Sosto persa, rapita
inabissate le glauche stelle
nella bruma filiforme
dell'incipriata,
altera mattina,
sui solchi e le volute tracciati
da sconosciuti aratri
nel grembo del solingo frutteto.
Eppure brucia il nome tuo,
sbocciato alla freschezza
della terra,
ebbro schiaffo
posato ancora
sulle mie labbra
che si contorgono,
rosse farfalle,
nel vivo, straziante fuoco
di urla tacite.
Mi contemplano
le colline materne,
generose, impudiche dame
che s'offrono afrodisiache
alle bocche avare
dei vivi,
si affollano nei miei occhi profanati dal tormento.
Fosti qui, insolente,
in questo campo sperduto.
Ulula in me la bestia umana
al plenilunio
di un amore già perso,
sotto gli abbracci purpurei
dei melograni,
tra i fiori custoditi nei
molli avvallamenti,
tra i proibiti sentieri d'ombre
che ci videro amanti:
ora non possiedo
che il ricordo di cuori ardenti,
irosi, nascosti,
ormai taciuti sanguigni
negli anfratti
delle mie stanche ossa.
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Il Seduttore
Poetry#ProgettoOrfeo Il Seduttore: il fascino, l'inganno di ciò che è ignoto, nascosto; l'essenza sfuggevole della realtà, che percepiamo quotidianamente. Questa raccolta di riflessioni e poesie scritte di mio pugno non è una manciata di parole vuote. E a...