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Walter Pov's
Ormai è notte fonda e non abbiamo trovato neanche il minimo indizio, la traccia più insignificante. La porta si aprii lentamente con cigolio, stavo per sbraitare contro l'intruso, quando due occhi gelidi mi pietrificano. - Andrada come sapevi che ero qui? - domando stupido le non conosce la villa non è mai uscita da quella stanza.

- A me i morti parlano - dice facendo spallucce e venendosi a sedere di fronte alla scrivania. - Cos'altro ti hanno detto? - chiedo curioso chiudendo il libro che stavo esaminando.

- Victor non è morto - risponde, mi viene la pelle d'oca, la temperatura della stanza cala bruscamente, facendomi rabbrividire. - Se avete freddo e per via dell'alta concentrazione di fantasmi - dice.

- Dobbiamo trovare quel bastardo e ucciderlo! - esclama Freddy con una furia che non mi aspettavo - Andiamo a organizzare una caccia al lupo! - dico ci alziamo, facciamo per uscire che tre parole della ragazza ci arrestano - Non potete ucciderlo -

- Perché? - - Perché non è nemmeno vivo - - Allora cos'è!? - sbotta il ragazzo non abituato ai modi di fare di Andrada. - Qualcosa di nuovo, simile a Purgatorio in un certo senso, ma non concepito da Dio, ne dal demonio, come una fenice che rinasce dalle sue ceneri -

- Quindi è immortale? - domando preoccupato, si alza e viene verso di noi - No, direi che più difficile scovarlo - dice mentre se ne va.

Mi appoggio alla parete e la osservo allontanarsi e chiacchiarare con ciò che ai miei occhi è aria. - Non potevi trovare nessuna di più strana? - chiede ironico rientrando dentro.

- L'amo perché è strana - ammetto per poi seguirlo.

Andrada Pov's
- Guarda chi si rivede! Verdania carissima! - esclama una voce che mi fa rabbrividire, mi volto, incontrando il viso di Achilleus illuminato dalla fievole luce della luna che filtra dalle ffinestr. È il secondo genito di Prometeus, con un elegante completo blu e i capelli bianchi tirati indietro. Mi ero completamente dimenticata della sua esistenza.

- Ciao Sbiadito, come stai? - domando, voglio andarmene, mi devo allontanare da lui. - Si chiama albinismo, quante volte dovrò dirtelo? - dice irritato dal nomignolo.

- Dov'è Prometeus e il tuo caro fratellone? - domando prendendo il suo bastone e iniziandoci a giocare per rilassarmi, perché Walter non c'è quando serve.

- Senza i tuoi oracoli sono finalmente stati assassinati e la fortuna della famiglia è in mano mia ora-  dice vittorioso. - Buon per te, come mai sei qui? - chiedo taburellando le dita sul manico dorato del bastone.

- Per proporre un'affare al tuo padrone - sorride sento qualcuno avvicinarsi alle mie spalle, una mano si posa sul mio fianco e lascio cadere a terra il bastone.

- Quale affare? - domanda Walter tradendo una nota di nervosismo. - Una collaborazione tra il mio clan e il tuo branco, mi è arrivata voce che il precedente Alfa è deceduto, ma conoscendo la sua passione per l'alchimia, dubito che si sia fatto battere tanto facilmente. Certo che se questo accordo va in porto, ciò comprende la vostra Sentinella, che spero sarà disponibile a collaborare con me - spiega, ciò significa che dovrò recarmi da lui quando gli servirò, non voglio tornare in quel posto e non ho più Purgatorio a difendermi.

- Lei sarà la nuova Luna del branco, non potrai trattarla come facevi prima - dice stringendo la presa su di me. Il vampiro rimane indifferente alla notizia, ma quando sposta lo sguardo su di me, un brivido sale lungo la vertebra e sembra deluso e arrabbiato.

- Capisco. Vogliamo andare in luogo più appartato dove discuterne? Il corridoio non è di certo il luogo più adatto - dice ticchettando le dita sul pregiato manico. - Fai quello che preferisci, ci vediamo più tardi - sussurra baciandomi la fronte, Achilleus mi guarda intensamente nei occhi e ridacchia, Walter non mi potrà lasciare a lui.

Walter Pov's
Entriamo nel vecchio ufficio di Victor, mi siedo sulla poltrona rossa dietro la scrivania di marmo nero, l'albino si accomoda di fronte, incrocia le gambe e tiene una mano sul bastone, noto solo ora che sono incise parole nella prima lingua creatasi dai esseri del mondo non umano.

"Xewob miro kiipe uy qoqape. Iyizct votexsiper yxe opzather iyi" cioè "Il Sole è amico solo dei uomini. La Luna protegge i suoi potenti figli della notte". Mai letta frase più giusta, il motto del popolo notturno, vampiri, licantropi, elfi e così via, tutti coloro che non sono umani.

- In confronto a noi, questi esseri senza alcuna abilità non possono nulla contro di noi, se non fosse che abbiamo giurato alla Luna di stare lontani da essi. - dice il vampiro alzando il bastone e osservando l'incisione.

- Hai ragione, ma non è di questo che dobbiamo parlare - dico intrecciando le mani e appoggiandomi allo schienale. - Non ti darò Andrada - continuo diventando gelido nei suoi confronti.

- Ti lascia chiamare Andrada - sussurra stupefatto - Devo intuire che o siete riuscito a sottometterla o è estremamente affezionata a lei - continua, purtroppo, devo ammettere che la prima opzione è quella corretta.

- Tu temi di chiamarla per nome, come mai? - chiedo curioso interessandomi al vampiro - Ha sempre odiato il nome che i suoi genitori gli hanno dato, la prima volta che l'abbiamo chiamata per nome, un'orda di fantasmi si è rivolta contro me, mio padre e mio fratello. Questo è il risultato - dice scoprendosi il petto, mostrando delle cicatrici d'artigli.

Smetto di respirare quelle non sono fatte da uno della mia specie, ne di nessun'altra conosciuta, per un secondo ho avuto paura della mia amata. - Eppure sei venuto qui per riaverla - ridacchio leggendo una nota di timore nei suoi occhi rubino.

- Parliamo del patto tra le nostre due famiglie, mi sta iniziando a interessare. Come il tuo interesse è Andrada, finquando ci sarà la sua discendenza nel mio branco, voi sarete tenuti a aiutarci in caso di guerra e pericolo e viceversa, ma la Sentinella rimarrà sotto la giurisdizione dell'Alfa - propongo, il vampiro scocchia le dita e una penna d'oca scrivere su una pergamena.

Finito si posa sulla scrivania, lo leggo e c'è scritto ciò che ci siamo appena detti, da un casetto estraggo una scatola di legno, l'apro, prende il pugnale d'oro, io quello in argento, ci tagliamo il palmo della mano sinistra, il mio sangue gocciola fluido sulla carta, il suo denso e nero fa fatica a uscire e quando cade sul foglio diventa immediatamente simile alla cera.

Angolo autrice
Nuovo personaggio! Cosa ne pensate a primo impatto?

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