Ecate

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Sono tardo crepuscolo, muta civetta,ali d'inchiostrospiegate nei boschied essi cantarmimai osino empicome una benevolaradura d'Arcadia

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Sono tardo crepuscolo,
muta civetta,
ali d'inchiostro
spiegate nei boschi
ed essi cantarmi
mai osino empi
come una benevola
radura d'Arcadia.
Scelsi il rapace,
fui poeta notturno
per disperdere
in velluto d'incenso
i drammi di
una vita mai tale;
fui donna marmorea,
ciglia basse,
testa vaga,
su un sepolcro
di idee mai congiunte.

La guerra falsa sfianca,
i nemici verbali
allo scudo
e nel mio arabo giardino,
cinto da mura,
ritiro sempre le armi:
tolgo vesti immonde,
mediocri
per battezzarmi di
gioia e conoscenza,
nel solo dei confini
che altri spaventano,
io trovo
la mia beatitudine.
Alienità selvaggia
che bacia il profano
perchè sfidare il sole,
abbracciare il reale
è istinto non condiviso
per chi ha scelto,
pauroso,
il calore del buio.

Il SeduttoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora