Andrada Pov's
Walter e Victor si guardano intensamente nei occhi, l'aria è tesa e cupa, rabbrividisco, non ho una bella sensazione. Il beta riprende a camminare, questa volta a testa alta, in una postura orgogliosa.L'Alfa mi prende per il braccio e mi trascina all'esterno, per un sentiero nel bosco, fin quando non arriviamo di fronte a un maestoso cancello arrugginito, circondato da cipressi.
Sopra esso c'era un pezzo di ferro che citava: "La Mors et fugacem presequitur virum", la morte raggiunge anche l'uomo che fugge, mai letta frase più azzeccata.m
Dinnanzi all'entrata c'è Purgatorio, che ci attende spazientito. - Mi scuso per il ritardo - dice Victor lasciandomi - Sai cosa fare - sussurra al mio orecchio, per poi andarsene.
- Cos'è successo? - domanda aprendo la porta per la città dei morti - Ho discusso con Walter - rispondo trapassando l'entrata, tutti fantasmi si fermano e mi fissano, qualcuno fa per venirmi incontro, ma appena l'essere mi affianca, tornano sui loro passi.
Le tombe sono sistemate in strutture di marmo alte almeno quattro metri e lunghi venti, le bare sono visibili da una lastra di vetro che le protegge dall'esterno, su essa c'è come al solito, una foto del defunto, nome e cognome, data di nascita e morte.
- Per cosa? - domanda, mentre camminiamo nel labirinto di tombe.
- Ho avuto una visione. C'eri tu che uscivi dal fumo bianco creatosi dopo che qualcuno aveva spento il fuoco con dell'acqua. La tua espressione era semplicemente terrificante, piena di rabbia e odio, non sembravi tu.Intorno a te si creò un vortice di fantasmi, anime disperate a tal punto che non riuscisti a sopportare i loro sentimenti, cadesti a terra in ginocchio e qualche oscura forza ti impediva di rialzarti.
Contemporaneamente la terra e il cielo si spaccarono, nel cielo stellato della notte come una ferita aperta, appariva un pezzo di cielo azzurro, invece nella voragine creatosi sul terreno, si udivano voci urlanti di dolore.
Una voce autoritaria recitò delle parole in una lingua non terrena, che ti spaventarono e a quel punto una luce argentata usci dal tuo corpo, arrivando a un intensità tale che tutto ciò che i raggi toccavano scomparve, quando anch'essi si dissolseno, eri sparito, neanche le tue impronte sono rimaste impresse sul terreno - racconto, con una certa attenzione nei dettagli.
- Hai visto la mia morte - risponde con tranquillità, come se le mie parole non lo avessero nemmeno sfiorato, invece è ben visibile che ne è turbato. - Ma tu sei immortale, come e perché dovresti morire? - chiedo.
- Il come l'hai già visto, il mio compito equivale a quello di uno spazzino umano, quando avverrà la tanto famosa e temuta apocalisse, tutte le anime verrano giudicate e saranno divise tra l'Inferno e il Paradiso. Non essendo umano, angelo o tanto meno un demone, scomparirò per sempre da questo mondo, come ho fatto per tutte le anime ignave. - spiega, abbasso la testa, non so cosa dire o come reagire.
- Mi dispiace - sussurro amareggiata
- Tranquilla, è ciò che deve accadere, se continuassi a vivere non lo sopporterei, una vita piena di solitudine in un pianeta di sabbia, non è esattamente ciò che desidero. Forza cerchiamo la moglie dello stronzo - dice scompigliandomi i capelli.***
Non abbiamo trovato molte informazioni su di lei, ma siamo certi che non sia stata giudicata o che Purgatorio l'abbia divorata, è un'anima viandante, il problema ora è scoprire dove si trovi.
