Epilogo

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Era una notte priva di stelle e luna, il bosco era silenzioso, neanche il vento aveva il coraggio di fare rumore muovendo le fronde dei alberi. Non si vedeva nessun animale notturno, nessun essere vivente. Sembrava tutto morto, come le foglie dei alberi che lo componevano.

Nessuno voleva fare compagnia a quella povera anima pellegrina che lo stava attraversando. Gli mancavano diversi pezzi, sembrava un puzzle incompleto. Come la sua testa e il volto dove mancavano diversi tasselli, che lo rendevano quasi irriconoscibile. Del collo rimaneva solo un fino, nel petto un enorme buco, il braccio destro non c'era più, ma aveva ancora la mano. Gli altri arti, erano strappati e pieni di fori.

Camminava senza alcuna meta precisa, senza nessun obiettivo, completamente alienato.

Non c'era nessuno, solo dei occhi bianchi come le nuvole del Paradiso, che l'osservavano. - E da tanto che ti sto cercando, Victor - disse l'uomo appoggiato a un albero, con i capelli rosso fuoco come le fiamme dell'Inferno. Era stranamente vestito elegante, come se stesse aspettando qualcun altro.

- Sono quasi quarant'anni se non erro - rispose lo spettro fermandosi di fronte, al suo giudice. - Dove sono mia figlia e mia moglie? - - Finché morte non vi separi ricordi? Le ho giudicate giuste e meritevoli e sono ascesse al Paradiso due decenni orsono. Possibile che si siano già rincarnate. -

- Portami da loro - lo pregò, un sorriso diabolico si disegno sul viso di Purgatorio. Il vento si alzò improvvisamente, portando con se le foglie. Gli occhi bianchi gli brillarono, mentre si prestò a divorare il suo pasto. L'aveva giudicato non meritevole di esistere, né all'Inferno né sulla terra.

Il suo giudizio non fu molto oggettivo, era più una vendetta personale, perché non farlo soffrire nelle fiamme dell'Inferno, fino all'Apocalisse? Fargli patire trenta volte tanto ciò che lui aveva fatto in vita. Non era una fine migliore?

Quando ebbe finito di mangiare, fu soddisfatto. Le nuvole si dilaniarono, mostrando il cielo stellato e la mezza luna. E un'altra anima si prestò a passare per quel bosco. Era una donna, morta troppo presto per l'umana giustizia. A ogni suo passo le rughe sul volto sparivano, anche il suo corpo cambiava, finché non fu più giovane di quarant'anni.

- Verdania - sussurrò incredulo Purgatorio, aprendo le braccia e andandogli incontro fino ad abbracciarla. - Andrada, puoi chiamarmi così -

- Perché ci hai messo tanto? -
- Ho dovuto salutare i miei figli e i miei nipoti, no? E poi Walter - il suo viso si fece cupo - Purgatorio, non puoi capire ha pianto tutte le notti per una settimana, prima che passassi a miglior vita e ogni mattina, quando ci svegliavamo lui sorrideva e mi portava a fare qualcosa di divertente. Quando stamattina si è svegliato con il mio corpo morto affianco, ha dato di matto, era disperato.

Sono dovuta andare da mia nipote e chiedergli di poter parlare con il nonno, attraverso lei. Ha solo otto anni, è una Sentinella giovane e inesperta e nessuna potrà aiutarla a imparare a usare e controllare le sue abilità - se avesse potuto avrebbe pianto.

Purgatorio gli prese il viso e la baciò, un bacio represso da anni.

Questa è la storia della mia amata, morta dopo avermi concesso di conoscere la felicità.

Walter

Angolo Autrice
Grazie tante per aver seguito questo libro, mi sono resa conto ieri sera che il primo capitolo è stato pubblicato il 30 settembre 2016 😱 Grazie di cuore❤. Attendo le vostre considerazioni finali.

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