Capitolo 26

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Afferro la presa di corrente, ma non stacco la spina. Sento gli occhi del dottore su di me, infatti quando mi giro lo ritrovo a fissarmi.

Minchia guarda poi.

《 Allora ? 》

《 Scusi ? 》

《 Quando si deciderà a staccare quella benedetta presa 》

Stringo il cavo tra le dita, ma non lo muovo. Lo lascio immobile.

Come si permette di dire queste cose ?! Una ragazza è in coma e lui mi incita a ucciderla. Ma siamo impazziti !

《 E se non volessi ? 》

Si morde l'interno della guancia, leggo l'ira nei suoi occhi.

《 Mi sembra che le pago queste cure 》

《 Non mi interessa. Sta occupando una struttura che potrebbe salvare altre vite 》

Sta insinuando che la vita della mia fidanzata per lui è solo un impiccio ! Adesso lo ammazzo.

《 Ma come cazzo ti permetti ! Hai messo in discussione la vita di una ragazza ! Stai insinuando che una ragazza deve morire solo perché in questo ospedale non siete organizzati ! Ma siete matti ! Io vi denuncio 》

《 Si calmi...》

《 Non dirmi di calmarmi ! Ascoltami bene, io pago le cure e le tasse, che andranno a creare il tuo stipendio, quindi io sono il tuo capo e se ti riazzardi a dire una cosa del genere a qualcuno io ti faccio finire in galera ! 》picchetto l'indice contro il suo petto, lanciandogli numerosi sguardi carichi di odio.

Torno vicino a Giulia e le stringo senza fare troppa pressione il polso.

《 Lo so che mi senti...dimostra a tutti che si sbagliano. Dai, sei forte, puoi riuscirci. Devi riuscirci. Per te. Per me. Per noi. 》

Chiudo gli occhi e abbasso la testa, sperando in un qualcosa che non so nemmeno io.

Sento qualcosa sfiorarmi, così mi guardo la mano.

Oddio, non ci credo.

《 Giulia...》

Gli angoli della sua bocca vanno verso l'alto, disegnando un sorriso che si vede nonostante la maschera.

Il suo pollice sfiora appena il dorso della mano, impercettibilmente, ma lo fa.

Ha gli occhi socchiusi, non so davvero cosa fare o pensare.

《 Giulia, amore mio...》sfioro la guancia che le avevo colpito e lei si abbandona al mio tocco, facendomi sentire davvero felice.

《 Amore, mi senti ? Mi capisci ? 》

Lei annuisce appena, sempre sorridendo.

《 Puoi parlarmi 》

La vedo aprire la bocca, ma non emette neanche un suono.

《 Giulia...non dirmi che sei...》

Lei nega, facendomi tirare un sospiro di sollievo.

《 Non parli perché devi riprendere dimestichezza con il tuo corpo ? 》

Mi fa capire che la mia ipotesi è giusta e così mi rilasso.

《 Amore è una vita che aspetto questo momento 》bisbiglio senza smettere di accarezzarle il volto.

Giulia

Piero, il mio Piero. Il mio amato Piero, finalmente lo rivedo.

Vorrei parlargli, ma il mio corpo non risponde ancora del tutto si miei comandi.

Muovo lievemente il capo e con uno sforzo sollevo il braccio per potergli accarezzare il viso, che mi è mancato da morire.

Poggio la mano sulla sua guancia e lo vedo sorridere. Dopo non so quanto tempo riesco finalmente a vederlo sorridere.

Apro la bocca e cerco di parlare, nonostante il dolore.

《 Amore non sforzarti 》

《 N...non mi sto...sfo...rzando....》

I suoi bellissimi occhi color cioccolato brillano dietro la montatura blu degli occhiali.

《 Stai parlando...Giulia...》

《 Sì...voglio andare a  casa 》

《 Va bene amore mio, ora parlo con il dottore. 》mi lascia un bacio tra i capelli e si fionda di fuori, alla ricerca di un medico.

Faccio un lungo respiro e aspetto Piero, che rientra qualche minuto dopo.

《 Hanno detto che se continui così potrai uscire entro la fine della settimana 》

《 E oggi che giorno è ? 》

《 Mercoledì 》

《 Beh, è andata bene. 》dico sorridendo 《 Amore, puoi stringermi la mano ? Per favore 》

《 Certo 》sussurra prendendola tra le sue, come se fosse una cosa estremamente delicata o speciale.

《 Ho avuto paura 》dice mandando giù il groppo alla gola.

《 Mi dispiace 》

《 Non dirlo...non devi scusarti di nulla 》

《 Piero non è vero ! Io...è stata tutta colpa mia, sono una bambina...》

《 No amore mio, no. Non dovevo trattarti in quel modo, scusami te. Dovevo ascoltarti...》

《 Sì...ma io non dovevo scappare 》

《 Eri spaventata, è normale 》

Visto come sta per colpa tua ?

Zitta...

Complimenti Arcangeli, complimenti.

Smettila.

Potevi fargli un favore e sparire

Scrollo la testa e Piero mi blocca per la mandibola, senza però metterci troppa forza.

《 Amore ferma, rischi di far saltare qualche tubo o comunque potrebbe farti male la testa 》

《 Hai ragione, scusami 》

《 Smettila di chiedere scusa, devi stare tranquilla. 》mi lascia un bacio sulla fronte e uno tra i capelli 《 Ora vado, l'orario di visite è finito. Ciao amore, a domani 》

Sorrido a quel soprannome, mi è mancato sentirlo dire da lui 《 A domani amore 》

Esce e io cerco di scacciare quella fastidiosa vocetta.

Smettila, non ti meriti nulla che non sia sofferenza o dolore.

Perché ?

Fatti due domande.

Ma sei la mia coscienza, dovresti aiutarmi.

Ho svariati modi di aiutare.

Come mai prima di poche ore fa neanche sapevo della tua esistenza ?

Perché ogni cosa ha il suo tempo, cara.

Tiro un respiro più profondo degli altri e provo a dormire.

Spero solo che questa cosa mi passi presto.








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