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- Achilleus! - urlo per i corridoio delle camere per ospiti, mentre chiudo tutte le tende per non far entrare gli ultimi raggi solari. Walter è stato costretto a lasciarmi sola, per una urgente riunione con gli "anziani", naturalmente mi ha vietato di parlargli senza la sua presenza, ma perché mai gli dovrai dare retta?

- Achilleus! Se non esci subito ti faccio diventare più bianco di un fantasma! - minaccio, una porta non molto lontano da me, si apre cigolante e il vampiro esce appoggiandosi alla parete. - Con quella frase mi hai convinto - schignazza.

- Mi devi aiutare - dico incrociando le braccia al petto - E perché mai? - chiede, la porta alle sue spalle si chiude, cerca di aprirla ma invano, quanto amo i fantasmi di questa villa! Metto una mano sulla tenda, pronta a spalancarla alla sua prima parola errata.

Lo guardo complice, se fosse umano sarebbe rosso dalla rabbia. - Parla donna, hai la mia attenzione - sbuffa
- Il Demonio non può riportarti in vita, ma cosa può fare oltre farti diventare un vampiro? - domando, un sorriso divertito si forma sul suo pallido viso.

- Ti stai spaventando all'idea della morte? - chiede avvicinando di troppo il suo volto al mio, puntando i suoi occhi rosso sangue nei miei - Forse non ti è chiara una cosa - dico spingendolo indietro - La morte sono io se non parli - continuo.

- Il mio Signore può farti rinascere come vampiro in cambio l'anima, perciò non possiamo stare alla luce del sole e una volta morti di noi non rimarrà altro che cenere. Però c'è un modo per sfincolarsi da questa piccola conseguenza dell'eternità, dev'essere un licantropo o un kelpie, poiché l'anima di queste due razze si frattuma con l'avanzare dell'età.

Ora se fai parte di una delle due speci e magari sei anche un'alchimista, è più che facile tornare in vita più forte di prima. Non pensare che siano immortali come quelli della mia razza, loro vivono finché rimane un pezzo d'anima - spiega.

- Come si eliminano? - - Non puoi uccidere una Fenice - risponde, sento il pavimento tremare sotto i miei piedi, un'ombra coprirmi come un spaventoso manto. - Possibile che non mi ascolti mai? Aspettami in camera dobbiamo parlare -

- Si concordo! - esclamo impallidisce, ma il volto prende subito un piega rabbiosa. Lo guardo male e vado nella mia stanza ad aspettarlo, non ci mette molto ad arrivare, richiamando la mia attenzione come solo lui sa fare, sbattendo violentemente la porta.

- Ti avevo detto! - urla, ma lo interrompo parlando più forte di lui.
- Lo so cosa hai detto! Non parlerà mai con te e se lo farà non sei in grado di capire se mente! Non ho passato tutti quei anni con loro, senza comprendere qualcosa del loro modo di fare! -

Passano diversi minuti in cui stiamo a guardarci nei occhi, entrambi con le braccia piegate al petto, finché non sbuffo e vado a sedermi su un divanetto sotto la finestra, per evitare l'espressione soddisfatta e vittoriosa del lupo.

- Cosa ti ha detto? - chiede - Che non posso uccidere una fenice - rispondo guardando gli uccelli volare liberi, in un limpido cielo azzurro. Mi manca Purgatorio, lui avrebbe già trovato la soluzione e poi è l'unico che mi comprende in pieno.

- Andiamo a fare una passeggiata al lago? Giuro che questa volta non provo ad affogarti - propone - No, vado in biblioteca - annuncio uscendo dalla stanza, non capisco neanche perché voglio aiutare Walter a eliminare Victor, che ci sia o meno, non sarò mai libera.

Walter Pov's
Per quanto possa piacermi, non capirò mai cosa gli passa per la testa. Ho provato a essere carino e si va a nascondere in mezzo ai libri! Devo assolutamente capire cosa gli succede, è strana da quando sono diventato Alfa.

Quando entro nel mio ufficio, teoricamente vuoto, poiché era chiuso a chiave , mi stupisco nel vedere Purgatorio seduto sulla poltrona di fronte al corridoio, sorseggiando un fumante tè nero.

- Buonasera, mi sono permesso di entrare e di farmi un tè- dice - Me ne sono reso conto - dico irritanto andandomi a sedere davanti l'indesiderato ospite. - Non ti tartassare la testa per Andrada è strana perché gli manco - rivela

- Vai da lei, non riesco più a vederla così! - esclamo, posa la tazza su un piattino sospeso in mezz'aria e assume la stessa espressione frustrata, che ho visto poco fa sul volto della mia compagna.

- È impossibile, ha scelto di non vedermi più, per poter passare questa vita terrena con te, tanto avremo l'eternità per stare insieme. - spiega, inizio a picchiettare le dita sul legno. Se gli regalo un gattino? Tanto per non farla stare sempre sola con i morti. Speriamo che faccia amicizia con il branco.

- Comunque a cosa devo questa visita? Non penso che tu voglia risolvere i miei problemi di coppia - dico - Il giorno in cui morirete, sarà il momento più bello della mia esistenza. Sono qui perché Victor ha fatto arrabbiare anche me, nessuno e dico nessuno può scappare da me! E come io non posso ucciderlo, posso darti la soluzione -

- Improvvisamente mi sei simpatico. Parla ti ascolto - ghigno.

Angolo autrice
Secondo voi come si può uccidere una fenice?

La Sentinella dell'AlfaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora