano, esce, lo sento scambiare due parole con qualcuno. "Il suo Impero Economico è qualcosa di unico, nessun branco produce e vende gioielli" commenta Mariebelle materializzandosi di fronte a me.
- Perché nessuno può avere la materia prima così facilmente - dico, l'Alfa rientra e mi fa cenno con la mano di seguirlo, andiamo nel salottino dove l'ho conosciuto, si siede sulla poltrona affianco al camino spento e mi fa cenno di sedermi sulla sedia di legno di fronte.
- Posso offrirti qualcosa? - chiede, un fuoco verde divampa nel brancere, sussulto per lo spavento - No, grazie - rispondo, Victor versa una bevanda marroncina in un bicchiere con il ghiaccio.
- Assaggia - dice porgendomi il bicchiere, scuoto la testa, si alza e mi costringe a bere, sento un liquido denso scendere e bruciarmi la gola, inizio a tossire. Si risiede, con un ghigno disegnato sul volto.
- Che era? - domando con voce strozzata, quella cosa mi ha seccato la gola. - Whisky - dice divertito dalla mia reazione - Beve veleno - commento, scoppia a ridere e improvvisamente torna serio.
- Ti ricordi le regole? - domanda freddo, trafiggendomi con i suoi blu elettrico diventati improvvisamente ghiacciai.
- Si - annuncio - Bene, qual è la quinta regola? - chiede, in ordine non me le ricordo! E ora qual è? "Non puoi avere relazioni di qualsiasi tipo con persone del branco ed esterne." suggerisce Mariebelle, la ripeto, sperando che non si sia sbagliata.- Come la sai, perché ti sei avvicinata tanto al mio beta? - - Se l'ho fatto, non era di proposito - mi difendo, si alza e con il suo fare imperioso, mi prende il volto e lo avvicina a lui - Non voglio uccidere il mio vice, per una mocciosa come te, quindi vedi che devi fare, perché qualcuno perderà la vita colpa tua - ringhia.
Angolo autrice
Cosa pensate? Cosa ha in mente Victor? Che relazione c'è dà Walter e Andrada? Scrivete nei commenti la vostra opinione e votate!
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La Sentinella dell'Alfa
WerewolfPoter vedere il futuro e i fantasmi, può apparire una fantastica abilità, saper sempre cosa accadrà e poter non separarsi mai dai cari defunti. In realtà è una maledizione, questo mio talento, mi ha condannato a un'infanzia di solitudine e a incontr...