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- Andrada! - esclama Victor riportandomi con i piedi a terra, prendo il cornetto, lo metto nel piatto e inizio a osservare incredula l'impronta violacea sul mio braccio.

È la prima volta che un fantasma, sembra così vivo al tatto, è incredibile e spaventoso allo stesso tempo. Inizio a mangiare senza smettere di guardare il livido - Quel segno non ce l'avevi prima - dice Walter alzandosi e venendo affianco a me, mi prende il braccio e esaminandola, come l'ha notato con l'Alfa che mi copre?

- È stato un fantasma - rispondo conquistando l'attenzione di Victor.
- Seguimi - ordina quest'ultimo alzandosi, ubbidisco, con gli occhi di tutti addosso usciamo dalla sala e i fantasmi mi circondarono per chiedermi cosa avessi fatto, per procurarmi quel segno.

Walter Pov's
Quando Andrada uscì, tre giovani lupi si avvicinarono di corsa a me, per chiedermi se avesse il compagno. Ecco perché Victor l'ha fatta venire qui, essendo non solo dotata di speciali abilità, è anche particolarmente bella, quale lupo non la vorrebbe possedere?

Mi irrita, troppo e ora è sola con quel mostro, sicuramente nel suo laboratorio alchemico, se non avesse questa passione per l'alchemia ora sarebbe un innocuo vecchietto di ottant'anni! Maledetto sia lui e l'elisier di vita eterna!

Mi sarei risparmiato molte cose! Come le cicatrici sulla schiena! E pensare che fino a poco tempo fa ero come lui, poi è arrivata lei e mi sono intenerito, sto diventando debole.

Ecco cosa fa l'amore, questo sentimento tanto agognato da tutti gli esseri di questo mondo, ti rende debole, friabile, una persona facilmente controllabile. Prendiamo per esempio Romeo e Giulietta, suicidati perché non potevano stare insieme, certo è una storia ideata da Shakespeare, ma come ogni dramma che si rispetti, sotto c'è un fondamento di verità.

- Allora, Walter ce l'ha il compagno? - insiste il lupacchiotto, ringhio e i tre indietreggiano intimoriti. - Primo dammi del voi e parlami con rispetto, non sono ne tuo fratello ne tuo amico. Secondo se anche l'avesse, lei è proprietà privata dell'Alfa e non potete neanche sfiorarla. Sono stato chiaro? - dico resistendo all'istinto di ucciderli.

Annuiscono - Non ho capito. Sono stato chiaro? - ripeto - Si - rispondono, per poi scappare con la coda fra le gambe. Verso del caffè latte in una tazza, neanche ho la possibilità di assaggiarlo, che un gruppo di lupi guarrieri si avvicina. Dio so che non ti ho mai calcolato, ma dammi la forza di non ucciderli.

- Beta, mi scusi se la disturbo, ma siamo curiosi di sapere a cosa ci può essere utile quella ragazzina - dice il più grande fra i cinque - Quando eravate cuccioli e vi illustravano le diverse razze di questo mondo, eravate a fare la fila al gelataio? Per non dire altro. Sapete cos'è una Sentinella? - domando, tacciono e distolgono lo sguardo.

- È un umano, solitamente donna, che a differenza dei sui simili, può vedere i fantasmi e prevedere il futuro, immagino che non ricordate l'oracolo di Delfi, la gran parte delle profetesse erano Sentinelle - dico massaggiandomi le tempie e cercando di calmarmi, quanta ignoranza regna in questo branco.

- Perdoni la nostra conoscenza limitata - dice il più piccolo facendosi avanti e inchinandosi leggermente
- Domani vi farò alcune domande sulle Sentinelle, vi consiglio di informarvi se non volete occuparvi dei cadaveri ammucchiati nei sotteranei - minaccio, rabbrividisco, annuiscono e se ne vanno. Devo trovare Andrada.

