Prima delle tre parti, con cui ho suddiviso (per comprensione lettore) un inno dedicato all'omonimo eroe greco.
Par tanto sublime
il limitato tuo corpo,
languide movenze
nell'aurea cornice
d'una candela,
che Caravaggio sol potea
col illustre pennello
attingere all'ombre
per violarne gli animi;
nè hai spessore lì,
illusione rubata ai profeti,
nel brancolante buio
del dubbio, paure,
trasfigurato il volto
e il capo bruno
nell'oro d'una santità
che attira ingegno.
Mi volto senza più nome,
nel grembo scuro
del pensiero;
sale sgombre di tendaggi,
proiezioni
auspico lo sgozzare
in fasce di idee
sfregiate, crudeli.
Son Medea
che al padre Vero
scempiare vuol
le care figlie,
bende di carta,
bocche d'inchiostro.
Strappami
di mano il pugnale,
infondimi sapienza
nella disperazione dell'incerto!
Mi slancio tra le tue braccia,
pazza, acceccata, grata
che non sei tela, ma carne,
nelle cavità del tuo profumo
mi celo,
io, bimba cui la ragione
ha svelato i finti orrori,
per una preghiera silente,
contrita:
raccontami ancora.
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Il Seduttore
Poésie#ProgettoOrfeo Il Seduttore: il fascino, l'inganno di ciò che è ignoto, nascosto; l'essenza sfuggevole della realtà, che percepiamo quotidianamente. Questa raccolta di riflessioni e poesie scritte di mio pugno non è una manciata di parole vuote. E a...