Capitolo 6 💕

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GRACE'S POV

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GRACE'S POV

"No! Non scendo!
Sei ubriaco e non sai quello che fai!"
Urlo.
Mentre spegne il motore, sbatte le mani sul volante facendomi sussultare.

"Primo, non sono tre birre a mandarmi fuori gioco
Secondo tu fai quello che dico!
Chiaro!"
Inizia ad urlare e sono colta dal panico.
Ho paura, anche se dice di riuscire a mantenere il controllo, dopo tre birre. Io non ne sono sicura, forse erano anche più di tre birre.

"Jace per favore.
Così mi spaventi!"
Ribatto, piagnucolando.
Scende dalla macchina, sbatte lo sportello, fa il giro della vettura molto velocemente, sembra quasi che esca del fumo dalle orecchie.
Apre il mio sportello, ma, prontamente, stringo le mani sul sedile.

"Avanti scendi, o ti farò scendere io"
Non mi muovo di una virgola, perché non ce ne siamo andati via subito, maledizione a me che sono voluta rimanere.

"Grace, tu conviene ascoltarmi se non vuoi vedermi arrabbiato.
Ti sto lasciando la possibilità di scendere da sola.
E ti consiglio di farlo con le tue gambe, finché sei in tempo"
Mette i brividi.
Resta di fronte a me con le braccia incrociate, evidenziando le sue spalle larghe.

"E chi mi dice che appena scesa non mi farai del male?
Eh?
Io da qui non mi muovo!"
Continuo a ribattere.
Da un pugno contro il tettuccio della macchina.

"Ed io mi dovrei fidare di te?"
Dico.

"Adesso hai proprio rotto.
Ora scendi, ti lascio 5 secondi"

Stringo le mani sul sedile, preparandomi al peggio.

"3... 4... 5"
Inizia a contare.

Si avventa su di me, stacca le mani dal sedile.
Provo a riattaccare le mani, ma tutto inutile.
Sgancia la cintura di sicurezza in modo rude.
Con un braccio sostiene le mie gambe, mentre con l'altra, con la mano mi accarezza la schiena.
Per la paura e per l'aria fredda, stringo le braccia attorno al collo di Jace.

"Stai tremando.
Cos'è la paura? O hai freddo?"
Domanda adesso premurosamente.

"Entrambi"
Rispondo.

"Sta tranquilla, casa mia è proprio di fronte a noi"
Non so se esserne felice, perché così magari avrei una scusa per scendere e stare in un posto al riparo dal fresco.
Oppure aver paura, perché sto per entrare in casa di Jace.

Piano piano mi fa scendere.

Scappa ora!

Mentre prende le chiavi, indietreggio.

"Se fai un altro passo, sei morta.
Forza entra"
Ordina.

Mi tira per il braccio e mi fa entrare in casa sua.

Provo a dire qualcosa, esce dalla mia bocca solo un qualcosa di incomprensibile.

"Quanto sei noiosa, non puoi immaginare quanto mi dai fastidio, m-mentre balletti"
Dice scimmiottando la mia voce.

"Ora che mi vuoi fare?"
Chiedo seria.
Riportata lo sguardo su di me.
Dopo si dirige verso quella che sembrerebbe, la cucina.
Apre il frigo e prende due birre.

"Per ora niente, ma non ti ci abituare.
Vuoi?"
Dice mettendomi davanti una bottiglia di birra.
Ancora?

"No, grazie.
Non bevo"
Rifiuto l'offerta.

"Ti pareva"
Dice alzando gli occhi al cielo.
Ritorniamo in salotto, si butta sul divano e dopo con gli occhi mi fa segnale di sedermi.
Mi siedo dall'altra parte del divano.
Jace a questo mio gesto sbuffa.
Sono in imbarazzo, non so che fare.
Dopo vari minuti di silenzio, mi faccio coraggio.

"Posso chiederti perché mi hai portata qui?"

"Non chiedermelo se già me lo stai dicendo, idiota.
Perché mi andava.
E perché ho una reputazione da mantenere.
Se si viene a sapere in giro che sei stata a casa mia,mh"

Io non ci trovo niente da ghignare.

"Accidenti allora si che diventerei il più popolare"
Come se la vita dipendesse da quello.

"Perché sono così importante?"
Lo voglio capire una volta è per tutte.

A quelle parole posa la bottiglia, sul tavolino di legno scuro di fronte a noi.
Mi guarda dritto negli occhi.
Si avvicina a me, istintivamente, col petto mi spingo indietro, ritrovandomi con la schiena appoggiata al sul divano.
Prima che possa rialzarmi, Jace si mette sopra di me.

"Jace, jace, scendi.
Così mi fai paura"
Col pollice accarezza il mio labbro inferiore, mentre lo guarda, fissandolo.

"Shh.
Non devi avere paura"
Il mio battito è accelerato, il mio respiro irregolare ed il mio petto si alza e si abbassa velocemente.
Le gambe mi tremano.

"Non sei importante, sei diversa.
Di solito noi ragazzi abbiamo a che fare con delle troie, che sanno tutto sul sesso, che fanno le cagne, si strusciano addosso a tutti.
Mentre tu.
Conservi tutto per come dici tu?
Ah si!
Per l'anima gemella, beh, l'anima gemella non esiste al massimo può esserci l'amore vero, ma l'anima gemella mai!
Però la maggior parte ti vuole  possedere, per poi vantarsene e poi ci sono quelli che preferiscono le troie e ti prendono in giro"

Non ha senso o sono io che non capisco? 
Sono confusa!
Con le dita mi strofino la fronte, non so che pensare, cosa fare, cosa dire.
Che cos'è la mia vita?
Cosa?
Cosa devo fare nella mia vita?
Qual è il mio posto?

Non capisco più niente, è successo tutto così in fretta.

Ciò che mi spinge ad aprire gli occhi è qualcosa di umido nel mio collo.
Jace mi sta lasciando dei piccoli baci a stampo, su tutta la lunghezza del collo.

"Jace, che stai facendo, non sei in te!
Sei ubriaco!
Non voglio!
Smettila!
Ti prego!"

Inizio a piangere.
Non voglio, non voglio, non adesso.
Jace ti prego basta, te ne prego.

Pian piano, inizia a baciarmi il collo con foga.

"Fermati"

"Non ho intenzione di fermarmi.
Fred ti ha lasciato un bel succhiotto.
Di certo anche il ricordo sarà ancora fresco.
Non è vero?"
Alza la testa per vedermi in faccia, io poco dopo faccio un cenno.
A quel gesto si mette a sorridere.

"Hai avuto paura?"
Domanda con estrema dolcezza.

"Si"

"E ora? Hai paura? Hai paura di me?"
Chiede ritornando il solito di sempre.

"Ho paura... "
Mi blocco alla fine.

"Finisci la frase"
Ordina in tono minaccioso.

"Hai paura di me?"

"Io ho paura di te.
Anche perché sei ubriaco e non sei lucido.
Potresti farmi qualsiasi cosa, cose che da lucido non faresti"
Forse l'unica cosa sensata​ che sono riuscita a dire.

"Tz"
Si forma un ghigno sulle sue labbra.

"Te l'ho detto non sono un paio di birre a confondermi.
Ho 17 anni e bevo da quando avevo 15 anni.
Sarebbe davvero strano se riuscissi ad ubriacarmi con delle birre.
Ed è anche impossibile"
Prende un bel respiro, quando la sua gamba sinistra si mette in mezzo alle mie, sussulto e le gambe tremano più di prima.
Credo che per farmi calmare, poggia la sua mano, sulla mia coscia.
Sono ancora più in ansia di prima.

"Se tu provi a fidarti di me, non avrai paura.
Ne sarai felice, te lo prometto"
Leva la mano dalla coscia, mi prende una mia mano e la poggia sul suo petto, mentre continua a guardarmi negli occhi, in modo dolce.
Che Jace in realtà sia un altro?

Ce la faranno Michael e Fred a trovarla?
Jace riuscirà a convincere Grace?
Grace si starà interessando a Jace?
E se Grace avesse ragione, se Jace in realtà sia diverso?
Continuate a leggere!

Sei la mia rovinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora