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Marta.
Il mio cuore va in frantumi.
Non ragiono più, ho le orecchie che mi fischiano e la vista appannata dalle lacrime

- sorellina no! - ho la voce stridula spezzata dai singhiozzi- sempre insieme fino alla fine- le mie lacrime si confondono con il suo sangue.
Mi inginocchio di fianco a lei prendendole il viso tra le mani
-È tutta colpa mia, è tutta colpa mia-

Due braccia forti mi sollevano di peso ma non oppongo troppa resistenza

Non ce la faccio

Non sento più il mio cuore talmente mi fa male e il mio stomaco è stretto in una potente morsa talmente dolorosa che faccio persino fatica a camminare.

- no, NO! Lasciami! Io devo tornare da lei, devo tornare da lei- le mie parole vengono soffocate dai miei stessi singhiozzi e prima che le braccia mi separino definitivamente da mia sorella la stringo a me inzuppandomi nel suo sangue.

Anche il mio viso ora è rosso cremisi.
Piango sangue.
- Sei tu la mia parte umana- le sussurro.
Lo so che mi ha sentito, riesco a sentirlo da dentro. I suoi occhi mi cercano per un ultimo secondo ma poi con un'ultima e unica lacrima vengono privati della loro forza vitale. Sono come gli occhi del soldato morto, vuoti e spenti: privi di quell' energia che è la mia sorellina.

Era.

Al dolore già esistente se ne aggiunge uno nuovo ma profondo quanto il primo.
Ci metto in po' a capire a cosa è dovuto ma dopo è peggio ed inizio ad urlare dalla disperazione finché tutto non diventa buio.

Il legame che c'era tra noi si è rotto, quella sorta di telepatia si è interrotta: Marta è morta.

"Sei tu la mia parte umana "

È solo colpa mia.

POV TESCHIO ROSSO

Prendo la bambina tra le braccia ma non appena inizia ad urlare le do un colpo con il calcio della pistola facendola svenire.
Ho fatto bene ad uccidere la sua gemella: se credo che sia chi credo che sia è meglio che io abbia e che ci sia solo un'unica copia di lei in tutto il mondo.

Getto praticamente tra le braccia di una mia guardia la nuova recluta e mi pulisco la giacca di pelle controllando anche che la maschera stia al suo posto: odio sporcarmi i vestiti di sangue.
Nel frattempo la donna presuntuosa che ha osato sfidarmi manda a prendere gli oggetti personali della prossima cavia.

Assegnerò la nuova recluta al reparto sperimentale: sarà il nuovo giocattolino, Zola ne sarà entusiasto.
Una ragazza mi porge una valigia che viene presa da un soldato alla mia destra. È una valigia abbastanza grande, deve
pesare almeno dodici chili. Troppo per qualcuno che non dovrebbe avere niente se non i vestiti in dotazione da questa lurida struttura.

Con in cenno del capo faccio capire ai soldati che possiamo andarcene, qui abbiamo finito.
Mi guardo attorno e noto che tutti i presenti sono terrorizzati:temuto e rispettato. Si è ristabilito l'ordine.
Mi avvicino alla donna
- Hail Hydra!- le dico semplicemente guardandola negli occhi.
Lei sgrana gli occhi impaurita e con voce flebile sussurra -Hail Hydra -.
Esco di scena con in lieve sorriso compiaciuto: qui comando io.

Appena esco dal bunker un soldato mi porge i documenti che sono venuto di persona a prendere dopodiché salgo sull'aereo e partiamo verso l'America.
La bambina è appoggiata in malo modo a un sedile, è ancora svenuta.

Ho tutto il giorno libero

Quegli occhi. Quei dannatissimi occhi, sono anni che non vedevo più un azzurro così intenso con quella scintilla dentro. Sono anni che quel bastardo orgoglioso di un americano è morto trascinandosi nella tomba i miei magnifici piani di conquista.

Nove anni

Troppo. Il corpicino davanti ai miei occhi non deve avere più di sei o sette anni.

Ho tutto il giorno libero

Quella frase mi riecheggia nella mente. Muovo la testa con rabbia per cacciarlo via ma i ricordi di Captain America e della mocciosetta iniziano a sovrapporsi.
La voglia di prendere a pugni qualcuno cresce dentro di me e in un impeto di ira vado verso la valigia della mocciosa

Chi sei veramente May Margaret Sousa? Chi è veramente questo scarto che mi ha fatto tremare prima di premere il grilletto? La mia ira cresce sempre di più.
Non era mai successo prima
- e non succederà di nuovo- sibilo a denti stretti.
Apro stizzito la valigia: Eureka.
Lo scudo del mio più grande nemico brilla davanti ai miei occhi.
Tiro un forte pugno al metallo ghignando: avevo ragione. La piccoletta è speciale.

Prima ho preso Barnes e adesso sua figlia: anche se non è qui a combattermi la vendetta è sempre piacevole.
Sullo scudo c'è anche una piccola scatola, credo contenga i documenti, poco importa : ormai so già chi è.

Parecchie ore di volo dopo

Pov May

Il ronzio di qualcosa si insinua strisciando tra i miei incubi facendomi svegliare e facendo aumentare il mio mal di testa.
Tento di muovermi, non capisco dove sono. L'unica cosa che comprendo è che sono tutta indolenzita.
Questo posto è totalmente in penombra e non riesco a vedere niente, solo qualcosina ma è tutto sfocato.
Ansia.

Dove sono?
Annuso l'aria non sono più in accademia: c'è un odoraccio di sangue appreso insopportabile.
Un conato di vomito mi sorprende costringendomi a sporgermi dal sedile.
Sedile, ronzio e cintura, sono legata con una cintura. Sono su un aereo?

Il mio cuore inizia a palpitante alla velocità della luce per l'ansia. Che succede? Dove sono? Non di nuovo! Non di nuovo!
Sento gli occhi iniziare a inumidirsi.

Inizio lentamente a mettere a fuoco l'ambiente circostante ma questo mi provoca una fitta dolorosa alla testa che sommata all'ansia e all'angoscia del momento mi provoca un altro conato.
Sento la testa pulsare più di prima.
Gemo di dolore.

Improvvisamente una mano mi afferra i capelli tirandomi la testa indietro: quasi salto sul sedile dallo spavento iniziando a tremare.
Metto a fuoco un volto con un ghigno, un cappotto e una spilla dell'Hydra.

Hydra.

-Buon giorno Rogers- dice divertito e crudele Johan Smith.

Mi ha scoperto. Con lo sguardo scorgo la mia valigia e poi i miei occhi tornano sui miei vestiti insanguinati.
Marta. I ricordi mi scivolano davanti agli occhi e un macigno inizia a schiacciarmi il petto minacciando di soffocarmi.
Una lacrima
Due lacrime
E tutte le altre seguono a ruota.

Se non avessi sfidato il teschio rosso..... è tutta colpa mia.

Inizio a singhiozzare

Una risata intrisa di odio proviene dal mio fianco facendomi trasalire e procurandomi un infarto.

Poi lui si allontana lasciandomi rannicchiata e tremante sul sedile con gli occhi sbarrati: ho troppa paura persino per piangere.

Se credevo di aver provato dolore mi sbagliavo.
E il presentimento che ho per il futuro non mi rassicura affatto.

Nda
Tolto un personaggio se ne aggiunge un'altro: chi sarà?

Dopo Captain AmericaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora