Capitolo 3

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Apro lo sportello della BMW di Ignazio tenendo in una mano la valigia e lo zaino in spalla.

Sento i passi dei ragazzi dietro di me, che si fermano al mio fianco.

《 Ma è bellissima ! 》dico più a me stessa che a loro mentre osservo una villetta.

Non è una villa troppo grande, mi piace.  È il tipo che preferisco.  Le altre mi mettono ansia.

《 Sono felice che ti piaccia 》sorride Piero, mettendomi un braccio intorno alle spalle.

Sento il suo sguardo su di me, così per togliermi ogni dubbio sollevo la testa scontrnadomi così con i suoi occhi scurissimi, che sono contornati dagli occhiali blu, in perfetta tinta con la maglia a maniche corte e le scarpe.

Minchia, che braccia.

《 Allora, entriamo ? Voglio buttarmi sul letto e risvegliarmi domani mattina 》dice Ignazio aprendo la porta in legno.

Gianluca scuote la testa rassegnato mentre varca la soia per poggiare subito i suoi bagagli.

Piero mi lancia un'altra occhiata prima di entrare con me, dato che il signorino non ha lasciato la presa dalle mie spalle. 

Metto la valigia a terra mentre mi guardo intorno.

Mi ritrovo subito in un bel salotto dalle pareti bianche, che danno luminosità e grandezza alla stanza. Un bel divano abbastanza grande per tutti si trova al centro della camera, mentre alla sua sinistra c'è una poltrona. Ai loro piedi si trova un tappeto  incredibilmente grande e dall'aria morbida. Su di esso c'è un tavolino e davanti a esso c'è un mobile color panna sul quale c'è la televisione. È tutto in tinta con le pareti, se escludiamo il pavimento in legno chiaro.
La parete sulla sinistra è praticamente inesistente visto che c'è una mastodontica porta a vetro scorrevole che da sul giardino, che da qui sembra piuttosto grande e curato.

《 Oh mio Dio...ma è fantastica 》

Sento Ignazio tirare un sospiro di sollievo mentre si mette davanti a me.

《 Siamo felicissimi che ti piaccia, davvero. 》dice lui con il solito  fantastico sorriso.

《 Beh, vado a sistemare le valigie. Ehm...dove dormo ? 》chiedo passando lo guardo sui ragazzi in modo continuato.

《 Vieni Bedda, ti accompagno 》mi risponde Piero sorridendo e prendendo la mia valigia.

《 Oh...grazie... 》penso di aver assunto un colore piuttosto acceso, perché sento le guance riscaldarsi.

Piero e io saliamo delle scale a chiocciola piuttosto chiare per ritrovarci alla fine su un pianerottolo. Il design è uguale a quello che c'è di sotto, solo che qui ci sono quattro porte. Due bianche di cui una scorrevole e due marroncine, diciamo nocciola.

《 Io dove sto ? 》

《 Dove preferisci. 》dice semplicemente.

《 Posso prendere quella con la porta scorrevole ? 》

《 Ma certo Bedda 》apre la porta ed entra seguito da me.

È una bella camera, non lo nego.

Non è estremamente grande e sinceramente ne sono felice. Le stanze piccole mi fanno sentire protetta.

Le pareti sono con mia sorpresa di un bel grigio perla, così come le coperte che coprono il letto dall'aspetto morbido. Sul lato destro  del letto c'è un piccolo comodino con una lampada e una sedia di vinimi. Sulla sinistra c'è un balcone che illumina tutta la stanza mentre ai piedi del letto c'è un armadio a muro.

《 Piero...ma è tutto bellissimo. È tutto troppo bello, dico davvero 》

《 Vieni qui 》dice semplicemente strinendomi in un caldo abbraccio che ricambio. Respiro il suo profumo e affondo il viso nel suo petto mentre le sue mani mi accarezzano la schiena.

La porta si apre facendoci sobbalzare. Giriamo la testa verso la porta per ritrovarci davanti Ignazio, che ha un'espressione un po' strana. Non riesco a tradurla.

《 Ignazio che succede ? 》domanda Piero smettendo di accarezzarmi ma continuando a tenere le mani sulla mia schiena.

《 No nulla, è che siete qui sopra da parecchio 》

《 E quindi ? 》

《 E quindi scusa se mi preoccupo 》risponde tagliente lui prima di tornare di sotto.

《 Penso, che sia maglio che mi cambi. Vi dispiace se sto per casa con il pigiama ? 》

Piero abbassa la testa per guardarmi con un sorriso divertito

《 Per me non c'è nessun problema 》

《 Beh...allora ti sarei grata se uscissi dalla mia camera. Sai com'è, preferirei evitare di stare in mutande con te davanti 》dico spingendolo delicatamente verso l'uscio.

《 Ok ok vado. Ti aspettiamo di sotto, che ci cambiamo anche noi 》conclude sorridendo prima di scendere.

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