Andrada Pov's
Entriamo nel suo inquietante laboratorio alchemico, non è cambiato nulla dall'ultima volta. È sempre ricolmo di strani oggetti, la puzza di chiuso e la sensanzione di inadeguatezza, come se io fossi inferiore a questo luogo.

- Siediti lì - ordina indicando una vecchia sedia di legno, ubbidisco. Prende delle boccette contenenti strani liquidi, di cui preferirei continuare a ignorare la provenienza.

Inizia a mischiarli in un contenitore di vetro, che mette a riscaldare su una fiamma verde, l'odore che l'intruglio emana è vomitevole, un incrocio tra muffa, pesce e cane bagnato. Quando il liquido diventa viola con riflessi versi, prende il recipiente con delle pinze arrugginite e lo appoggia su un fornellino spento.

Inzuppa un panno nero nella vomitevole sostanza e con essa mi fascia il braccio, quando lo toglie l'impronta è scomparsa. Lo guardo esterefatta, mentre strizza lo straccio in una fiala, in essa cadono gocce dorate con riglessi verdastri, alla visione di esse spalanca gli occhi, lascia il panno sul tavolo da lavoro e prende da uno scaffale affianco a me, una scatolina ammaccata di ferro, da dove estrae un capello lungo e fino, lo mette in una provetta e aggiunge la sostanza che ha usato per curarmi.

Al contatto con il pelo, il liquido prende una tonalità particolare di verde con riflessi dorati. - Non si origlia! - esclama facendomi sussultare. La porta si apre lentamente, mostrando niente di meno che il beta.

- Portala via, ho fatto un'interessante scoperta - dice sorridendo malefico mi alzo e usciamo, Walter è più pallido di prima, ho seri dubbi sul fatto che sia vivo. Usciamo e lui arranca ogni passo lungo il corridoio.

Si appoggia al muro, il sole, che penetra da delle pessanti tende, gli illumina il viso, facendo brillare le gocce di sudore. L'aria è così gelida, che posso vedere il suo respiro affanoso.

"È messo proprio male e la prima volta che lo vedo così, chissà cosa avrà fatto per meritarsi tale punizione. Seguimi ti conduco in infermeria" dice dopo essersi materializzata di fronte al lupo.

Lo prendo per mano e lo costringo a seguire il fantasma, sono così concentrata su esso, che per poco non inciampo su uno scalino, per fortuna a Walter è rimasta abbastanza forza per regermi e non farmi sbattere il volto a terra.

Arriviamo davanti a una porta bianca, senza un cartello che indichi il suo ruolo. Entro senza bussare e immediatamente vengo investita da un forte e fastidioso odore di disinfettante.

Al suo interno la stanza è completamente bianca, non c'è un oggetto che non sia di questa tonalità, è troppo luminosa, mi infastidisce. Faccio sedere Walter su un lettino e noto su una delle tende che lo isola dalle altre postazioni, degli schizzi rosso scarlatto.

Prendo il necessario per curarlo, gli strappo la maglietta intrisa di sangue e gli disinfetto le grandi e profonde ferite, non si lamenta, ma so che gli fa male. Dopo aver messo le garze, lo bendo, meglio che posso, le catene mi rendono l'operazione quasi impossibile.

- Chi ti ha insegnato la fasciatura? - sussurra guardandosi la bendatura.
- Purgatorio - rispondo mentre sistemo tutto. - Cos'altro ti ha insegnato? - domanda con voce roca, mi volto e mi trovo davanti due furenti occhi gialli.

- Il primo soccorso, nozioni di storia e tutto ciò che devo sapere sul mondo dei morti - elenco, mi fa segno di avvicinarmi, ubbidisco, mi cinge la vita con il braccio e in un movimento fulmineo mi ritrovo sotto di lui.

- Ti posso insegnare a vivere e a sentirti viva, solo se tu lo vuoi - sussurra nel mio orecchio.

Angolo autrice.
Cosa avrà scoperto Victor😰 e le ferite di Walter? Cosa ne pensate.

La Sentinella dell'AlfaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora