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Non capisco: dalla telefonata credevo di aver capito che l'Hydra venisse domani alle undici di mattina!
Quando esco dalla porta vedo tutte le ragazze che in fila entrano in una botola che si è aperta nel pavimento. Non avevo notato che ci fosse, interessante.
Riesco a scorgere mia sorella in mezzo alla folla e non esito a raggiungerla prendendola per mano.
La sento trasalire
-May! - dice felice ma trattenendosi dall'abbracciarmi- cosa ci fai qui?! Non sei con le tue compagne di stanza?-
- no ho avuto un piccolo contrattempo e avevo due ore libere. -
Due ore libere? - mi domanda stupita.
Io la guardo e annuisco- appena siamo giù ti spiego-

Racconto a Marta della missione senza mai staccare il mio sguardo dal suo cercando di captare ogni sua singola smorfia: ho paura del suo giudizio.
Inizio a raccontarle tutto: da quando siamo partite, del soldato morto, dello scudo di nostro padre, fino a quando ho sentito la signora strepitare.
Siamo su una brandina mal ridotta del bunker: non credevo che questo posto fosse così grande anche sotto terra.

Appena finisco di parlare mi sento un pochino più leggera.
-tu hai ucciso un uomo. - afferma in tono piatto mia sorella senza smettere di guardarmi.

-si- dico semplicemente - non avevo molta scelta: se non avessi recuperato i documenti sarei morta io. - dico tristemente. Parlare di questo argomento mi fa tornare in mente gli occhi vuoti ed espressivi del soldato morto. Rabbrividisco.

Marta si scosta leggermente da me e io per paura che se si stia allontanando da me le afferro un polso: non posso perdere anche lei. È tutto ciò che rimane della mia famiglia, tutto ciò che rimane della vecchia me, tutto ciò che rimane della mia vecchia meravigliosa vita. Non posso perdere mia sorella.

-ti prego non te ne andare- dico con voce tremante

-non me ne sto andando-

-ti prego, ti prego rimani, lo so che ho ucciso un uomo, lo so che ho sbagliato ma non avevo scelta, lo so che sono diventata una persona orribile che tu non approvi, lo so che io sono una debole che si è lasciata sopraffare ma ti prego non andartene! Io ho solo te! - dico con le lacrime che minacciano di uscire a cascata.

Marta mi abbraccia di slancio
- Ma cosa dici?! - sospira- io lo so bene che non è stata colpa tua e poi tu sei la persona più forte che conosca! - dice guardandomi - so che cosa hai dovuto sopportare per arrivare fin qui, ho sentito mentre urlavi quando eri nella sala delle torture. E poi non è vero che sei una persona orribile perché altrimenti non mi avresti detto tutto quello che hai detto! - mi dice mentre sorride- lo so che hai paura di diventare una macchina da guerra - sento un buco nel petto ingigantito sempre di più : ha centrato l'argomento
- ma io ti prometto che se anche dovesse accadere io farò di tutto pur di farti tornare umana. -

Abbraccio mia sorella ascigandomi una lacrima sulla sua divisa
-sei tu la mia parte umana- sussurro.

Le sirene non smettono di suonare finché tutte le ragazze di tutte gli anni sono bel bunker. Dopodiché ci viene dato l'ordine di disporci in formazione ed io eseguo mettendomi a fianco a mia sorella. La signora marcia a passo fiero davanti a noi esaminandoci una per una scrutandoci con i suoi occhi che di rassicurante non hanno niente.
-sull'attenti! -ordina in modo secco, quasi ringhiando.
Facciamo come dice : schiena dritta, espressione fiera ed impassibile. Soldatesse pronte a tutto.

Pochi secondi dopo nel bunker entra un uomo alto con una lunga giacca nera di pelle con sopra appuntato una spilla d'argento che raffigura il simbolo dall'Hydra: un teschio con sei tentacoli. L'uomo ha un aspetto austero e trasuda superiorità da tutti i pori tenendo la testa alta mettendo in evidenza la sua mascella squadrata.

L'uomo scende le scale del bunker lentamente e con due uomini al seguito come se fosse lui ad avere il pieno controllo di tutto. Già al primo sguardo lo detesto. Per non parlare del fatto che è un uomo dell'Hydra.

Dopo Captain AmericaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora