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Marta e la spia russa stanno dormendo e approfitto di questo momento di assenza di controllo per fare tutto quello che mi salta in mente.
1 mettere mani sulle scatole di cartone che la donna ha posato sulle ginocchia
2 gustarmi questo momento facendo finta che il presente non sia reale.

Okay. Pensare a cosa fare è molto più facile che fare quello che hai pensato: devo sbirciare cosa c'è dentro alle scatole di cartone. Ho il cuore stretto in una morsa di ansia e paura quasi dolorosa: se la donna si sveglia mentre sto sbirciando sono morta. Non so come agire, non posso permettermi di sbagliare.
Mi sfreccia nella mente l'immagine del mio corpo martoriato in un cassonetto e mi salgono le lacrime agli occhi: ecco la fine che farò appena l'aereo atterrerà se fallirò la mia piccola ma vitale missione.

Mi sta scoppiando la cassa toracica, allungo la mano in direzione del viso del la donna per vedere se sta dormendo veramente: fa che sia così!

Sono sotto pressione, nelle orecchie mi rimbombano i battiti cardiaci: credo che avrò un infarto. Sventolo la mia mano davanti al viso della spia e subito dopo serro gli occhi rimanendo rigida e immobilizzata dal terrore.

Non accade niente.
Dorme.

Ritiro la mano e torno a sedermi compostamente sul sedile trattenendo a stento una risata isterica.
Sta veramente dormendo: prendo coraggio e il più delicatamente possibile tolgo dalle sue ginocchia una delle due scatole mettendola a mia volta sulle mie ginocchia.

La apro impaziente di vedere cosa c'è dentro di così tanto prezioso, ovviamente sempre cercando di non fare rumore.

I nostri dati e oggetti personali.

Dentro la scatola che ho preso ci sono vari documenti ma anche oggetti : uno spazzolino, una saponetta, un cambio completo di vestiti, due nastri per capelli e Matisse.
Matisse?! Ma è il peluches di mia sorella!
Al solo pensiero che degli agenti segreti russi abbiano saccheggiato casa nostra cercando ogni nostro dato personale mi vengono i brividi. Fortunatamente i documenti più importanti gli abbiamo bruciati: cosa ci farebbero se coprissero che siamo le figlie di Captain America? Il loro principale nemico fino a nove anni fa?

Al solo pensiero mi si rivolta lo stomaco e blocco appena in tempo un conato di bile. Devo smettere di pensare sempre allo scenario peggiore, Marta ha ragione, sono un po' melodrammatica.

Il peluches. Accidenti!
Non abbiamo bruciato tutti i documenti sul quale c'è scritto chi siamo veramente: le nostre vere carte di identità sono ancora nei nostri peluches! Ecco perché li hanno presi! Siamo morte.

Prendo in mano il Matisse e gli accarezzo il finto pelo: non noto nessun taglio. Non gli hanno aperti! Allora perché li hanno portati? Finché non li aprono c'è ancora speranza di vita. Appena atterreremo dovremo sbarazzarci del contenuto dei peluches.
Se questa è la scatola di mia sorella allora sicuramente l'altra conterrà le mie cose.

Riordino gli oggetti nella scatola come gli ho trovati : per fortuna ho una buona memoria fotografica. Richiudo la scatola.

Con più sicurezza della volta precedente rimetto la scatola sulle gambe della donna nella stessa posizione in cui l'ho presa. Qualcosa va storto: urto Marta lasciando cadere bruscamente la scatola.

Con il cuore che mi sta per rompere lo sterno e scappare mi rimetto seduta sul mio sedile cercando di fare una faccia più rilassata possibile chiudendo gli occhi fingendo di dormire. Non ce la faccio a rilassarmi. Giro la faccia verso il piccolo finestrino dell'aereo per non far notare la tensione.

Dai suoni che sento deduco che la spia si sia svegliata: accidenti!

Spero vivamente che non controlli se stiamo dormendo o no.

Tutti  miei terrificanti pensieri si spengono quando guardo fuori dal finestrino: wow.
Non avevo mai volato prima d'ora. Non sapevo quanto un aereo potesse andare in alto! Vedo tutto dall' alto! Sorrido sinceramente. Sembrano passati anni dall'ultima volta che ho sorriso ma in verità sono solamente passati due giorni.

Mi si accartoccia lo stomaco per l'emozione: vorrei ridere, esultare! Vorrei spiaccicare la mia faccia contro il finestrino per poi girarmi verso mia sorella e vedere che anche lei sorride. Vorrei che al posto della spia dietro di me ci fossero mamma e papà che ci guardano compiaciuti e felici. Mi immagino di volare attorno al mondo. Non sapevo che dall' aereo si notasse così bene che la terra è tonda.

Non riesco proprio a smettere di sorridere: mi piace volare!
Da grande voglio diventare un pilota!

SE diventerò grande.

Caccio via il pensiero dalla mia tesa: io diventerò grande, mi arruolerò nell'esercito per difendere la gente e diventerò il capitano dell'Aeronautica militare!

Mi riaddormento con questo pensiero: in fondo, forse,  sono rimasta la May di sempre.

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Nel frattempo...
Recuperano Peggy, Howard, Sousa e Maria dalle macerie ancora vivi e dato che stupidi non sono, ricostruiscono tutti gli avvenimenti accaduti realizzando che le loro piccole sono state rapite.

Continueranno per tre anni a cercarle disperatamente e per tutti sarà come rivivere la morte di Steve.

Dopo tre anni si arrendono e la vita di questi personaggi continua come prima.

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Mi risveglio bruscamente a causa di un incubo: ho visto mamma e papà che piangevano e soffrivano e io continuavo a chiamarli per nome dicendo che stavo bene ma loro non potevano  né vedermi né seentirmi: è stato orribile. Sento le guance bagnate: evidentemente ho pianto nel sonno.

Marta e la donna sono entrambe sveglie. La donna non fa caso a noi mentre fruga nelle nostre scatole, inizio a sudare freddo: non deve assolutamente trovare le nostre vere carte di identità.

Marta mi augura il buon risveglio con un leggerissimo sorriso che però svanisce subito. Torna a guardare il finestrino incantata: piace anche a lei il panorama.

Guardiamo assieme le terre sottostanti: sono spoglie, quasi incolte. C'è molta vegetazione bassa: deve fare molto freddo. È uno spettacolo desolante anche se pur sempre bellissimo.

-tundra- dice flebilmente Marta.

Già, è una delle ultime cose che abbiamo imparato prima di lasciare la scuola: questo tipo di paesaggio è la tundra.

-si, è una caratteristica del Nord Europa e della Russia. - rispondo.
Realizzo ciò che ho appena detto : stiamo facendo un viaggio di sola andata per la Russia.

Dopo Captain AmericaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora