Capitolo 14 💕

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Max's pov.

Flashback

"Max chi era al telefono?"
Urla da camera nostra.

Si starà preparando, fra mezz'ora dobbiamo festeggiare i ventisei anni di un nostro amico.

"Mio fratello"
Rispondo, con un tono apatico.

Non so da quanto tempo sentivo la sua voce.

Se non chiamo io, si preoccupa la mamma di chiarmi.

"E che cazzo voleva quel rompi scatole?"
La mia ragazzo e mio fratello non sono mai andati d'accordo, non solo per i caratteri differenti ma per delle supposizioni assurde.

"Che ne so dice che ci sono problemi con Grace"
Sbuffo, io non li vedo da anni e cerca me per trovare una soluzione ad un problema non mio.

"Tua sorella?"
Non sa neanche chi sia.
Beh, non che li abbia mai conosciuti.

"Si"

Sento il rumore dei tacchi, diventare sempre più forte.
Finché non spunta la mia ragazza.
Ha un vestito stretto,nero e dato che ha un seno prosperoso e sta fuoriuscendo dalla parte superiore.

"Allora come sto?"
Dice mentre fa un giro su se stessa.
Sorridente.

"Insomma,sai che non sono un tipo che ti impone come vestirti, ma cazzo, non penso sia la scelta migliore.
Ti compro così tanti vestiti

"Ma chi ti credi di essere..."

Mi distraggo, poiché squilla il mio telefono e controllo i vari messaggi di un mii amico.

Inizia scusandosi, ma preferisce informarmi.

Mi viene da ridere.
Sono proprio un coglione.

È l'ennesima foto della mia compagna che mi tradisce.
Oramai per me è abitudine e non dovrebbe essere così in una relazione.

"E io che pensavo fossi cambiata dopo l'ultima volta"
Mi alzo.
Lei sembra non capire.

"Ma che cazzo stai dicendo.
Tu sei tutto fuori"

Le faccio vedere il telefono e sembra come se non gliene importasse niente.

"È già la quinta volta in due mesi, mi avevi promesso che non ce ne sarebbe stata una sesta"

"Avanti è stata una scopata, di una notte.
Ero ubriaca"
Crede che stavolta possa pararsi il culo, sonk troppo stufo per fidarmi.

"Sono andato a letto con Amanda, è molto più brava di te"
Amanda è la sua migliore amica, anche se lei voleva un'altra cosa al posto della sua amicizia.

Bingo.

"Che cosa hai fatto?
Io ti mollo, tu non sei nessuno"

"Ah si?
Esci da casa mia e dammi le chiavi"

Allungo la mano.
E lei incazzata mi da le chiavi e se ne va.

Ho bisogno di una bella vacanza.

Trovo una vecchia foto, mia, di Luca e Grace.

Forse è tornato il momento di tornare a casa e di riabbracciarli.

Fine flashback

Sono in salotto con la mia sorellina.
È completamente imbacuccata con una coperta.
Inoltre qualche minuto fa ho finito di prepararle una cioccolata calda.

"Grace"
La chiamo.
La sua testa appoggiata sulla spalla sinistra.
"Dimmi"
Risponde senza girarsi o aprire gli occhi.
È stanca, la febbre non né vuole sapere di scendere.

"So di non essere stato un bravo fratello.
Per te non ci sono mai stato, non so quasi niente di te, non abbiamo molti ricordi insieme.
Quando avevi bisogno di me non c'ero andavi sempre da Luca.
Provavo invidia nei vostri confronti, eravate felici e penso anche adesso.
Ed è tutta colpa mia"
Ammetto sentendomi un coglione che non dovrebbe meritarsi nulla.

Vengo interrotto dall'abbraccio di mia sorella.
"Mi dispiace.
Non l'ho mai pensato.
Credevo di doverti aiutare perché vedevo come soffrivi della mancanza di mamma e papà.
Ti voglio e ti verrò sempre insieme"

Pensavo che mi odiasse.

"Anch'io ti voglio bene.
Cominciamo tutto d'accapo.
Scusami.
Spero che un giorno mi possa perdonare"
Le dico stringendola a me.

"Non hai niente cui farti perdonare, non ti ho mai odiato.
Ho sempre pensato a te come un modello di vita.
Facevi quello che volevi, eri libero.
Io invece non posso fare niente che tutti si preoccupano"
Fa un sorriso ironico.

"Luca era un tantino preoccupato, dice che sei strana.
Come se qualcosa ti turbasse.
Sicura che va tutto bene?"

Non sembra colpita dalla domanda, però anche io ho avuto la stessa sensazione.
Inoltre Luca ha un fiuto da segugio con lei, meglio fidarsi.

"No,va tutto bene.
Sul serio, perché dovrei mentire?"

Mente!
Si capisce lontano un miglio.

Primo ha pensato a cosa dire, secondo ha detto 'perché dovrei mentire' e terzo, sono stato un ragazzino al quanto ribelle e le bugie erano all'ordine del giorno.
So riconoscere quando qualcuno dice una bugia.

Poi stiamo parlando di Grace, è proprio una schiappa.

Faccio finta di crederle.

"D'accordo"
Dopo un poco la sento tremare affianco a me.

"Secondo me ti è salita la febbre"
Poso le mie labbra sulla sua fronte e si effettivamente è molto calda.

"Ho capito mi sa che ti devo portare a letto.
Ce la fai?"

Quando sto per prenderla in braccio, mi ferma.
E io la guardo stranito.

Quando era piccola mi pregava di prenderla in braccio.
Ricordo anche quanto mi scocciavo.

"No tranquillo, peso"
A quella parola mi viene da ridere.
È magrissima, secondo me dovrebbe mangiare di più.

Nonostante il suo rifiuto, faccio di testa mia e la porto in camera.

"Non ce n'era bisogno, ma grazie"

"Tranquilla, non pesi.
Ora ti corichi e cerci di dormire.
Mentre io aspetto che torni Luca"
Prima di uscire sento la sua voce chiamarmi.

"Si?"
Chiedo, prima di chiudere la porta.

"Sono contenta che tu sia qui"
Dice mentre chiude gli occhi.

"Anch'io, ora riposa"
Così chiudo la porta.
Lasciandola sola.

Sei la mia rovinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora