Capitolo 52 💕

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Fantastico, meraviglioso, stupendo... Devo aggiungere altro?

Tranne che non abbia qualche grandiosa idea e ne dubito fortemente, lui dove dovrebbe dormire?
Con me?

A peggiorare la situazione, ho dimenticato il telefono a casa.
Mi aspetto di ritrovare la polizia a casa ed un servizio su Chi l'ha visto.

Ci sono diverse opzioni, ma le peggiori sono un bel bebè o Michael che vi scopre.

È rasserenante sapere di poter contare sulla propria coscienza per avere un po' di supporto.

Non sono brava a dire le bugie, il mio ragazzo mi scoprirà subito e rovinerò la nostra relazione.

Sarebbe stato molto meglio restare a casa da sola, con la tv e del buon cibo, ma sola, senza nessun ragazzo intorno.

La cosa che mi irrita di più è la sua falsità.

Ha aperto una porta, vicino al bagno, facendomi vedere camera sua.

I colori predominanti sono il grigio, il bianco ed il nero.
C'è un bel gioco di luce ed ombra.

L'arredamento consiste in tutto quello che un ragazzo della sua età possa chiedere: mensole per i libri non scolastici, saranno all'incirca sei, cd di alcune band rock, una libreria bassa, larga quanto basta per i libri scolastici.

Perché li ha pure comprati?
Questa si che è una scoperta!

Una scrivania di fronte il letto, di legno chiaro, con un computer portatile sopra, un porta penne, dei post It gialli e vicino ad essa c'è lo stereo, ancora acceso.

Ed infine, un gran televisore a schermo piatto, con delle casse attaccate accanto.

La mia parte preferita è la finestra enorme sul lato destro della stanza che si affaccia sul vialetto d'ingresso.

Insomma, non se la passa male.

Mi giro intorno, esaminandola in ogni dettaglio.
Jace, rimane appoggiato allo stipite della porta, guardandomi estasiato, con un sorriso tenero sulle labbra.

"Caspita, è davvero bella"
Dissi, girandomi verso di lui.

"Grazie"
Finalmente fa un passo in avanti e terminò di osservarmi.

"Merito di mia mamma, è designer quindi, ho messo ben poco di mio.
Ci ho provato a non farle fare niente, ma è stato più forte di lei e di me senza dubbio"

Abbassa la testa al ricordo, accennando una risata, con le mani dentro le tasche dei jeans.
Magari lui è troppo pigro per poter progettare una stanza funzionale e bella, o semplicemente si è abbandonato alla coccola della mamma.

"Vuoi bene a tua mamma"
Non si era mai comportato così, in nessuna situazione e con nessuno.
Il linguaggio del corpo comunica e tanto.

Come ho già detto, non si sa quasi nulla della sua vita privata.
Il fatto che lui me ne stia parlando, è molto strano per me, mi fa addirittura pensare che si fidi di me.

E io che invece vorrei solo correre fuori di qui.

Nel bene e nel male, i suoi altarini, iniziano a venir fuori.

"Certo"
Mi riporta alla realtà la sua voce, più fredda e pungente di prima.
Era ovvio che volesse bene a sua mamma, la mia è stata un'affermazione vana.

Credo che non mi voglia parlare della sua famiglia, ma d'altronde stiamo parlando di Jace e non si sbandierano ai quattro venti i fatti propri.

Le cose di casa non si raccontano.

Il silenzio cala tra di noi.

"Dai, andiamo a dormire.
Domani ti riporto a casa"
Esordisce.
Lo guardo perplessa, notando che stava venendo verso di me, pronto per coricarsi come se nulla fosse.

So perfettamente che questa sia camera sua e ci sta che stia a suo agio, però, piccolo dettaglio, ci sono anche io.

"Pensi sul serio che io dorma qui?"
Sbotto.

"Non mangio.
La pizza mi ha saziato"
Scherza.

"Smettila con questa paura.
Non sono una fifona, ma si, sono a disagio"
Stringo le spalle, cercando di chiudermi.
Deve vincere sempre lui e la situazione comincia a darmi altamente fastidio.

"Devi forse dirmi qualcosa?"
Si mette comodo sul letto, rivolto verso di me.

Mi sento come ad un interrogatorio.
Ora che gli rispondo?
Come si fa ad andare da una persona e dirgli senza peli sulla lingua che so perfettamente che la sua sia una farsa, che non posso fidarmi di lui, magari concludendo il discorso con un 'buonanotte'.
No, direi di no.

"Io...
Si!
Tu non mi piaci e non parlo dell'aspetto fisico.
Ci ho provato a fidarmi, ma mi sembra che stiamo andando un po' di fretta.
Tralasciando i tuoi sbalzi di umore, neanche avessi il ciclo, così tutto ad un tratto, giochi a fare l'amico"
Finalmente mi alleggerisco, lascio andare i miei pensieri e butto fuori le parole una dietro l'altra.

"E poi"
Jace sarà tante cose, ma non è stupido.
Sa che c'è dell'altro.

"E poi ti ho sentito"
Alzo la testa, guardandolo dritto negli occhi.

"Cosa"
Si alza dal letto, trovandosi di fronte al me.
Tenta di mettermi in soggezione e ci riesce.

Che novità.

"La chiamata, la chiamata del tuo amico"

Ehi.
Vi piace? 💕

Sei la mia rovinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora