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Areoporto, cosa dobbiamo fare in un areoporto? Non vorrà imbarcarci spero. Al solo pensiero di lasciare questa città mi viene un brivido.

La donna vedendo che, da brave bambine, la seguiamo si stampa in faccia un sorriso compiaciuto: quanto vorrei farlo scomparire a furia di pugni! Se solo sapessi combattere...

Attraversiamo l'atrio e varie sale d'aspetto fino a fermarci davanti alla porta del bagno: solo ora mi rendo conto che la mia povera vescica sta per scoppiare. Possibile che non me ne sia accorta prima?

Io e Marta guardiamo la signora e poi la porta del bagno interrogativamente e dato che non ci risponde, evidentemente infastidita, senza aspettare oltre ci fiondiamo nei bagni.

Appena usciamo noto che sta tirando fuori dalle scatole di cartone due fogliettini colorati e, senza farmi vedere sbircio: ci sono le nostre foto con sopra scritto "passaporto". Le mie paure diventano reali: ci imbarcheremo sicuramente.

Inizio a pensare a tutte le disavventure che ci toccherà affrontare, a tutti i finali possibili di questo incubo finché un dubbio si fa spazio tra i miei pensieri: qualcosa non quadra.

Come ha fatto ad avere i nostri passaporti? Tutti i nostri documenti erano tenuti sotto chiave in un cassetto della scrivania di papà.
Do un'altra sbirciatina ai passaporti : sono autentici, c'è il marchio di stato con scritto" May Margaret Sousa" e "Marta Margaret Sousa ".

Questo può significare solo una cosa: li ha presi da casa nostra.

Piano piano i pensieri si riordinanao nella mia testa e i ricordi iniziano a collegarsi tra loro.
La donna ci ha visto correre via dagli agenti dell'SSR, ha visto che eravamo troppo veloci. Ha cercato di convincerci ad andare con lei quando ci siamo fermate davanti al negozio di dolci e dato che noi abbiamo rifiutato ci ha seguite fino a casa scoprendo dove abitavamo. Sono certa che c'entra qualcosa anche con la morte della nostra famiglia! Maledetta!
La rabbia che provo mi cancella dalla mia mente quanto sia pericolosa la mia avversaria e mi avvicino a lei guardandola furente: è stata lei! È colpa sua! Era tutta una sua trappola!

Odio.

Appena si accorge anche lei che la sto guardando nel peggiore dei modi inizia a fissarmi anche lei con uno sguardo minaccioso, ma poco m'importa: ha ucciso i nostri genitori. Per pochi secondi il mio sguardo glaciale fa vacillare il suo ma poi si ricompone, si alza e mi prende bruscamente per le spalle. Cerco di divincolarmi ma la sua stretta aumenta fino a farmi male.

-chto vy khotite malen'koye nasekomoye? - (che cosa vuoi piccolo insetto) sibila in modo minaccioso.

-è inutile che mi parli nella tua lingua strega!- dico dandole uno spintone- tu hai ucciso i nostri genitori! - il mio tono di voce si fa sempre più alto e alcune persone che sono in attesa del proprio volo iniziano a voltarsi nella nostra direzione: perfetto, proprio quello che volevo.

La donna è furente e artiglia nuovamente, ma questa volta con più rabbia, le mie spalle salendo fino a stringermi il collo

-LASCI... - tento si urlare di lasciarmi ma il mio grido viene smorzato e soppresso da un forte dolore all'altezza dello stomaco che si irradia in tutto il corpo.
Finalmente la strega lascia la presa e io mi accascio a peso morto sul pavimento.
Tossico e nuove fitte di dolore si propagano per tutto il corpo partendo dallo stomaco.
Tossico sangue: mi ha dato un calcio.

Marta che fino a questo momento era rimasta a guardare la scena pietrificata dalla paura corre in mio soccorso offrendomi la sua mano e il suo fazzoletto. In quell'esatto momento prende forma nel mio campo visivo un uomo vestito da guardia

-signora tutto a posto? - domanda a quella bastarda.

Io non riesco a parlare dal dolore, non posso reagire: non posso farci giustizia. Ho perso.

-si certo stia tranquillo mia nipote è inciampata e si è rotta il labbro. Non si preoccupi, dico davvero, sono cose che capitano a tutti i bambini del mondo dopotutto. - dice questa con la sua solita voce melliflua.

Come vorrei saper combattere in questo momento! Avrei anche saputo difendermi da sola!

Marta mi rimette in piedi e la guardia sparisce: abbiamo fallito. Non abbiamo più una possibilità di fuga.

Noto che Marta guarda oltre le mie spalle terrorizzata così mi giro anche io e la strega mi prende per i capelli.

-di ancora una cosa del genere e sei morta, ritroveranno il tuo cadavere il in cassonetto qualunque mentre i topi si staranno cibando delle tue viscere! - sibila con accento russo tirandomi i capelli. Non so cosa esprimere: i capelli mi fanno male ma la sola immagine di quello che mi ha appena detto mi fa rivoltare lo stomaco. Ci scambiamo un ultimo guardo e poi mi lascia andare.

Fa avvicinare me e mia sorella al muro e ci fa girare verso esso. Guardo di sfuggita il viso di mia sorella: è il ritratto del panico. Ha anche gli occhi lucidi, sta per piangere. Vorrei dirle qualche parola di conforto e spiegarle perché prima ho provato ad affrontare la nostra rapitrice: lei non ha visto i passaporti, sicuramente avrà pensato che io abbia voluto fare un'azione suicida.

Tutta la rabbia che avevo dentro è sparita. O forse è stata solo repressa. Il dolore all'addome è lievemente passato. Non provo niente. Non pensavo che un essere umano potesse non provare niente: è una sensazione strana. Mi sento un robot.

Sento la donna armeggiare dietro di noi e poi un dolore acuto familiare mi trapassa il collo: ci ha iniettato qualche sostanza.
Vedo anche mia sorella fare una smorfia di dolore e poi tutto il mondo inizia a girare. Faccio qualche passo per cercare di mantenere l'equilibrio ma è come se mi muovessi a rallentatore.
Sento che il mio corpo non risponde più ai comandi del mio cervello e in pochi secondi mi accascio chiudendo gli occhi. La strega mi prende al volo prima che io possa toccare terra e mi prende in braccio: vorrei ribatterema sono veramente stanca. Troppo stanca anche per fare un pensiero che abbia un senso logico. Mi addormento.

Mi risveglio con un mal di testa atroce e una nausea terribile. Fortunatamente non mangio niente da parecchie ore.
Ahhhh. La testa mi fa male persino a pensare.
Non so quanto tempo sia passato ma lentamente riprendo il controllo della mia testa e realizzò di trovarmi seduta su una specie di poltroncina. Marta è seduta affianco a me e affianco a Marta c'è la strega.

Siamo su un areo.
Stiamo volando.

Dopo Captain AmericaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora