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Non parlammo più, assistetti solo all'Alfa ubriacarsi e farneticare cose senza senso sui figli, inutili furono le mie minacce, si bevette lo stesso una bottiglia di grappa. Me lo dovetti caricare e trascinarlo fino alla nostra stanza. Chissà quanto sarà stressato, da questa storia di essere il nuovo Alfa e di Victor.

Buttato sul letto, lo spoglio e lo faccio rimanere in mutande - Cosa vogliamo fare? Un bambino? - ridacchia girandosi a pancia in giù in mezzo al letto, sghignazza qualcosa, tipo "non sali sul letto". Mi siedo sulla poltrona e lo osservo, mentre si muove scordinato e dice parole a caso.

Cosa bisogna fare per aiutare un ubriaco? È la prima volta che mi capita. Grazie alla Luna, dei fantasmi incuriositi vengono a dare un'occhiata, i soliti tre morti di vecchia. "Ahahah, sta volta è messo proprio male" commenta il primo uomo.

"Eh sì, è raro vederlo così, l'ultima volta che si è ubriacato era insieme all'Alfa Victor, al funerale della figlia e della moglie, obbligato a fargli compagnia, si sono bevuti anche l'acqua della pozzanghera. Vi ricordate che casino? L'Alfa e il Beta completamente andati ci vollero tutti i lupi del branco, per prenderli e rinchiuderli nelle loro stanze" narra un altro, per quello che ha detto, Walter sta messo anche abbastanza bene.

- Quindi lo devo tene chiuso qui fino a domani mattina? - intervengo, mentre l'ubriaco rotola fino a giù dal letto, addormentandosi sul pavimento, speriamo che non si svegli.

"Puoi stare tranquilla, ha bevuto troppo poco per essere pericoloso" risponde il terzo, dopo aver esaminato attentamente il viso del licantropo.

- Domani mattina cosa dovrei fare? Per i postumi della sbornia intendo -

"Tanta acqua, carbone vegetale e se non funzionano più di tanto, cola, quella cosa nera sgrassa tutto. E so che un po' brutto che te lo dica, ma dovresti passare più momenti con lui, in cui non pensate al lavoro" suggerisce il primo, mentre gli altri due se ne vanno rimembrando i momenti passati, per poi seguirli.

Walter dormiva profondamente, la barba era folta e i capelli avevano bisogno di una spuntatina, magari domani gli potrei tagliare la chioma, la barba meglio che se la faccia da solo, rischio di sgozzarlo.

Tolgo la coperta dal letto e lo copro, mi allungo sul letto e prendo la mano del mio compagno. - Andrada - sussurra, apre l'occhio celeste, come per assicurarsi che sia veramente io e che fossi lì.

- E ora di venire a letto - sussurro dolcemente, accarezzandogli il viso, in tutta risposta mi stringe il polso, mi tira a sé e mi abbraccia, addormentandosi nuovamente. Sarà un lunga nottata.

Walter Pov's

Il svegliarmi con mal di testa e nausea, non è stato bello, ma essere sul pavimento, con Andrada che dormiva beata su di me, usandomi come materasso, non fu così male, anche se la mia schiena ha alquanto da ridire.

È così bella quando dorme, i muscoli del viso sono rilassati, l'espressione pensierosa e nostalgica è assente, perché non può essere così anche da sveglia?Cosa albergano nella sua mente? Perché non è mai veramente spensierata?

Odio quando è così evidente che mi nasconde qualcosa e la cosa peggiore, è che sono talmente stupido a non avvicinarmi neanche un millimetro alla verità.

Il sole era sorto da un pezzo, quando decisi di posarla tra le coperte del letto, per togliermi la puzza d'alcol che avevo addosso e quando uscì dalla doccia che ammetto fu molto lunga per i miei standard.

Visto che avevo anche vomitato e dovetti pulire. Quando uscì dal bagno, Andrada non stava più dormendo, ma stava posando sul comodino delle cose che aveva su un vassoio. Acqua, una scatola di pasticche e coca, i rimedi per il dopo sbornia.

- Chi ti ha suggerito questi rimedi? - domando prendendo la pasticca di carbone vegetale. - Tre vecchi fantasmi, si sono fatti due risate vedendoti ubriaco - risponde mentre rifa il letto, più gli dico che non c'è bisogno, che c'è qualcuno che lo fa per noi, più lei riordina e pulisce i nostri luoghi privati.

Una volta ho insistito a un punto tale, che lei e arrivata a minacciarmi con la scopa, di non insistere più, poiché lei ha creato lo sporco ed è giusto che lei lo pulisca, inoltre anch'io dovrei fare lo stesso, ma sono l'Alfa, non mi abbasso a fare ciò e come Luna neanche lei dovrebbe farlo, potrebbe perdere di autorità.

Senza guardarmi ancora in faccia, andò verso l'armadio, prese un paio di boxer e una t-shirt nera e me li lanciò per poi chiudersi in bagno, evidentemente irritata, per non so cosa, poiché nell'ultima mezz'ora non ho fatto nulla, ho perfino pulito il bagno!

Bussai alla porta e sentì l'acqua della doccia aprirsi, vuole proprio ignorarmi. - Andrada, sei arrabbiata perché ho alzato solo un po' il gomito? Non lo farò più se è per questo - dico, senza udire alcuna risposta, ci riprovo ma nulla. Quando però l'acqua si chiude, dopo diversi tentativi da parte mia, lei spallanca la porta.

Coperta solo da un asciugamano e capelli bagnati, con uno sguardo che lascia trasparire tutto il suo disappunto per qualcosa. - Tu devi imparare a rispettare le opinioni altrui, non è tanto il fatto che ti sei ubriacato, ma non mi puoi pressare chiedendomi figli, che non voglio.

Una donna non è realizzata una volta divenuta madre, inoltre un bambino nel momento sbagliato potrebbe rovinarti la vita. Forse più avanti si può riparlarne, ma ora non mi chiedere cose che non voglio e non posso darti, anche perché con tutti i problemi che abbiamo ci rimane solo che rimanga incinta- spiega, prendendo un vestito e l'intimo nell'armadio, per poi rinchiudersi in bagno.

Perché la pensa così? In qualsiasi momento della vita, un bambino è un dono e cos'è questo assente istinto materno?

Ma mentre ero disperso nei pensieri, una forte scossa di terremoto mi fece perdere l'equilibrio. La porta del bagno si spallanco di colpo, Andrada era pallida, con ancora i capelli umidi e uno sguardo spaventato, disse solo due parole.

- È qui -

Angolo Autrice
Scusate il lungo tempo di attesa, ma il ministero dell'istruzione mi chiama a sostenere la maturità e tra verifiche all'ultimo secondo, discorsi dei professori e programmi interi da studiare non ci sto capendo più nulla.

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