- Dovevo andare a prendere questo dizionario. Come non mi fidavo a lasciarla sola nella sua camera, l'ho portata con me - mi difende, gli mostra il libro, l'alfa lo esamina e glielo rincosegna.
Ci fà segno di seguirlo, si ferma davanti alla porta della mia visione, posa una mano sulla maniglia, ma non entra.
- Va bene. Andrada, hai mai fatto un esorcismo? - domanda pacato, non l'ho mai visto così calmo, dentro ci sarà sicuramente qualcuno che non vuole spaventare.- No - rispondo gli unici che ne sono capaci sono i monaci o Sentinelle di un certo livello e io non penso di essere una di esse - Allora, sarà la tua prima volta - dice, entriamo nella stanza, un lussuoso salotto con i muri di legno, con gigantesche vetrate e un altrettanto grande camino.
Su un divano, foderato con una graziosa stoffa oro con fiori colorati, c'è una ragazza che stinge le sue gambe al petto, piange e trema, al suo fianco un uomo sui sessant'anni, evidentemente esasperato dalla situazione.
Vidi un'ombra nera che rideva alle spalle della donna, poi sparì, non era un fantasma ne sono certa. Appare affianco a me, salto in aria per lo spavento, l'ombra mi sta per toccare, quando Walter mi solleva e essa scompare nuovamente.
- Stai bene? - sussurra, annuisco, anche se contrario a lasciarmi andare, mi posa a terra, ma insiste a tenermi la mano. - Da quando è così? - chiedo - Due mesi, non volevamo disturbare l'Alfa, quindi abbiamo incontrato i migliori psicologi hanno tutti concordato che soffre di isteria e ciò che vede è solo prodotto della sua mente - interviene l'uomo affianco a lei.
- Allora, ha visto l'Inferno, non è possibile che immagini un'anima condannata. - dico sicura di me, è l'unica cosa che può essere, appena è apparso tutti i fantasmi presenti nella stanza sono andati via e non essendo un demone, non poteva essere altro. Il beta mi posa a terra, prendo l'orlo della sua maglietta e gli rimango affianco.
- C'è stata qualche morte da parte della vostra famiglia o di qualcuno con cui non andavate d'accordo, nei ultimi tempi? - domando, mentre alcuni fantasmi tornano dentro. - Allora, la lista è interminabile. Tutti ci odiano per un motivo o per un altro, la mia è una generazione di boia e di esattori - risponde l'uomo.
- Vi hanno regalato qualcosa, magari la famiglia di un condannato o qualcuno a lui caro? - continuo sedendomi sulla poltrona affianco a quella dov'è accomodato Victor. - Uh... Si! La famiglia di Patrizio, la figlia minore per precisione, è grande amica di mia figlia e fantastica artista, gli ha regalato un quadro -
- Potrei vederlo? - - Certo, se l'Alfa acconsente - dice, guardai Victor dritto nei occhi, sicura di me, ma in realtà dentro sto tremando di paura. - Va bene - approva. L'uomo di cui ancora non mi è noto il nome, ci invitò a seguirlo, Walter chiamò Freddy per controllare la giovane terrorizzata.
Salimmo al secondo piano, superammo una decina di porta, per poi fermarci di fronte a una omonima porta al centro del lungo corridoio. Il boia l'aprì, mostrando il caos celato dietro essa, non c'è un oggetto integro, i muri avevano dei grandi fori, le finestre frantumate, i mobili spaccati in più parti, come pezzi di un puzzle, i vestiti e i soprammobili tritati a terra.
Mi feci avanti, facendo attenzione a dove mettevo i piedi, come sono completamente scalza, prendo due cuscini e li uso come passerella, salgo su uno e metto l'altro davanti, salgo sul secondo, recupero quello che ho lasciato e lo butto avanti. Vado avanti così, finché non scorgo l'unico oggetto rimasto integro, in mezzo a quel pandemonio.
Un quadro, sarà un metro per mezzo metro, non molto grande rispetto ad alcuni che sono appesi nella villa. Lo prendo e lo stacco dal muro, un forte vento esce dall'etereo paesaggio dipinto. Quando smette, torno indietro con lo stesso metodo, arrivata all'uscita Walter mi solleva e mi posa dietro di sé.
Chiudono la porta e ci avviamo nel salotto dove abbiamo lasciato la povera ragazza, nel frattempo che loro discutono sul fatto che sia o no, un caso di possessione, io esamino il quadro.
Nel paesaggio notturno dipinto, non c'è nessuna figura umana, o di qualche animale, solo un lago che riflette la luna, circondato da maestosi alberi. Arrivati nel salottino l'ombra di ripresenta, ma non fa nulla è immobile dietro la ragazza, che ha un attacco di panico.
Gli uomini cercano di calmarla, rivolgo nuovamente la mia attenzione al dipinto, ora affianco alla luna c'è una figura umana di cui non si distinguono i tratti. Mi alzo e butto il dipinto nel fuoco, non brucia, aspetto un altro po', non succede nulla.
Prendo le pinze, lo tolgo e lo butto sul pavimento, lo tocco è gelido. Esco, rincorsa da Walter, fermo un fantasma - Chiamami Purgatorio, è urgente digli che lo manda a chiamare Andrada e non ti farà niente - ordino, esso annuisce e si smaterializza.
- Cosa vuoi fare? - domanda irritato prendendomi per il polso e stringendomi - Tu un giorno mi farai morire di paura - sussurra, mi prende in braccio, strofina il naso sul mio collo e mi riporta dentro.
- Sta arrivando - annuncio facendomi rimettere a terra dall'omaccione, sentivo i suoi muscoli sodi attraverso il vestito. Vorrei tornare fra le sue braccia, mi sentivo protetta, al sicuro, stavo benissimo, per pochi secondi avevo avuto la sensazione di aver trovato il mio Paradiso in terra.
- Chi? - domanda allarmato Freddy, Victor non reagisce, forse ha già capito a chi mi riferisco. - Lui - dico indicando un angolo della stanza poco illuminato.
- Verdania, come mi hai scovato? - domanda divertito teletrasportandosi alle mie spalle e cingendomi la vita, sento un basso ringhio provenire da Walter, non gli do importanza, mi ha ignorato fino a ora, perché non dovrei farlo anch'io?
- Sai, i tuoi occhi ti hanno fregato. Comunque parlando del perché ti ho fatto venire fin qui, c'è un'anima dannata che tormenta quella ragazza - spiego, un ghigno si disegna sul volto, fa alzare la ragazza con un gesto della mano, inserisce quasi tutto il braccio nell'ombra della giovane e ne estrae lo spettro di un bambino, ragazzo che non avrà avuto più di quattordici anni.
- Quindi è qui che ti sei nascosto. Lucifero a smosso la terra e l'oceano per trovarti sai cosa ti aspetta - ride malefico - Cosa avrà mai fatto di tanto malvagio per finire ai inferi? È così giovane - dico mettendogli una mano sulla spalla.
- Ha stuprato, torturato e ucciso migliaia di innocenti. Non ti consiglio di guardare - dice innervosito, perché sto difendendo un dannato. Osserva famelico il fantasma e gli stacca la testa con morso, indietreggio e prendo l'orlo della maglia di Walter. Purgatorio gli stacca un braccio e lo mangia, fa lo stesso con gli altri arti.
Quando rimane solo il busto lo spezza a metà e ingoia anche quello. Si volta, io sono paralizzata - Ti avevo detto di non guardare! - urla furioso, Victor ordina a tutti di uscire, lasciandomi sola con l'essere e il beta.
Angolo autrice
SO CHE CI SONO ERRORI CHE SICURO NON HO NOTATO QUINDI NON MI TARTASSATE. A parte ciò se vi è piaciuto votate e commentate.
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La Sentinella dell'Alfa
WerewolfPoter vedere il futuro e i fantasmi, può apparire una fantastica abilità, saper sempre cosa accadrà e poter non separarsi mai dai cari defunti. In realtà è una maledizione, questo mio talento, mi ha condannato a un'infanzia di solitudine e a incontr...