Capitolo 71 💕

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Mi scontro contro qualcosa, ma in questo caso è qualcuno.
Vedo il volto del mio amico, in un primo momento luminoso e sorridente.
Non appena nota come nascondo in una tasca il biglietto, si incupisce.

Sospiro, a causa del freddo, formo delle nuvolette.

"Grace"
Mi scruta, guardando fisso nei miei occhi.
Abbasso la testa, immagginandomi la sua reazione.

"Te ne avrei parlato"
Rispondo con voce piccola, intimorita.

"Che succede?"

"Vado da mio fratello"
Rispondo con tono lieve, quasi come se mi stessi vergognando.

"Ma poi torni, giusto?"
Ha capito.
Non rispondo.
Questo aumenta il suo nervosismo.

In attesa di risposte, che non arrivano, decise di ottenerle con la forza.
Inserisce la mano in quella tasca e prende il foglio di carta.
Mi dimeno, ma fallisco nell'intento di non fargli prendere quel pezzo di carta.

In fin dei conti è solo una ricarica.

Lo legge velocemente.
Poi riporta gli occhi su di me.

"Soldi per un treno, di sola andata però"
Mi accusa di aver nascosto tutto a lui e Nicole.

Credevo di dirglielo domani stesso, ma forse è una fortuna che ci siamo incontrati, non so se ne avrei avuto il coraggio e magari me ne sarei andata senza dire niente a nessuno.

E così loro mi avrebbero odiato a morte.

Già, nessuno dovrebbe essere escluso dalla vita di una persona a cui vuole bene.

Avrei fatto la figura della codarda.

Non voglio causare altra sofferenza.

"Porca puttana, ti sto parlando, sto cercando di capire cosa sta succedendo, smettila di fare la bambina e affronta le cose per una volta!"
Mi grida in faccia, sfogandosi e buttando fuori tutto l'odio e il nervosismo che stava accumulando.

Vorrei trattenermi, ma non riesco.
Ho gli occhi lucidi, riesco a sentire le lacrime sul bordo degli occhi.
Ha ragione, devo smetterla di nascondermi.

In quel momento, i muscoli di Michael si rilassano e si distendono.
Senza il tempo di capire cosa succede, mi spinge verso di se abbracciandomi.
Lo sfogo dev'essergli stato d'aiuto.

"Scusami, scusami.
Non so che mi è preso.
Voglio solo capire"
Ricambio l'abbraccio, mettendomi sulle punte per dargli un bacio sulla guancia.
Sperando di farlo calmare e che sia un semplice arrivederci.

"Penso sia la cosa giusta da fare"
Mi allontano, solo per guardarlo in faccia.

Sembra un cane bastonato.

Ma lo fai apposta!
Non devi guardarmi così.

"Perché?
Ti prometto che troveremo una soluzione, farò il possibile, ma ti prego... pensa a Nicole!
Come farà senza di te.
Come farò io senza di te.
Senza la nostra migliore amica, la ragazza più dolce, buona del mondo"

Stavolta lo abbraccio io, commossa dalle sue parole, mi lascio andare e piango, liberando tutto il dolore che avevo dentro.

Ormai ho preso la mia decisione, non posso e non devo tornare indietro.

"Ti ringrazio, veramente tanto.
Ma ci sono troppi demoni che non mi lasciano vivere.
Se non fosse stato per te e per la tua bellissima fidanzata, sarei crollata molto prima"
Gli dico vicino all'orecchio.
Mi stringe di più a se.

"Ho paura"
Ammetto.

"Anche io"

"Tu però devi essere forte, per Nicole.
E anche per me, sei stato il mio primo amore e l'ultima cosa che voglio è vederti triste.
Noi resteremo quelli di sempre"
Cerco conforto in lui, come lui lo cerca in me.
Condividiamo le stesse emozioni e paure.

"Non cambierà nulla, la farò pagare a quei bastardi!
Perdonami se non sono riuscito a proteggerti"

"Tu sei stato grande, è colpa di quegli stronzi ed anche mia.
Basta con questa vendetta, voglio solo serenità, amore e gioia.
Si, come i figli dei fiori"
Ridacchio.

"Sono vivo vero?!
La tua prima parolaccia, è un bel record"
Alza la mano destra per battere il cinque.
Ricambio.

"Domani mi accompagnerete, non è così?"

"All'altare?"
Spiritoso il ragazzo.

"Ah ah ah"
Fingo di ridere.

"Avvisiamo Nicole?"
Domando sorridendo, almeno provo a fingere di stare bene.

"No, va a casa.
Le parlo io"
Lo saluto lasciandogli un bacio sulla guancia e lui ricambia.

Ci dividiamo, dovrei essergli debitrice.
Sa com'è fatta Nicole, poteva chiudermi in camera o convincermi a cambiare idea e molto altro, solo che non posso elencare ogni cosa che è in grado di fare.
Conclusione?
Sa essere molto persuasiva e convincente.
Potrebbe arrivare a maniere non proprio ortodosse.

Entro in casa, corro in camera mia, controllando di aver sistemato ciò di cui ho bisogno.

Qualcuno si attacca al campanello di casa.
Scendo, esausta di questo suono.

Guardo tramite lo spioncino.

Jace.
La sua faccia.
Oggi non la sopporto.

"Ho bisogno di parlarti, so che sei li.
Apri, ti prego"

Lo ingnoro.

"Ti prego... "
Continua ad insistere, appoggia la fronte sulla porta, come se fosse esausto.
Io sono stanca di lui e di quelli come lui.

Taccio.
Appoggio le spalle alla porta.
Gli volto le spalle, forse per la prima volta.

Le sue mani sbattono contro la porta, facendomi tremare.

"Non fare stronzate"
Continua a sbattere le mani.
Sorrido, per come sta reagendo.
Quest'ira, devo memorizzarla e ricordarla.
Io mi merito ben altro.

"Vattene, non ho la minima voglia di vederti o parlarti"
Gli spiego.

"Resto qui.
Tornerò domani e dopodomani, fino a quando non mi permetti di spiegare"
Sembra convinto di quel che dice, ma non ci credo.
Mi ha mentito diverse volte.
Ho esaurito la pazienza.

"Non sprecherei le tue energie.
Me ne vado"
Dico senza enfasi.

"Cosa?
No, non è vero"

Non rispondo.
Jace si rende conto che sto dicendo la verità.

"Allora ti prego, ti scongiuro.
Fammi spiegare.
Dacci questa possibilità, dopodiché ti lascerò andare"

Ehii, manca poco alla fine.
Spero che vi piaccia❤️

Sei la mia rovinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora