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Corro con l'adrenalina al posto del sangue da dieci minuti buoni alla ricerca di un posto sicuro in cui nascondermi.
È incredibile: non riesco a seminare Alex!
Ogni volta che cambio corridoio lei riesce sempre a precedermi: conosce troppo bene questa struttura, dannazione!

Improvvisamente, senza sapere come, mi ritrovo nell'atrio. Sto per salire su una rampa di scale a caso quando mi accorgo di una cosa: non c'è nessuno che mi segue.

Sono finalmente riuscita a seminarl....
Neanche il tempo di pensarlo che sento dei passi veloci e leggeri scendere a rotta di collo per le scale.

Ho il cuore che batte a mille: a questo punto tanto valeva combattere prima.

Fermati e pensa.

Allora, ho pochi secondi prima che Alex percorra l'angolo delle scale e mi veda.
Se salissi sull'altra rampa di scale sarebbe prevedibile. Idea bocciata. Davanti a me c'è la sala da danza: potrei nascondermi tra le attrezzature.
Boccio anche questa idea: io sto andando di fretta e la probabilità che posa prendere dentro qualcosa facendola cadere è alta.

Ultima possibilità che mi rimane: la porta da cui esce sempre la Signora. Credo proprio che non si possa entrare lì dentro, sicuramente infrangerei il regolamento e se mi scoprissero mi punirebbero ma questa è un'emergenza.

Senza troppi ripensamenti varco la soglia di quella porta socchiudendola quanto basta per non farmi vedere ma allo stesso tempo riuscire a vede eall'esterno. Proprio in quel momento arriva Alex che guardandosi spaesata per una frazione di secondo riprende a correre sulla rampa di scale.

Ho fatto bene a scartare quella via di fuga: prevedibile.

Tiro un sospiro di sollievo. Sto per tornare in camera mia quando sento una voce alle mie spalle: faccio un balzo dallo spavento e mi giro pronta a subire la collera della signora e la sua punizione.
Ma quando mi volto pronta ad un confronto faccia a faccia con la cattiveria umana fatta persona scopro che in realtà dietro di me non c'è nessuno.

Presto più attenzione alla voce che avevo sentito e che continua a risuonare per il lugubre corridoio che mi si para davanti.
Sette stanze si affacciano al corridoio, probabilmente sono le stanze degli insegnanti.
Riconosco la voce come quella della Signora: ha un tono di voce molto preoccupato e parla ad intervalli. Però non sento nessun'altra voce che sta parlando con lei: probabilmente sta parlando al telefono.

Tento nuovamente di uscire da quella porta ma purtroppo la mia curiosità è troppa. Mi stropiccio le mani incerta sul da farsi: lo so che non è una cosa educata origliare però la Signora non è mia amica. E poi ci hanno rapite, magari sono delle informazioni importanti...
Però se mi scopre mi picchierá sicuramente.

Vale la pena stare male per origliare delle informazioni che potrebbero anche rivelarsi inutili?
May NO!

Prima di pormi altre mille perplessità a proposito dell'atto sconsiderato che sto per fare mi ritrovo magicamente già schiacciata a terra per cercare di non fare rumore, strisciando per andare a vedere da che stanza proviene la voce.

La terza stanza sulla sinistra è quella da cui proviene la voce: ne sono sicura anche se non posso accertarmene di persona per paura di essere scoperta.
Mi appiattisco ancora di più sul pavimento e contro la parete e mi metto ad ascoltare la conversazione in silenzio.

La signora non sta parlando i russo. Sta parlando in tedesco. Fortunatamente questa lingua l'ho appresa qualche giorno fa grazie al liquido blu quindi posso capire quello che la Signora sta dicendo.

Purtroppo non riesco a sentire l'intera conversazione ma solo quello che la Signora dice

- No le assicuro che non era assolutamente..... no, no...... Non è colpa nostra se avevate lo stesso obiettivo! E poi ormai i documenti li abbiamo noi...... saranno al sicuro..... -

Lunga pausa durante la quale sento la Signora deglutire rumorosamente.

-io le assicuro che noi..... LEI AVRÀ DELLE CONSEGUENZE LE MIE RAGAZZE..... -

- no, no... Non era mia intenzione offenderla...... se la mette così.... -

La signora prende un profondo respiro come se facesse fatica a respirare. Paura? Impossibile la Signora non ha paura di niente è nessuno.
La conversazione continua

- che cosa vuole? - dice seccata
-questo spiacevole incidente finirà così se le do quello che vuole?...... Affare fatto.-

- domani mattina alle undici è perfetto non si preoccupi: la merce di scambio per quell'ora sarà pronta-

Sento un rumore secco: deve aver chiuso la conversazione sbattendo il telefono in faccia alla persona che c'era dall' altra parte della linea.

Sento la Signora prendere nuovamente un respiro ma questa volta più profondo del precedente.
Non prova più paura ma rabbia. Si, quello era un sospiro di rabbioso.

- e dovevano per forza chiedermi LEI!? - la Signora urla l'ultima parola e io mi spalmo ancora di più, per quanto possibile, sul pavimento.
-Certo, ovvio! - continua istericamente- ordine, e l'ordine raggiunge con il dolore, Hail Hydra! - dice con voce seccata.

Aspetta, aspetta: Hydra?! La signora stava parlando con l'Hydra?! Un brivido mi percorre tutta la spina dorsale facendomi ricordare tutta la violenza vista nelle ultime ore. In particolare il soldato che ho ucciso. Sento qualcosa inchinarsi dentro di me e scrollando lievemente la testa scaccio via il pensiero.

-Ovvio no?! Io organizzo una missione per sottrarre i nostri documenti ai servizi segreti americani affinché non ci trovino per farmi minacciare dall'Hydra perché ops.... quelli erano anche i loro documenti! -

Non so se essere più sconcertata per il fatto che la Signora sta avendo un esaurimento nervoso o per il fatto che la Red Room Academy sia praticamente in guerra con l'Hydra. Evidenteme è un obbligo familiare essere perseguitati dai nazisti.

- e ora dato che mi hanno accusato di aver rubato i loro preziosissimi documenti pretendono da me delle scuse! E non vogliono scuse qualunque anzi! Vogliono addirittura che io regali a loro la mia allieva più promettente!-

La sua voce è diventata stridula.

-e se io non volessi? Mi bombardano! Ovvio no?! Figurati se l'Hydra è diplomatica?! -
La sento respirare lentamente per riprendere fiato e calmarsi.
Ripenso a quello che ha detto: sacrificherà un essere umano in cambio della sua vita.
Ripenso alle ragazze dell'ultimo anno: sicuramente sceglierà tra loro.

-pazienza: è un sacrificio necessario. Tanto quella è un impiastro: è colpa sua se adesso sono coinvolta in questo incidente diplomatico, è lei che ha sbagliato a prendere i documenti.... -

I documenti?! Quindi sceglierà tra il mio gruppo della missione?! Il solo pensiero mi fa venire i brividi. Alex era la più grande del gruppo: è la più esperta, sceglierà lei. In fondo potrebbe anche essere giusto il mio ragionamento: Alex è del penultimo anno.
Sento quasi un moto di felicità farsi spazio nel petto: un po' le sta bene contando il fatto che prima voleva uccidermi.

Non vedo l'ora di sbarazzarmi di lei.
Penso di aver origliato a sufficienza così mi guadagno la porta senza emettere il minimo rumore: questa devo assolutamente raccontarla a Marta.

Sto per uscire quando un rumore potente e acuto minaccia di performanti i timpani: l'allarme anti-bombardamenti.
Sono qui.

Dopo Captain AmericaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora