Capitolo 28

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Piero guarda con attenzione la strada, picchiettando le dita a ritmo della musica che sta trasmettendo la radio.

Poggio la testa al finestrino e alzo lo sguardo.

Il cielo è di un bel celeste, con qualche nuvoletta e fa piuttosto freddo. Siamo quasi a metà Gennaio.

《 A che pensi ? 》

Mi giro facendo muovere i capelli sulle mie spalle e guardo Piero in modo interrogativo 《 A nulla 》

《 Non pensi mai a nulla 》

《 Almeno non ho argomenti con cui romperti le palle dalla mattina alla sera 》dico trionfante

《 Te la do vinta 》ghigna mentre io torno a guardare fuori. Metto la mano come sostegno per la testa e aspetto di arrivare a Bologna.

A casa

Piero apre la porta ed entra in casa, invitandomi a fare lo stesso. Poggio le valigie e noto che è tutto pieno di polvere.

《 Ma amore. Ti sentirai male con tutta questa polvere. 》

《 In effetti è da molto che non ci vengo, ma non immaginavo questo accumulo 》si porta una mano alla nuca e si guarda intorno, cercando una soluzione.

《 Facciamo così. Io spolvero e tu vai a comprare tutto quello che serve 》affermo passandogli un foglietto.

Lui lo legge e sgrana mano a mano gli occhi, per poi guardarmi 
《  È davvero necessaria tutta questa roba ? 》arriccia il naso e passa la mano libera sotto gli occhiali.

《 Beh, alcuni capi d'arredamento qui elencati non sono assolutamente indispensabili, ma penso che possano dare quel tocco in più. Quel qualcosa che rende questa casa  "La nostra casa" 》

Gli poggio le mani sul petto e lui mi stringe tenendomi per i fianchi. Fa combaciare le nostre fronti e poco dopo faccio  sfregare la punta dei nostri nasi.

《 Va bene Piccola, a dopo 》mi lascia un bacio a stampo ed esce.

Ok mettiamoci al lavoro.

Lego distrattamente i capelli in una coda e poggio il cappotto sul divano.

Frugo per le varie stanze e quando trovo il detersivo, la spugna, lo spazzolone e guanti inizio a pulire.

Ci metto parecchio, ma alla fine la casa ha un'ottimo profumo di agrumi e fresco.

Sospiro sollevata di aver finito e vado a riporre nello sgabuzzino tutti gli oggetti che ho utilizzato. Sciolgo i capelli e poi esploro.

La sal è grande e bianca con un divano di un bel grigio perla poggiato alla parete sul quale è dipinto un albero astratto, che sembra dondolarsi con il vento. Davanti c'è un tavolinetto da caffè in vetro, sul quale c'è un piattino, dei libri e alcune candele nere. Al lato del divano c'è un comodino con sopra una piccola lampada e subito dopo una finestra. La parete affianco è costituita da una grandissima porta a vetro con ai lati due tande  rosse. Conduce a un piccolo giardino.
Davanti ci sono due poltrone color panna e in mezzo a loro c'è un vaso nero con all'interno dei bei fiori. Infine ai piedi dei mobili c'è un bel tappeto quadrangolare e dai colori vivaci e parallelamente al divano c'è un bel mobile con sopra il televisore.

Beh, ci passeremo delle splendide serate...

Mi lecco le labbra pensando a Piero che si presenta in sala con solo un asciugamano...

Ma a che diamine penso !

Scrollo la testa e vado in cucina. Anche qui spicca tutto il buon gusto di Piero. Pareti di un colore che sembra oro, tipo quello della Giotto, ce l'avete presente ? Ci sono i mobili con sopra tutti gli utensili da cucina, il lavabo, la macchina per il caffè. L'arredamento segue l'angolo della parete e da quella parte in poi ci sono i fornelli. Ci sono infine due credenze parecchio grandi, anche se ho scoperto che una di queste è un frigo. L'altra ha incorporato pure il fornetto. Al centro della stanza c'è un tavolo con la parte superiore bianca e la parte inferiore in legno, come il resto del mobilio.

《 Minchia...》

Proseguo per il corridoio e arrivo in camera. Pareti bianche e grigie, pavimento candido e immacolato. Letto dall'aria morbida e dalle coperte nere, così come i cuscini. La base e la testiera sono bianche, così come i comodini che si trovano ai lati. Ai suoi piedi c'è un tappeto rettangolare, grigio e piumoso. Non trovo l'armadio, così vado sul letto. Noto che la parete alla sinistra del letto ha una nicchia nella quale Piero ha sistemato l'armadio, anche questo bianco e con due specchi quadrati sulle ante.

Rimango imbambolata fino a quando la porta si apre di scatto, facendomi sobbalzare e girare.

《 Ah sei qui ! Non ti ho vista in sala e ho pensato che te ne fossi andata 》dice Piero sedendosi davanti a me.

《 Minchia, hai dei gusti fantastici 》

《 Lo pensi davvero ? 》

《 Sì, mi piace tantissimo 》ammetto mettendomi a gattoni per poggiare il mento sul suo petto.

Lo sento deglutire e passa la lingua tra le labbra, come se avesse visto la cosa più buona del mondo. Seguo il suo sguardo e noto che ha gli occhi puntati sul mio sedere.

《 Ehi, che guardi ? 》domando con finta innocenza.

《 Nulla 》

《 Mh...》gli lascio un bacio sul collo mentre lui poggia le mani sui miei fianchi. Gli tiro un po' la pelle e la mordicchio, facendogli piegare di lato la testa.

《 Dai Giulia, non istigarmi 》

《 E se continuassi ? 》

《 Beh...risponderei all'invito 》bisaccia afferrandomi le braccia e facendoci finire sul pavimento.

Ci scappa una risata, ma quando i nostri occhi si scontrano ci fermiamo e ci baciamo.

Porto le mani intorno al suo viso e gli cingo i fianchi con le gambe mentre lui mi accarezza il busto sollevandomi la maglietta.

《 Lo hai già visto il bagno ? 》

《 No...》gemo contro la sua spalla a causa delle sue labbra che mi tormentano il collo.

《 Adesso ti faccio vedere quanto è forte la doccia 》dice alzandosi e prendendomi in braccio.

《 No che peso 》protesto muovendo su e giù le gambe mentre Piero ride.

《 Ma no che non pesi 》mi lascia un bacio sulla guancia 《 Dai, andiamo 》continua iniziando a camminare verso il bagno.








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