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Attendo a lungo su una panchina all'esterno, mentre esplodono i festeggiamenti nella sala. Nel bosco vidi sbirciare la situazione Purgatorio, i suoi ciuffi rossi spiccavano tra la vegetazione, ma feci finta di nulla, è bello sapere che non mi ha totalmente abbandonato.

Mi soffermo a guardare il cielo pieno di stelle e per la prima volta mi perdo in esse, forse ho fatto male a dirglielo, però l'avrei illuso se avessi fatto il contrario. A volte, preferirei che non fossimo arrivati a questo punto della storia.

- Sono tantissime - afferma Walter seduto affianco a me, non l'ho sentito arrivare. - Si - rispondo senza distogliere lo sguardo dall'alto.

- Ognuna di loro corrisponde al tempo che aspetterò per avere un'erede. Ho capito, che oltre a tutto quello che mi hai detto, c'è una forte paura di trasmettere questa tua abilità, ma i bambini si possono educare, se accetteranno te come madre, saranno onorati di avere una figlia che vede i fantasmi e il futuro. - dice, ha centrato il bersaglio.

- Anche se per legge, dopo dieci anni passati insieme senza avere un'erede, sono obbligato ad averne uno con un'altra - continua, mi viene un colpo al cuore, ma alla fine è la sua legge che gli posso dire? - Va bene, ma è necessario che venga presentata come Luna? - chiedo - Al branco serve una Luna - risponde, dopotutto serve solo una persona che reciti questo ruolo e su molti punti non riceverò pressioni quanto riguarda la mia relazione con Walter.

- Allora posso fare questo sforzo - dico, con il tempo potrò accettare che abbia un figlio da qualcun'altra, sarò come un attrice perennemente sul palcoscenico.

- Andiamo dentro. Abbiamo un annuncio da fare - dice sorridente porgendomi la mano, la stringo e torniamo dentro. Sul palchetto dove c'è solitamente il tavolo dell'Alfa ci sono due troni, che non avevo notato, poiché erano coperti dalla folla.

Andiamo davanti a essi, l'Alfa ulula e tutti tacciono - Lupi! é ora di rilevare chi è il Beta! Fred! Vieni avanti! - urla entusiasta, il lupo si fece avanti e si pose alla destra del suo capo. Prese un coltello d'argento si tagliò il braccio, fece cadere delle gocce di sangue sul marmo bianco e pronunciò delle parole in una lingua a me sconosciuta.

"Sta giurando fedeltà eterna al suo Alfa e che possa morire se venga a meno alle sue parole" spiega Mariebelle - Che lingua è? - sussurro "Un antico dialetto" risponde - Ora il momento che tutti attendete, dopo anni senza un punto di riferimento femminile, avete una nuova Luna! Lei è Andrada una Sentinella ed è la mia compagna - annuncia, urla di gioia ancora più forti riempiono la stanza.

- Viva l'Alfa! Viva la Luna! Viva il Beta! - urlano a cantilena, fin quando Walter non si trasformò e ululò.

***

Come di tradizione dovetti dormire con il mio "compagno", tutti si aspettano che concepisca un'erede, ma ho messo una barriera fisica tra noi due, che consisteva in degli innocui cuscini, che non servì a molto come quando mi svegliai me lo trovai attaccato addosso come una sanguisuga.

I fantasmi mi attendevano fuori, pronti a chiedermi com'era andata la mia "prima notte". Facevano così tanto baccano che alle tre del mattino mi svegliarono, dovetti alzarmi e andargli a dire che non era accaduto nulla di ciò che pensavano, inutile dire che se ne andarono delusi, anche Mariebelle faceva parte di quel gruppo. è incredibile più invecchi più diventi pettegolo e ciò vale anche da morto.

Ricostruì la barriera di cuscini e mi rannicchiai al minuscolo angolo di letto che mi è rimasto. Un braccio mi cinge la vita e mi tira verso il centro - Ti puoi avvicinare, mica ti mangio - sussurrò con la voce impastata dal sonno.

- No, mi divori - ribattei girandomi verso di lui - Se mi stuzzichi, premendo così il tuo petto sul mio, lo farò con piacere - sussurrò con gli occhi ancora chiusi - Vado a bere un bicchiere d'acqua - dico staccandomi e uscendo dalle calde e soffici coperte - Vuoi che ti accompagno? - chiese - No, grazie -

Mi misi la vestaglia e uscii, i corridoi sono illuminati veramente male e non ricordo bene la strada, ma penso di riuscire ad arrivare in cucina. Forse ho girato nel momento sbagliato, perché l'aria si fece più fredda e il profumo di lavanda, venne sostituito da un altro fastidioso e le luci più soffuse.

Poi i miei polmoni si riempirono di un profumo di rose e trovai una stanza illuminata da una luce blu, ben curata, con due bare di vetro al centro di essa, una conteneva il corpo di una bellissima donna e l'altro di una bambina, quando capì chi era non sono riuscita a trattenere un grido.

Corsi via e non so come ritrovai la camera di Walter, mi sedetti sul letto e rimasi a pensare non so per quanto. Ora sono le cinque e mezza del mattino e non so come dire a Mariebelle, di aver scoperto chi sia suo padre.

La Sentinella dell'AlfaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora