Capitolo 12 💕

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Si ferma, allontana le sue labbra dalle mie, per poi guardarmi con intensità.

Non riesco a distogliere lo sguardo.

Ha l'affanno e anche io, però tento di non farglielo capire.
Peccato che lui stia guardando il mio petto alzarsi e abbassarsi con velocità.

Stupida, ha capito tutto. Sono la solita imbranata.

"Ti è piaciuto?"
Mi fermo un attimo. Chiudo gli occhi e il secondo successivo li riapro.

"I-io...non lo so. Non lo Fred, sono co fusa"
Inizio a strofinare le dita contro la fronte, guardando in basso.

"Ci penso io a chiarirti le idee"
Non vidi la sua espressione, sicuramente aveva uno di quei sorrisini che ha ogni volta che mi deve dare fastidio.

Unisce le nostre labbra, ma questo bacio è diverso dal primo, molto diverso.

È lento, delicato.
Prende le mie mani e le porta dietro il suo collo.
Mentre le sue mani, sono posate sulle mie guance deliziate dalle sue carezze.

Lo ammetto mi piace, mi fa stare bene.
Ci siamo solo io e lui.
Nessun pensiero, preoccupazione, sensazioni sgradevoli, nessun insulto.

Solo io e lui.
Perché riesce a darmi questa sensazione?
Lui non mi piace, no?
O forse il bacio sta smuovendo qualcosa in me?
Forse perché nessuno, mi ha mai pensato in questo modo, nessuno mi ha mai baciata, nessuno mi ha detto ciò che mi dice Fred il quale mi fanno capire di valere qualcosa per lui.

E nessuno mi ha fatto sentire così viva!
Così normale!

Di colpo a rovinare l'atmosfera, ricordo la lezione in corso di svolgimento e che la mia amica Nicole vorrà chiedermi tutto.

Poggio le mani sul petto abbastanza duro, di Fred.

Così ci fermiamo e lo vedo sorridere.

Appoggia la sua fronte alla mia, mentre continua con quel suo sorriso da togliere il fiato, assomiglia a un bambino che ha sognato qualcosa di meraviglioso.

Come se la cosa che per lui contasse veramente tanto.

Non devo farmi troppe illusioni, gli servo per la scommessa.

Questa è la verità.

Il ricordo è una pugnalata al petto.
Le lacrime iniziano ad accumularsi nel bordo degli occhi, minacciando di uscire da un momento all'altro.

Non voglio piangere, non voglio che lui mi veda.

Sposta immediatamente le mani dai miei fianchi, alle mie guancie, accarezzandole con i pollici.

E con sguardo preoccupato parla.

"Ehi, tranquilla.
Ci sono io.
Chi o che cosa ti ha fatto del male? Da chi ti devo proteggere?"
Mi dice con tono dolce, nella speranza di calmarmi.

"Mi devi proteggere da te"
Dico singjiozzando.

Dalla sua reazione si riesce a capire che se l'aspettava.
Non si smuove di una virgola.
Annuisce e basta.

"Io sono diventata importante solo per quella stupida scommessa.
Se vuoi prendermi in giro, dimmelo ora e io ti darò quello che vuoi, basta che tu la smetta"
Gli urlo mentre gli do pugni sul petto.

Piango, tanto e non riesco a respirare bene a causa dei forti singhiozzi.

La testa mi fa male.

Mentre continuo questo pianto isterico a causa della mia vista sfocata, inciampo e per poco non toccai terra.
Tutto merito di Fred.

"Ei guardami!
Respira, prima ti calmi e poi ne parliamo.
Usciamo di qui, hai bisogno di aria"

Stringe la sua mano alla mia e usciamo da quello sgabuzzino del cavolo.
Mi porta all'entrata della scuola, dove ci sediamo sulle scale.

"Va meglio?"

Appoggio la testa sulla sua spalla.

"Si ne avevo bisogno.
Ora, per favore, mi rispondi?"
Volevo sapere, ne avevo bisogno.

"Sicura di stare bene?"
Annuisco.
Un leggero vento mi scompiglia i capelli, mentre il ciuffo di Fred segue il movimento del vento, sembra un modello.

"Tu mi piaci! Ma neanche io so bene.
So solo che mi attiri e mi da fastidio quando i ragazzi ti guardano o mi dicono che vorrebbero portarti a letto.
La scommessa c'è ancora e io non so se è a causa di questa cosa che sono così interessato a te"

Intorno a noi c'è un silenzio imbarazzante.

"Se non è facile, tranquillo, non parlarne.
Volevo sapere era se per te è un gioco"
Sospiro.

"Questo non lo so nemmeno io"
Quanto meno sembra sincero.

Dopo qualche secondo di silenzio assoluto, ritorna il solito cretino.

"E quindi mi daresti tutto quello che voglio eh"
Mi dice con un ghigno sulle labbra.

Avvampo, riesco a sentire le guance arrossire.

"Mi sono fatta prendere la mano e non è vero"
Dico tutto d'un fiato, che vergogna. Devono capitare tutte a me.

Ride e anche tanto.
"Si era capito"

"Che ore sono?"
Chiedo, consapevole di aver saltato un'ora se non di più.

Mi sorride.
"Non cambi tu eh! Sono le 12"
Scatto in piedi.
È tardi!

"Che cosa?
Dobb..."
Non riesco a finire la frase.
La testa gira. Perdo l'equilibrio.

Fred mi stringe fra le sue braccia.

"Non stai bene, ti porto a casa"
Mi da una bacio sula fronte.

"Sei bollente.
Sei una pazza a venire a scuola con la febbre"
Dice con tono accusatorio.

"Non me ne ero accorta"
Rispondo quasi sussurrando, mentre mi stringo su me stessa, per ripararmi dal freddo improvviso.
Mentre sento due grandi braccia tenermi attaccata al petto del mio "salvatore".

Prima che me ne accorgessi mi addormento tra le braccia di Fred.
Del mio demone o angelo?

Ciao!
Spero vi piaccia! 💕

Sei la mia rovinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora