Capitolo 51 💕

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"Allora...
Che si fa?"
Domandai una volta dentro, sedendomi sul divano, rigida come una corda di violino.
Alquanto imbarazzata.

"Scegli un film, io ordino le pizze.
Ti va?"
Nonostante sia cortese nel chiedermelo e inutile che risponda, ha già il telefono incollato all'orecchio.

Capendo che attende una risposta quanto prima possibile, dico la mia preferenza.

"Una margherita.
Grazie"

Mi fece l'occhiolino.

Dopo avergli rivolti un sorriso, l'imbarazzo aumentava secondo dopo secondo.
Rimanere seduta come una scema avrebbe peggiorato la situazione, così mi alzai e notai un mobiletto basso in legno scuro con quattro cassetti, sopra di esso vi erano dei videogiochi per la PlayStation quattro che si trovava vicino ai giochi.

Il mio intento era quello di trovare un film decente, di conseguenza aprì i cassetti.

I primi due erano colmi di articoli per la PlayStation.
Il terzo, fu il mio 'vaso di Pandora' .

C'erano un sacco di film, dai grandi classici, ai più recenti, dai film horror, a quelli storici.
C'era di tutto e di più.
Rimasi a bocca aperta.
Presi quanti più dischi possibili per sceglierne uno.

"Trovato qualcosa di interessante?"
Domanda il propietario di casa, dietro di me.
Si mise vicino a me, seduto per terra con le gambe incrociate.

Muovo la testa, con espressione frustrata.

"Non fare quella faccia.
Fammi fare"
Iniziò a frugare anche lui.

Era così attento, credevo che fosse un tipo disordinato e che probabilmente avrebbe scelto il primo che avesse visto. Rimasi ad osservarlo per un po'.

Di solito, si rende conto di tutto, stavolta era talmente tanto preso dalla ricerca del film perfetto, da non calcolarmi.

"Si!"
Esultò, alzando il DVD come se fosse Simba del Re leone.

Suicide Squad.

Non avevo minimamente notato la custodia, altrimenti, gli avrei evitato questo disturbo.

"Lo vuoi vedere ora o vuoi aspettare la pizza?"

"Ho sempre desiderato mangiare la pizza, spaparanzata sul divano, mentre vedo un film.
Possiamo?"
Chiedo giungendo le mani e facendo il labbruccio, come una bambina.

Effettivamente, ci pensai dopo, non era il caso.

"Non lo hai mai fatto?
Mi sa che dobbiamo rimediare"
In un primo momento era con gli occhi spalancati, dopo fece fatica per non ridere.

Quasi sempre lo stupiva che cose banali, in realtà, non lo fossero per me.

"Tu mettiti comoda.
Ho bisogno di darmi una pulita.
Non esitare a chiamarmi, se dovessi avere di bisogno"
Per essere una testa calda, era un buon padrone di casa.

Il semplice fatto che l'ambiente sia accogliente, pulito ed ordinato, dice molto.
Tranne che non venga qui qualcuno a sistemare al posto suo.

Ritornai sul divano, ad attendere.

Accesi la tv, in fin dei conti, mi aveva detto Jace di fare come se fossi a casa mia.

I programmi trasmessi non erano di mio gradimento, perciò feci zapping.

Il divano era comodo, mi stavo annoiando e il sonno fece il resto.

"Grace, Grace.
Svegliati, sono arrivate le pizze"
Mi risvegliai con la voce di Jace e con il suo viso a pochi centimetri dal mio.
Questo contatto era fin troppo ravvicinato.

"Scusami"
Mi misi a sedere, mentre mi girai verso il ragazzo che aveva già preparato tutto.

"Tranquilla, non ti ho svegliata prima, perché eri troppo carina"

Si allontana un attimo, giusto per prendere il cibo, ancora caldo e dentro al cartone per sedersi accanto a me.
Le poggia sul piccolo tavolino rotondo di vetro davanti a noi.

Aveva tirato dal frigo delle bibite, come acqua naturale e coca - cola.

Il film iniziò e calò il silenzio, troppo presi ad addentare io la mia margherita e lui la sua pata-pizza.

In maniera silenziosa, tentai di allontanarmi, per evitare una situazione analoga a quella di qualche minuto fa.

Già non dovrei trovarmi qui, quanto meno, metto un po' di distanza.

Il ragazzo in un primo momento non si accorse di nulla, o fece finta, senza dire nulla.

A quasi metà film, ridacchiò per poi dire:
"Che c'è?
Hai paura di me?"
Alludendo allo spazio vuoto fra me e lui.

Mossi la testa, negando questa sua ipotesi, sebbene fosse la realtà.

"Bene"
Sussurra avvicinandosi e azzerando la distanza tra noi.

Cerco di ignorare la sua gamba completamente attaccata alla mia, al suo braccio quasi sopra il mio stomaco e al suo respiro vicino il mio collo.

Rimaniamo così fino al termine del film, dopodiché mi fiondai in bagno, per sciacquarmi e riprendermi.

Una volta fuori, mi scontro con Jace.

"Bene, ehm, dove dovrei dormire?"

"Puoi dormire in camera mia"
Dice tranquillamente, a differenza mia.

Sei la mia rovinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora