Capitolo 15 💕

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Luca's pov.

Oggi sono dovuto uscire per fare la spesa, il frigorifero era vuoto.

Grace dovrebbe uscire da scuola, tra 20 minuti.

Dovrei arrivare giusto in tempo per  prenderla.

Esco le chiavi di casa dalla tasca dei jeans.

Apro la porta e dove poggio le chiavi mi rendo conto che ce ne sono altre.

Sull'appendi abiti ci sono due giubbotti,  uno è quello di Grace.

Ma che cavolo sta succedendo? Perché è tornata a casa prima?

E se fosse con un ragazzo?
O merda!
No!
Lei non lo farebbe mai, o almeno so per certo che fino a qualche tempo fa non lo avrebbe mai fatto perché troppo imbarazzata.
Inoltre non mi ha mai parlato di nessuno.

Vado in  camera sua, senza percepire alcun rumore.
Una volta giunto a destinazione trovo la mia sorellina dormire.

Noto la presenza di Max intento a  guardare delle vecchie foto.
La cosa che più mi stupisce è che sorride e insieme a lui, il suo sguardo.

"Ciao"
Sussurro, sul ciglio della porta.
Sicuramente non si era accorto di me.

"Ciao"
Risponde per poi avvicinarsi e abbracciarmi.

Non esito, ricambio.

Io e Max eravamo un'unica cosa prima di crescere e prendere strade completamente diverse.

"Come stai?
Certo che sei cresciuto, manca poco che diventi più alto di me"
Dice ridendo e anche io mi faccio scappare qualche risata.

"Grace come mai è qui?"
Domando sussurrando, ricordandomi che la piccola di casa dorme.

"Ha la febbre, però quando sono arrivato lei già era qui"
Strano.
Come ha fatto ad arrivare a casa?
Non può uscire da scuola quando e come vuole lei.

"Come sta adesso?
È strano stamattina stava bene"
Poggia una mano sulla spalla.

"Tranquillo, poi sai com'è fatta.
È sempre stata un po' deboluccia, quando era piccola ogni inverno stava male.
Passavamo la maggior parte dei Natali a casa con lei che aveva la febbre"
Annuisco.
Ricordo perfettamente questi momenti.

"Non so se la febbre si sia abbassata.
Dorme da un paio di minuti,non volevo disturbarla"

"Hai fatto bene"
Oramai non so se essere felice, oppure prepararmi per un'altra delusione.
Non mi fido più di lui.

Cos'è venuto a fare?

"Perché non ci sediamo e parliamo?"
Chiedo, così da spostarci e togliermi ogni dubbio.
Annuisce alla mia proposta.

Andiamo in cucina, sedendoci sugli sgabelli intorno alla penisola.

"Per quanto tempo pensi di rimanere?
So per certo che tutto durerà poco.

"Non so, penso 2 settimane, credo che sia il massimo che possa fare"
Alludendo al suo lavoro con il qualeè molto impegnato.

"Max, dimmelo se sei serio o è un'altra  pagliacciata.
Non voglio essere preso per il culo"
Non posso permettergli di farci soffrire di nuovo.

"Te lo giuro sono serio, avevi ragione su tutto mi sono comportato come uno stupido.
Ma come ho detto a Grace, da ora in poi le cose cambieranno.
Mamma e papà?"

Ah beh, sarebbe bello almeno sentirli unavolta al giorno.
Già so che la risposta non gli piacerà, non ha mai amato questo particolare.

I nostri genitori spesso andata via per cause lavorative e lui dava di matto.

"Sono ad un congresso e non torneranno presto"

Fa un sorrisetto.
"Non sono cambiati eh"

"Sembrerebbe di no"
Dico in tono rassegnato, sospirando.

"Per colpa loro me ne sono andato.
Non sono mai stato forte come Grace, avevo bisogno di loro e me la prendevo con voi.
Così ho iniziato ad andare male a scuola, a fumare, a uscire con gli amici sbagliati e tante altre cose che facciamo durante il periodo dell'adolescenza"

Si ferma un attimo per prendere fiato.
Non deve essere facile raccontare tutto ciò che sente, da quando era piccolo ad oggi.
E un po lo capisco, anche io non sopportavo i miei, però io avevo Grace, lui no.

"Invidiavo Grace era sempre felice.
La guardavano e sono sicuro che lo fanno anche oggi la guardavano come se lei fosse la perfezione, la figlia che tutti vorrebbero, quella che non crea problemi.
Non so come faccia a vivere con loro.
Rimane pur sempre una ragazza debole, dolce, buona e indifesa.
È questo quello che mi fa incazzare, loro prendono e partono"

Sospira, buttando via tutti i suoi sentimenti e pensieri.
Sono d'accordo con tutto ciò che ha detto.

"Infatti le ho chiesto se vuole venire a vivere con me.
Non posso restare qua per sempre"

Vaffanculo!
I mei genitori nonostante siamo dottori sono dei veri e propri bambini.

"Se vuoi rimango io, quando te ne devi andare
Ti va bene?"
Caspita, stiamo collaborando.
Sono stupito.

"Certo! L'importante è non lasciarla da sola, soprattutto ora che sta male"

Il cigolio della porta ci interrompe.
Spunta la mia em nostra sorellina, con i  capelli tutti scompigliati, gli occhi gonfi e rossi, naso rosso e le braccia incrociate sperando di riscaldarsi.

"Ehi, traditori.
Non si festeggia senza di me"
Assurda, riesce ad essere spiritosa anche ridotta come uno straccio.

"Vai a letto, stavamo parlando di cose noiose"
Mente, nella speranza di convincerla.

"Volevo vedere come stavate insieme.
Sono proprio fortunata ad avervi come fratelli"
Si butta a peso morto su di noi, abbracciandoci e sia io che Max ricambiamo.

Finalmente uniti.

Sei la mia rovinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora