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Dormire nello stesso letto è vergognoso e svegliarmi che abbraccio Walter come se avessi paura che sparisca, rende questa esperienza ancora più imbarazzante.

Lui ha preso la palla al balzo e mi rifaccia questo fatto, ogni volta che  cerca di coccolarmi, attirando l'attenzione del personale dell'albergo. Scommetto che i camerieri quando entrano in cucina, parlano di noi, come è sempre venuta una persona diversa al nostro tavolo a pranzo.

E come se non bastasse il disegno sul petto si sta facendo più scuro e definito.

La città è più affollata e grigia di come mi aspettavo, ma è piacevole e allegra. Walter ha insistito ad andare a un centro commerciale, una grande struttura che contiene differenti negozi.

- Non dovevamo prendere le cose per Teodoro? - chiedo mentre entriamo nell'ennesimo negozio - Si, ma stasera ci sarà una festa per presentarti ufficialmente al branco e a tutti i nostri alleati e tu non hai ancora un abito - dice iniziando a guardare gli abiti appesi, finché non nota uno che gli piace e me lo mostra.

Un vestito lungo con una scollatura rotonda, con le maniche a tre quarti, azzurro con le decorazioni in oro e fiori di ciliegio. È stupendo. Lo prendo e vado in camerino per provarlo, inaspettatamente mi sta bene. Sono cambiata da quando mi hanno comprato, non mi si vedono più le ossa, la pelle e più luminosa, così come il viso e non ho più le guance scavate, ora sono rosee e paffute. I capelli si sono allungati, dalle spalle ora arrivano al seno, li dovrei tagliare.

- Hai fatto? - domanda il lupo che mi attende fuori, apro la tenda e rimane a bocca aperta. - Stai proprio bene. Ti piace? - balbetta non riuscendo a staccarmi gli occhi di dosso - Si - dico ricominciando a specchiarmi.

- Bene, cambiati lo compriamo - ordina, ubbidisco e mi spavento a sentire il prezzo di millecinquecento euro, circa tremila koc. - Non abbiamo speso un po' troppo? - chiedo - No. Devo tagliarmi i capelli, vieni con me? - - Si! Posso accorciarli anch'io? -
- Neanche lo devi chiedere - dichiara, non riesco a non nascondere un sorriso.

- Andrada! - esclama una stridula voce alle nostre spalle, mi volto trovandandomi davanti un'aziana paffuta donna con i capelli brani che sembrano nuvole. Guarda una foto che tiene nella rugosa mano piena di cicatrici e poi guarda me. I suoi occhi si umidiscono e inizia a piangere.

- Scusi, ci conosciamo? - chiedo mentre mi abbraccia. - Ci conosciamo?  Ci conosciamo!? Ti ho visto nascere! Ti ho cercato allungo, quei sconsiderati dei tuoi genitori volevano darmi a bere che eri morta! Per fortuna un fantasma mi ha detto che non era così. - racconta, stringo la mano a Walter confuso quanto a me.

- Nonna! Il dottore ha detto che non devi sforzarti e tu che fai corri!? - la richiama un ragazzo, sembra che mi stia guardando allo specchio, glaciali occhi azzurri, riccioluti capelli biondi quasi bianchi e carnagione chiara.

- Tranquillo non mi ucciderà mica una corsetta per incontrare mia nipote! Diritti questa è tua sorella maggiore Andrada - annuncia la donna, il giovane e sconvolto quanto me.

- Scusi, forse stiamo correndo troppo. Come fa a essere sicuro che sia lei? - s'intromette il lupo - Purgatorio non mente mai! - dichiara convinta. Aveva detto che erano morti.

- Penso che abbia sbagliato persona. Io mi chiamo Verdania, Andrada è un nome che mi hanno affibbiato poco tempo fa. - dico la signora ne sembra delusa, si scusa e si allontana. Dimitri estrae un biglietto da visita e me lo consegna.

- Penso che tu stia mentendo e capisco che non vuoi aver a che fare con la famiglia che ti ha abbandonato, ma se cambi idea puoi chiamarmi - dice per poi seguire la nonna.

- Sicura che ti vada bene così? - chiede Walter riprendendo a camminare - Si, gli dovremmo nascondere che sei l'Alfa di un branco di licantropi e con Victor a piede libero, mi abbandorebbero appena capiscono che sono un pericolo. - (inoltre ora ho te) rispondo, non ribatte mi abbraccia solo. 

***

Purtroppo mi sono resa conto che il disegno sul petto ora è completo, un bellissimo fiore blu, il "non ti scordar di me". Se con questa gita in città voleva conquistarmi, c'è riuscito.

Glielo nasconderò fin quando potrò, non me la sento di avere qualcosa di ufficiale con l'Alfa, già sento la pressione. Poco prima che inizi la festa, inizio a prepararmi con l'aiuto di qualche spettro. Mi hanno truccato un po' troppo per i miei gusti, ma la reazione del lupo quando mi ha visto è stata impagabile, è rimasto a bocca aperta e si è dovuto appoggiare alla porta.

La festa é per guadagnarsi la fiducia dei vecchi alleati e possibilmente farsene dei nuovi. Era scontato che fossi sotto il centro dell'attenzione, sono una sentinella e per giunta la 'compagna' del boss, ma questo fatto mi urta comunque il sistema nervoso.

- 女也说中文? - domanda l'uomo cinese con cui sta discutendo Walter da mezz'ora - 不 - risponde l'Alfa - Excuse moi. Je peux parler avec vous? - chiede un brutto uomo biondo.
- Certainement. 遗憾 - continua passando da una lingua all'altra, gli starà andando la mente in fumo. 

Dopo l'ennesimo colloquio, mi sembra atterra - Sorry. Can I...? - inizia un uomo rosso - No - lo interrompo prendo il lupo per il polso e lo trascino in un salottino, gli ordino di stare fermo, vado a prendere qualcosa da mangiare evitando di prendere pietanze che contengono olive come le odia e torno dentro.

- Mangia - dico passandogli un piatto, chiedo a un fantasma di portarci qualcosa da bere e mi siedo affianco a lui. - Non ti devi sforzare tanto, non devi parlare con tutti non stop - sbuffo mordendo un panino con il salame.

Ridacchia, lo fulmino con lo sguardo e si zittisce. Stupido lupo. - Quindi devo tradurre che ti sei affezionata a me e magari anche innamorata? - chiede furbo, perdo un battito e nel modo più falso possibile nego.

- Allora il sigillo te lo sei disegnato da solo - dice abbassandomi leggermente la scollatura. - Convinto tu - rispondo e io che volevo nasconderglielo. - Direi che è ora di fare l'annuncio ufficiale! - esclama entusiasta, scattando in piedi.

- Frena, che cosa si aspetteranno tutti dopo l'annuncio? - - Che entro un anno tu mi dia un'erede.  Che tu sia un punto fermo per tutti e una seconda madre per cuccioli. Il mio sostegno e il mio freno se faccio cazzate. - elenca.

- Ecco io non posso essere un esempio, non voglio rimanere incinta. Potrei provare a essere un tuo sostegno, ma per il resto non ci sperare - dico.
- Ho bisogno di stare solo - dice deprimentosi sul divano, me ne vado lasciandogli  la sua privacy.

Angolo autrice.
Cosa starà pensando Walter? Dov'è Victor? Cosa starà tramando? E i parenti di Andrada? Commentate e votate. Un bacio♥

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