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Sono riuscita a reclutare solo centotre fantasmi, un numero veramente insignificante. Se andassi da Achilleus troverei un altro centinaio di spettri, ma devo trovare un metodo per spostarli momentaneamente dal loro posto di detenzione in un altro, sarebbe facile con Purgatorio.

Se trovassi un libro d'alchimia o una vecchia Sentinella che sappia come fare, ma forse so a chi rivolgermi!

Svuoto il primo cassetto del comodino a terra, trovando il numero di telefono di Dimitri, nonna Anna saprà aiutarmi se non conosce il metodo, lei potrebbe comunque chiedere a Purgatorio.

Mi serve un telefono e qualcuno che mi dica come usarlo. Vado a cercare Walter, per fortuna un fantasma mi indica il suo ufficio, se non fosse per loro, mi sarei persa e chi sa dove sarei finita.

Entro in ufficio senza preoccuparmi di bussare o altro, trovando l'Alfa circondato da uomini che non conosco e il Beta - Scusate il disturbo, passerò dopo - dico, chiudendo la porta "Aspettami in salotto, cerco di fare velocemente" comunica il 'mio' compagno.

Il salotto... il salotto dovrebbe essere all'ala nord? O alla sud? Devo procurarmi una cartina. - Ei! Scusi! Signore! - esclamo ricorrendo uno spettro "Mi dica mia signora" dice inchinandosi - Potrebbe accompagnarmi al salotto dell'Alfa?- chiedo.

"Certo, mia Luna, mi segua la prego. Ancora non riesce a orientarsi?" domanda verso l'ala sud, c'ero andata vicina. - Purtroppo no - rispondo, provando a memorizzare la strada, si ferma davanti a una porta, lo ringrazio e mi accomodo dentro.

L'hanno rimodernato le pareti sono verde chiaro con ghirigori bianchi, alle finestre delle lunghe e candite tende di seta, i mobili di legno scuro e i divani bianchi e oro in stile vittoriano.

La luce che filtrava dalle finestre, era così splendente da permettermi di vedere i granuli di polvere danzare. Mi siedo e nell'attesa, mi raggiunge Teodoro, che inizia ad giocate con la cordicella delle tende.

- Non mi cerchi mai e quando succede sono impegnato a fare qualcos'altro, che fregatura - ridacchia Walter entrando e chiudendosi la porta dietro le spalle - Che è successo? - chiede serio.

- Nulla di grave, mi serve un telefono, per chiamare mia nonna - rispondo, alzandomi impaziente e andando verso di lui - Come mai? - - Per la storia dei fantasmi, mi serve qualcuno più esperto di me, che sappia guidarmi e mia nonna sarebbe perfetta - spiego concisa.

L'Alfa va verso il settimino e dal primo cassetto estrae un cellulare a conchiglia rosa, forse per via del colore lo trovo buffo con quell'oggetto in mano.

- Sappi che non sono molto sicuro della tua idea, ma se è l'unica soluzione che hai... - dice prendendo il foglietto e digitando il numero. Non sono molto sicura di questa soluzione, ma devo evitare di contattare Purgatorio, soprattutto in prima persona.

Prendo il cellulare che sta squillando, dopo qualche secondo una voce maschile risponde - Pronto - quasi non sussulto per lo spavento, è stranissimo sentire la voce di qualcuno qui dentro.

- Dimitri? Sono Andrada, posso parlare con nonna Anna? - chiedo intimidita dalla situazione - Andrada? Oddio, pensavo che non mi avessi mai contatto! Te la passo subito sarà felicissima di sentirti! - esclama incredulo, sento dei rumori che non riesco a identificare.

- Andrada? - domanda una voce anziana, istintivamente stringo la mano dell'Alfa. - Nonna, mi dispiace per il mio comportamento l'ultima volta che ci siamo viste, so che la mia richiesta sembrerà superba e egoista, ma ho bisogno del tuo aiuto - dico, con le mani tremanti, ho paura che mi pentirò di questa chiamata.

- Certo, certo, non parliamone al telefono, vieni a casa mia il prima possibile - risponde dettandomi l'indirizzo, che Walter prontamente appunta. - Arriverò subito, grazie mille - dico concludendo la chiamata.

- Andiamo, mi spiegherai strada facendo il tuo piano - dice il lupo cercando l'indirizzo sul GPS.

***

La casa era al centro di un'ampia pianura, nascosto da dei fitti boschi, così come la stradina brecciata. Era un luogo così pacifico e privo di fantasmi, che mi ci sarei trasferita anch'io, benché fosse tanto isolata dalla società.

Venimmo accolti come qualcuno di casa, come se il fatto di essere degli sconosciuti, il cui unico legame fosse quello di sangue, non importasse.
- Sono così felice di averti qui! Lasciamo il tuo compagno qui con Dimitri e prendiamoci del tempo per noi - dice invitandomi ad entrare in una piccola e accogliente cucina bianca con le pareti e i paraschizzi celeste pastello, lasciando i due uomini soli in salotto.

La Sentinella dell'AlfaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora