La Furia

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Talvolta bramerei
le serpi di Medusa
nell'occhi bassi e chini
letali e viscide di occulto,
per ossidare, sconvolgere
la crudele alterigia
dei visi potenti
e delle corone di orgoglio
istoriate dal sopruso.
E agguantarei
quei lor contorti detti,
annodati e pizzicati 
fino a sentir gemer
le meningi   
e scalpitare                        
un'integrità ormai plagiata.  
Oh materializzassi   
in molle pietra, in strida
la verità ingoiata
che scava le carni          
sottomesse alla quieto vivere!
Roccia su roccia 
scaglierei,
inciderei come scultrice   
e imprimerei su quel capo   
fino a farne
pacatezza d'agnello.
E affonderebbe il muso umido
nell'onta e vergogna   
d'aver vessato un valoroso,
un grande 
e al mio passaggio
curvo, sottile, umile giunco  
di memoria dantesca
baderebbe colpito,
stravolto e arrossato,
a strisciare altrove.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 21, 2017 ⏰

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