Piero
Si è fatta l'una e siamo sulla via del ritorno. I ragazzi sarebbero rimasti volentieri, ma io non mi sento tranquillo a sapere Giulia e Ignazio a casa da soli.
I tacchi delle ragazze sulla strada sono l'unico rumore udibile. Tutto questo silenzio non mi piace, mi trasmette un'aria negativa.
Passo lo sguardo ai lati della strada e vedo un negozio di fiori in vena di chiusura.《 Ragazzi voi se volete andate. Io devo prendere una cosa. 》
Gianluca passa lo sguardo da me al negozio, capendo le mie intenzioni.
《 Ti aspettiamo, tranquillo. 》
Gli sorrido e corro a rotta di collo fino al negozio.
Ci sono dei bellissimi fiori, ma nessuno mi sembra adatto a lei.
Lei è strana, ma in senso positivo. Lei è una di quelle ragazze che ride per tutto e che si scioglie per una carezza sul viso o per un tramonto.
Mi piace da morire, penso sia la donna che voglio al mio fianco.
Dolce ma non da diabete, che non si fa mai pregare, che mi fa apprezzare le piccole cose e che mi fa tornare bambino.
Passo lo sguardo su tantissime composizioni fino a quando i miei occhi non si soffermano su una rosa nera.
Bellissima e rara.
Giulia mi ha detto che ama le rose e i tulipani. E ama il nero.
La prendo, pago e torno dai ragazzi.
Dopo circa dieci minuti ci troviamo davanti l'uscio di casa.
Infilo la chiave nella serratura, apro la porta e salgo le scale con i ragazzi. Sono il primo a salire le scale e non appena metto piede sul pianerottolo sento la porta della camera di Giulia sbattere.
Faccio finta di nulla per non far immischiare gli altri che vanno subito nelle loro stanze.
Busso alla porta di Giulia, ma non risponde. Poggio l'orecchio e quello che sento mi fa morire.
Giulia sta singhiozzando e piangendo piuttosto rumorosamente, sembra che non riesca a calmarsi.
Busso di nuovo e come prima non ricevo risposta.
Me ne infischio del bon-ton e apro la porta.
È sdraiata sul letto ed è rannicchiata con le gambe al petto.
Ha le guance bagnate e gli occhi lucidi.Mi avvicino lentamente e mi sdraio vicino a lei, tutto con estrema lentezza.
Dio, ora capisco come si sente un predatore con la preda.
Solo che io non sono un cacciatore e lei non è una preda.
Le poggio la mano sulla guancia e gliela accarezzo con delicatezza, sentendo il suo viso rilassarsi sotto il mio tocco.
Mi avvicino di più a lei circondandola con le braccia e poggiando il naso sulla sua fronte per lasciarle un bacetto sul volto.
La sento abbandonarsi completamente a me mentre nasconde il viso tra il mio collo e la mia spalla.
《 Piero...》bisbiglia con la voce che ancora le trema.
《 Shh...》le accarezzo con una mano i capelli mentre la stringo di più a me, facendola affondare nel mio petto.
《 Tranquilla Bedda, ci sono io. 》continuo dandole un altro bacio, stavolta piuttosto vicino alla bocca.
La pelle è salata, non sa come a suo solito di fresco e di sapone. Sa di sale e bagnato.
《 Piero io...》
《 No, non dire niente. Sei agitata, devi rilassarti. Se vuoi me lo dirai domani, devi solo averne voglia. 》le accarezzo anche le spalle e la schiena.
Lei annuisce contro il mio petto affondandoci ancora di più il viso.
Povero amore, mi fa una tenerezza indescrivibile.
Sono certo che sia colpa di Ignazio.
Sarà anche la gelosia, ma cazzo. Lei era da sola con lui e l'ultima volta che l'ho vista era allegra come a suo solito.
In quasi un mese che è qui non l'ho mai vista piangere. Qualche volta è un po' triste perché sente la mancanza della famiglia, ma basta un messaggio o una chiamata e lei torna subito frizzante e con il solito sorriso candido a pitturarle il volto.
La stringo di più a me mentre continuo ad accarezzarle la schiena con fare quasi materno. Sento che emette un respiro più profondo degli altri per poi lasciarsi andare.
Mi scosto lievemente e la osservo.
Gli occhioni chiusi, le guance ancora bagnate, i capelli che le ricadono in morbidi boccoli sulle spalle e infine il suo corpo ora rilassato incollato al mio.
Affondo il viso nei suoi capelli e vi deposito un altro bacio.
L'ennesimo bacio.
Lei non sa quanto impegno ci metto per non saltarle addosso, non sa con quanto amore la guardo, non sa che ogni singola canzone che ascolto o canto la dedico solo a lei.
Ma non gliene faccio una colpa.
Perché io so come lei ragiona. Io so tutto di lei.
Ha paura di illudersi.
Ha paura di fraintendere.
Ha semplicemente paura di sbagliare.
Devo solo farle capire che non ha capito male, devo farle capire che la amo.
Se poi non dovesse ricambiare me ne farò una ragione.
Però voglio tentare.
Devo lottare per cercare di ottenere ciò che voglio.
Giulia si muove un po', si stacca lievemente da me ma mi cinge subito il fianco con il braccio.
Mi metto comodo e la copro con un piumone.
Fa piuttosto freddo, così mi metto sotto anche io mentre la stringo.
Un po' per riscaldarla un po' perché amo sentire il suo corpo contro il mio.
Vedo che sorride e io non posso fare a meno che seguirla.
Anche se non mi vede.
Perché a me non importa se mi prende per scemo, se fa il broncio, se magari diventa assillante a causa delle mille mila pippe mentali che si fa per un nonnulla, se ride ( a suo dire ) come un asmatico cronico, se sta per casa con il pigiamone, con i capelli scompigliati e struccata.
Non mi importa perché io semplicemente la amo.
E quando si ama una persona la si ama per i suoi difetti e imperfezioni.
Perché sono proprio queste cose che rendono una persona la persona più importante della nostra vita.
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La mia fan preferita
RomanceChe cosa succede quando una ragazza, più precisamente una Ilvolovers, riesce a ottenere un pass per il backstage dei suoi miti ? Se i ragazzi si affezionassero a lei ? Se due grandi amici, uno single e uno fidanzato, provassero entrambi dei sentime...