(Al termine del capitolo leggete l'angolo autrice)
- Dov'è il cimitero? - chiede Walter sollevandosi da terra - Nel territorio dei Kistash - risponde, l'Alfa inzia a dargli istruzione sul da farsi, metto una mantelletta blu e la lego con in vita.
- Dove vai? - chiede Walter mentre lo supero - Vengo con voi - dico ovvia, cerca di ribattere, ma sono quasi giunta al termine del corridoio. - Non sai dov'è l'uscita! - esclama l'Alfa raggiungendomi, ha ragione.
- Non mi ostacoli? - domando stupida del fatto che non provi a chiudermi in camera - Ragionare con te è impossibile, ma come è una scelta tua seguirmi, se morirai non ti avrò sulla coscienza- dice sembrando convinto delle sue parole.
- Si come no - sussurro senza farmi sentire, mi da uno zaino lo metto, Walter diventa un gigantesco lupo caramello. Usciamo dalla villa, mi fa cenno con il grande capo di salire sulla schiena.
Spero di non pesare troppo, non vorrei spezzarlo in due. Altri quattro lupi ci circondano a mo di scudo e iniziano a correre, inoltrandosi nel bosco. Stringo la soffice pelliccia dell'Alfa e mi abbasso per paura che un ramo mi colpisca in viso.
Non ci volle molto tempo prima di giungere a una casa di legno, scendo dal lupo che torna umano, gli do lo zaino e estraee un jeans e una t-shirt nera. Gli altri rimangano alla forma animalesca - Voi rimanete qui, non mi date modo per punirvi - dice serio iniziando a dare verso l'entrata, lascio lo zaino vuoto vicino a loro e raggiungo l'alfa.
Di fronte al portone di ferro battuto, mi soffermo a vedere l'immagini che raccontano la storia dei licantropi, che scoperti dagli umani vengono allontanati o uccisi dai villaggi, si creano delle piccole comunità di questi esseri, che si vanno a nascondere nei boschi.
Walter bussa, il pesante portone viene aperto da un'anziana signora dai tratti asiatica, affianco a lei il fantasma del defunto marito che l'aiuta a richiudere l'entrata, una volta che l'abbiamo superata. - Vi prego di seguirmi, l'Alfa vi sta attendendo nella sala da tè - sussurra, il marito gli dice di non affaticarsi, anche da morto si preoccupa per la sua amata, che cosa tenera.
Seguiamo la donna, è rimango sorpresa dall'aria calda e accogliente che si respira in questa dimora, vorrei trasferirmi qui, si ferma davanti a una porta di legno accostata, la apre, stringo la mano del lupo, vedendo le tante anime che riempiono la stanza. - Cosa succede? - chiede telepaticamente, mentre un uomo vivo sulla trentina ci invita a sederci di fronte a lui, su un soffice divanetto con una trama floreale.
- Troppi fantasmi - rispondo - Alfa Daniel, Luna Esmeralda, lei è la mia compagna Andrada - mi presenta, non avevo fatto caso alla donna, troppo presa dagli spettri, gli stringo la mano e ci accomodiamo. - Così lei sarebbe la Sentinella, che ha creato tanto scalpore tra i branchi? - domanda ironico Daniel, studiandomi dalla testa ai piedi.
- Ed è anche il motivo della nostra visita, è successo o succederà qualcosa di fondamentale per la vita del nostro branco nel vostro cimitero e lei lo sa bene, altrimenti non mi avrebbe convocato - dice il mio Alfa, accavallando le gambe e intrecciando le dita.
- Ma io non l'ho fatto - ribatte - L'ho fatto io - annuncia la donna, il compagno spalanca gli occhi e anche Walter ne sembra stupito. - Se tu imparassi ad ascoltarmi, non l'avrei fatto - esclama, spero che non ci sia una discussione.
- Ne discutiamo dopo. Ora vi invito a tornare nel vostro territorio - dice ma non ci smuoviamo, i due Alfa iniziano a discutere. Faccio prima da sola, se aspetto questi lupi, posso anche morire.
Faccio cenno a un fantasma di avvicinarsi "Come la posso aiutare?" domanda - Portami al cimitero - ordino, annuisce e esce seguito da me. Walter ha capito cosa voglio fare e distrae i due, mi conduce a un'uscita posteriore, per poi proseguire in un sentiero.
Ringrazio lo spettro supero il cancello e vado subito alla lapide della visione, con il disegno alchemico impresso con il fuoco. Tocco le linee nere ancora fumanti e calde, che hanno coperto completamente il nome del defunto che riposa sotto i miei piedi.
Ora mi servirebbe Purgatorio in questo momento, lui saprebbe darmi tutte le risposte che mi servono e può eliminare Victor o almeno dirci come fare.
Non c'è niente che si può fare, ora bisogna solo attendere la sua prossima mossa. - Ragazzina! Potrai anche essere la futura Luna del branco dell'Alfa Walter, ma non hai il permesso di gironzolare nel mio territorio! - urla Daniel venendomi incontro, con la compagna e l'ex beta correndogli indietro.
Lo guardo dritta nei occhi e sembra come congelarsi, lo supero, prendo la mano a Walter e lo incito ad andarcene con un cenno della testa, ma lui non si sposta di un millimetro.
- Cos'è? - domanda preoccupato Daniel studiando il simbolo - Segno di guai imminenti - rispondo, mentre vedo tutti i fantasmi accalcati fuori dal cancello. - Perché non entrate? - chiedo.
"Assolutamente no! Si è presentato il Demonio e Purgatorio nella distanza di cinque minuto dall'uno, poi sei arrivata tu Sentinella, questo non è più un posto tranquillo dove riposare!" si lamenta quella che penso sia il fantasma più anziano considerando i suoi abiti.
- Cos'è successo quando è arrivato il Demonio? - "Ha fatto un patto con uno strano fantasma, non saprei come definirlo, non mai visto un morto ma ancora vivo. Tanto che ci sei, di a quell'idiota del mio pro-pro-pronipote, di spostarci tutti in un altro posto"
- Alfa Daniel dovrà spostare tutti i morti in un altro posto, o la tua trisavola non vi renderà la vita semplice. Ora andiamo - dico, salutiamo, mentre un'idea viaggia nella mia mente.
- Achilleus è ancora nostro ospite? - chiedo - Si se ne andrà stanotte - risponde una volta raggiunti gli altri
- Devo parlargli -Angolo autrice
Scusate se ci ho messo tanto. Venerdì prossimo partirò con gli scout e starò tre settimane in montagna. Ciò per dire che prima del 10 agosto non riuscirò ad aggiornare. Proverò a farlo prima di partire, ma non garantisco nulla.
A parte ciò, votate e commentate. Perché Andrada deve parlare con Achilleus?
STAI LEGGENDO
La Sentinella dell'Alfa
Kurt AdamPoter vedere il futuro e i fantasmi, può apparire una fantastica abilità, saper sempre cosa accadrà e poter non separarsi mai dai cari defunti. In realtà è una maledizione, questo mio talento, mi ha condannato a un'infanzia di solitudine e a incontr...