Capitolo 43 💕

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JACE'S POV.

A causa del freddo tremo, piove da giorni e l'umidità mi entra dentro.

"Vedi di non fumartela tutta!
Ti ricordo che è mia, la prossima volta portati le tue"

Mi rimprovera Carlo, un ragazzo che conosco da un paio di anni, ma non abbiamo mai condiviso nulla di serio, oltre alle sigarette.

Apro leggermente le labbra e espiro, inclinando la testa in su, buttando fuori tutto il fumo.

"Con quella ragazza?
Com'è finita?"
Chiede mentre gli passo la sigaretta.

Alzo le spalle, pensando ad altro, un vano tentativo di sviare l'argomento.

"Capisco
Ti crea tanti problemi questa ragazzina?"
Mi deride, mentre poggia la sigaretta tra le labbra.

Perché deve farmi incazzare?
Neanche io ci sono abituato e dopo tanto tempo, non so cosa fare.
Ci mancava solamente lui.

Ma una cosa so per certa, mai farsi vedere in difficoltà, mai mostrarsi deboli.

Mi avvicino a lui, mostrandomi forte e sicuro di me.

"Nessuno mi mette in difficoltà, hai capito?"
Annuisce continuando a sorridere, d'altronde è mezzo andato, cosa dovevo aspettarmi.

"Sto calcolando ogni singolo dettaglio, così da avere successo, a differenza di Fred"
Mi spunta un ghigno, pensando al suo fallimento.

Sono sicuro che il piano di Fred non andrà molto lontano, potrebbe funzionare, ma per poco.

Anche se un minimo dubbio nella mia testa, poco a poco si fa spazio.

GRACE'S POV.

Per fortuna ha smesso di piovere.

"E dammi l'ultimo bacio!"
Mi stringe in fianchi da dietro, mentre mi sistemo.
Roteo gli occhi al cielo, mi giro, avvolgo le braccia intorno al suo collo e gli lascio un piccolo bacio a stampo.

Per poi scappare, lasciandolo mezzo imbambolato, verso la porta d'ingresso.
È l'unica soluzione per non far perdere le staffe a mio fratello Max, che aspetta fuori.

"Ma quanto sei cattiva!"
Afferra la mia mano, fermando la mia fuga.

"Dai devo andare!"
Mi lamentai.

Capendo le intenzioni del mio ragazzo, mi avvicino a lui lentamente.
Ci staccammo solo quando il telefono squillò.

"Guastafeste"
Mi misi a ridere, gli diedi un colpetto sul petto.

"Ci vediamo domani.
Ciao!"
Lo salutai con un bacio sulla guancia e uscì fuori.

"Forza sali"

Durante il tragitto ci fu un silenzio tombale.
Era nervoso, possibile che fosse così geloso di me?
Gli dava così fastidio la mia relazione?

"Ma che è successo?"
Non ce la facevo più.

Forse era successo qualcosa con Nicole?
Un bacio?
Una dichiarazione?

Morivo dalla curiosità.

Ferma la macchina, in un posto che non ricordo.

"Mi hanno chiamato e devo ritornare a Londra"

Così presto?
No, non sono ancora pronta.

Lo sapevi, prima o poi...
Non voglio starti a sentire!

"Grace!
Stai bene?"
Domanda preoccupato.
Ancora stupita, annuì.

"Vedrai che andrà tutto bene"
Cogliendo la mia preoccupazione, si sporge per abbracciarmi ed mi faccio sfuggire qualche lacrima, mentre appoggio il viso sulla sua maglia.

Stavamo formando la famiglia dei miei sogni, quella che avevo sempre desiderato e non sopporterei di tornare sola.

Sei la mia rovinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora