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Sono due giorni che non vedo Walter e che non esco dalla mia camera, Victor mi porta da mangiare a determinati orari, nel breve asso di tempo che passa con me durante i pasti, mi fissa in silenzio e se ne va quando ho terminato, portando con sé i piatti sporchi.

Mariebelle è scomparsa,insieme a tutti i fantasmi di questa dimora e non ne comprendo il motivo. La mia vita è tornata noiosa, come prima che mi comprassero, una continua e costante solitudine.

Apro la finestra e mi siedo a terra, appoggiando la testa alla ringhiera, sposto la lunga catena delle mie caviglie, finita sotto mio sedere e inizio a osservare la distesa di verde sotto di me.

Ci sono dei lupi che corrono, seguiti da alcuni cuccioli e dei uomini e delle donne che chiacchierano, distesi sul prato. A vedere tutto ciò, ho quasi l'impressione che questo luogo sia il loro Paradiso, allora perché io non provo la stessa cosa?

Sento l'ululato di un lupo e a lui si uniscono altri simili, in canto angosciante e di dolore. Quando riesco a scorgerli dalla folta vegetazione, noto che sono capitanati da un lupo dal manto color caramello, esso si ferma per qualche secondo, intento a osservarmi, poi riprende a correre seguito dai altri.

La sua pelliccia è così bella e luccicante, quando i raggi del sole la colpiscono. - Ti stai innamorando? - domanda una voce maschile, non mi volto, so già chi sia e so per certo che non è una minaccia.
- Purgatorio, dovresti sapere, che non so cosa sia l'amore - rispondo, senza distogliere lo sguardo, dalle persone che ridono e scherzano all'esterno, in questa giornata assolata.

- Aimè, lo so, altrimenti ti saresti già perdutamente innamorata di me - dice orgoglioso, mi alzo e vado a sedermi sulla poltrona. Lo spirito, cerca di capire cosa sto pensando, uscendone sconfitto, stranamente solo Walter ci riesce.

- Ho incontrato quel lupo, Walter, giusto? Mi ha chiesto di darti questo - dice porgendomi un libro con la copertina di cuoio consumata, lo ringrazio e lo prendo. - Come mai gli hai fatto questo favore? Mi è sembrato che l'odiassi - dico perplessa.

- Non è un favore, ora è indebito con me. Comunque, perché lui non ti sta rozzando intorno e c'è una barriera intorno alla casa? I fantasmi di questa dimora sono come cristallizzato, fermi nel momento in cui la barriera è stata completata. Non te ne sei accorta? -

- No, sono due giorni che non mi è permesso uscire da qui e l'unica persona che vedo, è il mio nuovo padrone, che non mi rivolge la parola - rispondo giocando nervosamente con le catene dei polsi e concentrando la mia attenzione sul libro, appoggiato sulle mie gambe, solo ora noto che non ha il titolo.

- Vieni con me, sarai trattata come una Imperatrice, avrai una vita serena e felice al mio fianco - recita, sono anni che me lo sento dire, ma non so perché, non riesco a accettare la sua proposta. Rifiuto per l'ennesima volta, si rattrista e si siede a terra, a gambe incrociate, davanti a me.

- Sei proprio ingenua, non capisco perché vuoi rimanere qui, ma è proprio questo lato che mi ha fatto innamorare di te - ammette, guardandomi in un modo che non ha mai fatto, non so cosa dire, non mi è mai capitato di finire in una situazione simile. - Non rispondere, non ce n'è bisogno, sappi che puoi sempre contare su di me e un giorno di questi sono convinto che scoprirai di amarmi. Devo andare, tornerò presto a farti visita - dice, si alza, mi bacia la mano e scompare.

Apro il libro e con mia grande delusione è scritto in una lingua che non conosco, a cosa serve se non posso leggerlo? Lo ripongo nell'armadio a pavimento, quando lo chiudo la serratura della porta scatta e Victor fa il suo ingresso, con il vassoio del pranzo.

- I miei uomini ti hanno sentito parlare con qualcuno, chi era? - dice appoggiando il vassoio sul letto e sedendosi sulla poltrona. - Uno spirito - rispondo sincera. - Allora, perché i miei uomini hanno sentito un discorso? - domanda accusatorio.

- Perché uno spirito, è diverso da un fantasma. Esso può assumere aspetto umano confondersi tra la massa, senza far sorgere alcun sospetto - spiego sintetica. - Tu mi stai mentendo. Oggi non mangerai - dice riprendendo il vassoio e uscendo sbattendo violentemente la porta, è troppo paranoico.

Mi risiedo per terra, sul mini balconcino, mentre i lupi di prima corrono liberi, il vento mi asciuga le lacrime che stanno scendendo incontrastato sulle mie guance, per non so quale assurdo motivo.

Walter Pov's
Sono due giorni che l'Alfa mi riempe di compiti, in modo che non possa vedere Andrada, lo dovrei ringraziare perciò, ma non ci riesco, è una tortura allenare i giovani lupi, sotto la finestra dove lei tutt'ora è affacciata a guardare il vuoto.

Prima non ho potuto fare a meno di ululare, questo mio gesto ha richiamato Purgatorio e ne ho approfittato per chiedergli, di portargli un libro che ho trafugato dalla biblioteca privata di Victor, spero che conosca l'aramaico antico, solitamente è la seconda lingua che i maestri ti insegnano, altrimenti glielo tradurrò ci sono informazioni troppo importanti, che lei deve conoscere.

L'allenamento è terminato e mi sono arrampicato su un albero a osservare la Sentinella, che sembra che si sia addormentata, si ammalerà se rimane lì, vorrei poter andare là, spostarla nel letto, ma non mi posso nemmeno avvicinare all'ingresso della sua stanza che i lupi a guardia di esso si allarmano.

- Walter! - urla l'Alfa, alzo gli occhi al cielo, sapendo che non può vedere questo gesto e salto dall'albero, atterrando di fronte a lui - Cosa vi serve? - chiedo convinto che mi stia per affidare qualche altro compito, invece mi prende per il collo e mi tira a sé.

- Freddy e Gianni, hanno sentito Andrada parlare con qualcuno, peccato che con la barriera che ho creato, tutti fantasmi all'interno di questa dimora sono come congelati e si sentiva una voce maschile che rispondeva, tu ne sai qualcosa? - dice accusatorio, mi solleva e mi sbatte contro l'albero.

- Sono due giorni che non la vedo e non gli parlo, inoltre non ho motivo di andargli a parlare. - dico sinceramente
- Che ti ha detto lei? - aggiungo, per curiosità più che per altro. - Allora, non sei tu lo spirito che gli ha fatto visita? - chiede con sguardo indagatore - No. Ha detto uno spirito? - continuo, mi lascia e cado in piedi.

- Si - - So chi è, posso tenerlo alla larga se mi lasci continuare a essere la guardia di quella Sentinella - dico prendendo l'occasione al volo. - Uhm... Dammi un valido motivo per cui fidarmi nuovamente di te -

- Finora ho eseguito egregiamente il mio ruolo di guardia del corpo, inoltre lei non prova le stesse nostre emozioni, anzi lei non ne ha proprio. Ho un certo autocontrollo e non puoi negarlo, perciò non vedo per quale motivo, non dovrei riprendere questo ruolo - argomento sperando di convincerlo.

- Si, come no. Perché dovrei fidarmi del suo compagno? - domanda infido. - Perché a parte un'attrazione sessuale, non c'è altro -

Angolo autrice
Quanti pensavano che Walter fosse il suo compagno? Su le mani 🙋! Mi raccomando come al solito votate e commentate, mi fa sempre piacere conoscere le vostre opinioni. Mi scuso per possibili errori ortografici.

P. S. Spero che vi stiate divertendo in queste vacanze natalizie!

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