Sembrava che avessimo ristretto il cerchio, invece non è affatto così.Victor aveva invitato a cena Purgatorio e Walter non ne era affatto contento, ha passato tutto il tempo a guardare male l'ospite e a giocare con la vellutata di verdure. Quando ho terminato di mangiare, il beta mi ha portato immediatamente nella mia camera, senza darmi la possibilità di salutare decentemente il mio amico.
- Come l'hai conosciuto? - domanda seduto sulla solita poltrona. - Chi? - chiedo in bagno, mentre mi metto il pigiama. - Purgatorio - risponde. - Come mai lo chiedi? - dico uscendo e allungandomi sotto le coperte.
- Semplice curiosità - risponde spostandosi affianco a me. - Come dire? Beh, sai che sono stata venduta dai miei e sono sempre stata trattata come un oggetto, che metti a un angolo e quando te ne ricordi lo vai a spolverare.
Prometeus un giorno decise di lasciarmi un'ora a giocare nel prato, non avrò avuto più di quattro anni, era la prima volta che stavo fuori dalla mia cella e ero curiosa di vedere cosa c'era nel bosco vicino alla casa.
Quando le guardie si distrassero corsi all'interno di esso, insieme a un fantasma di un bimbo mio coetaneo, arrivata a un certo punto vidi tutti i spiriti scappare. Continuai a inoltrarmi nella boscaglia, ignorando gli spettri che mi invitavano a tornare sui miei passi.
Vidi Purgatorio, allungato sotto un albero, con il vento che gli scompigliava i capelli rosso fuoco, mi nascosi dietro un albero e inizia a fiassarlo. "Esci fuori marmocchio" disse, apposto di fuggire via, presi sicurezza e mi avvicinai. Ancora ricordo la sua espressione furiosa, che si addolci appena mi vide, gli feci pure una corona di fiori, ora che ci ripenso era ridicolo con quei fiori sul capo.
Da quella volta mi venne spesso a trovare, poteva entrare senza che nessuno lo vedesse e sparire in un battito di ciglia se necessario, è l'unico amico che ho, ci tengo a lui - racconto con uno smagliante sorriso sul volto.
- Non è vero - dice - Cosa? - - Non è vero, che lui sia il tuo unico amico, lo sono anch'io - continua accarezzandomi la mano con il pollice e sorridendomi forse per la prima volta. - Grazie - sussurro, si alza e se ne va augurandomi una buonanotte.
Mi allungo e inizio a fissare il soffitto, non ho sonno, nemmeno un po'. Le parole di Walter mi hanno destabilizzato, anche se non può sembrare hanno il loro peso. Non ho mai pensato a lui in questo modo, neanche mi è passata per l'anticamera del cervello.
Lui è solo il braccio destro del mio "proprietario", sono il giocattolo che deve tenere d'occhio, perché mai dovrebbe essere mio amico? Non ha senso. Sarà un'idea di Victor, se fossi amica, se provassi affetto verso il suo subordinato, sarei più controllabile, ma non ha senso, non mi sono mai ribellata, sono molto pacata, non mi sembra di avergli mai dato problemi.
L'idea che Walter, vuole essere realmente mio amico, una persona di cui fidarmi, non mi sembra vera, penso che sia una falsa o qualche suo strano giochetto. "Cosa succede?" domanda Mariebelle, materializzandosi di fronte a me.
- Sto solo pensando se fidarmi o no, delle parole del beta - rispondo senza girarci troppo intorno. "Era sincero. Fidati se lo dico io, anche se ho vissuto solo otto anni, da morta ho visto e sentito cose che mi rendono più matura e esperta di te"
Angolo autrice
Purgatorio o Walter, chi preferite? Fatemelo sapere nei commenti e naturalmente se vi è piaciuto votate.
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La Sentinella dell'Alfa
WerewolfPoter vedere il futuro e i fantasmi, può apparire una fantastica abilità, saper sempre cosa accadrà e poter non separarsi mai dai cari defunti. In realtà è una maledizione, questo mio talento, mi ha condannato a un'infanzia di solitudine e a incontr...