Capitolo 10 💕

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LUCA'S POV
Sono sveglio da un dieci minuti circa, accanto a me c'è la mia sorellina.
Mi è mancata tantissimo.
Fin da piccolo mi piace guardarla mentre dorme, mi trasmette serenità.
Le accarezzo i capelli, mentre ricordo ciò che mi diceva Max al telefono.

Flashback
Dopo quello che mi ha detto Grace, voglio avvisare Max, è la cosa giusta da fare.
Così magari si fermerà un paio di giorni come me.
Digito il nome sulla tastiera del telefono, per poi avviare la chiamata.

"Pronto. Luca dimmi"

"Ciao, come va?"

"Bene, che mi devi dire"
Già mi inizio ad innervosire, asociale di merda.

"Ti devo parlare di Grace, lei"
Mi interrompe.

"E che c'entro io.
Sta male? Qualcosa non va?"
Che stronzo!
"Il 'che c'entro io' te lo potevi evitare"
Dico scimmiottando la sua voce.

"Sta bene, fisicamente parlando.
C'è qualcosa che non mi convince, lei ha bisogno di noi, ha bisogno di entrambi Max!"

Sento che sbuffa.
Siccome gli ho chiesto vammi a comprare tutte le fabbriche di cioccolato del mondo, tu sbuffi!
Se non fosse per Grace, non sai quante volte ti avrei mandato all'ospedale.

"Non posso, io lavoro e sai quanto costa un volo da Londra a Milano e poi qui ho Louise.
Non posso lasciarla.
Tu se sei lì significa che puoi, io non posso, vedi di cavartela da solo, non sei più un bambino"
Sono scioccato è vero io e lui non abbiamo un bellissimo rapporto, anzi non né abbiamo proprio.
Lui non c'è mai stato per noi.

"Sei un coglione!"
Non vorrei svegliare Grace, ma sono fuori di me.
Lui non ha mai voluto saperne di Grace in particolare, come sempre ci penserò io a lei e quando capirà il suo errore sarà troppo tardi.
Le chiederò di venire a vivere con me.
Fine flashback

Mi dispiace che lei ne soffra anche io ci soffrivo all'inizio, poi però vedevo il sorriso di una bambina i suoi occhi come brillavano con lei tutte le mie paure sofferenze ansie, sparivano per me c'era e c'è solo lei!

Il mugolii di Grace, interrompono i miei pensieri e mi fa capire che su sta svegliando.

"Ma buongiorno dormigliona"
"Mmm...non sono dormigliona, mi piace solo dormire"
Dice nascondendo il volto sul mio petto.

"Avanti alzati"

Stiamo mangiando dei wafflel con tanta nutella.

Mentre ridiamo sentiamo la porta sbattere.
Ci siamo bloccati, come se qualcuno avesse messo il pulsante pausa.
In cucina entrano mia mamma e mio papà.

"Ah che stanchezza"
Dice mio padre buttandosi sul divano.
"Sei proprio un fannullone, quanto siete carini insieme.
Ah voi quando eravate piccoli eravate inseparabili"
Risponde la mamma.

"Ma lo siamo anche adesso non vedi?"
Si lamenta Grace.

"Em mamma, ho chiesto a Grace se voleva venire a vivere con me"
I miei genitori iniziano a guardarmi male.
Come se avessi detto "ho ammazzato 50 persone"

"E come pensi di farcela, insomma devi riuscire a mantenerla oppure vuoi che la manteniamo noi?
E con la scuola?
Le autorizzazioni?"
Grazie papà, tu si che mi aiuti.

"Non vi chiederò nulla.
Col mio lavoro ce la faremo"
Sorrido a Grace che si unisce alla discussione.

"Ma ancora non ho detto si e neanche ci devo pensare e poi mi ha detto che la proposta è valida per sempre.
E magari potrei trovarmi qualche lavoretto, per non dare fastidio a Luca"

"Non ce ne sarà bisogno, non permetterò che vada a lavorare.
Prima gli studi e poi inizierai con il lavoro"

"Ma sarà un lavoro leggero"
Provo ad insistere.

"Ho detto no!
Fine della discussione"
Le dico.
Non mi va che si spezzi l'osso del collo inutilmente.
Mi fa piacere che pensa a non essermi di peso, anche se non è così.

"Ragazzi, io e vostro padre dobbiamo partire per un convegno e ci hanno avvisato solo oggi.
Fra una settimana prenderemo l'aereo"

"Che cosa?
Ma non potete sparire dall'oggi al domani!"
Grido ai miei, pensando che non si preoccupano minimamente di mia sorella.

"Signorino vedi di calmarti"
Mi richiama mio padre.
Sposto lo sguardo su Grace che guarda il pavimento.

"A te ti va bene?
Come fai?
Perché non gli dici niente?"
Le dico puntandole il dico contro.
Sono più adirato io che lei.

"Per me va bene, è il loro lavoro"
Sussurra affranta.
Deve averci fatto l'abitudine.

"Grace, per favore vai in camera tua"
Le dico.
Non voglio che ci resti male.

Noto che non è molto convinta

"Per favore, devo parlare con loro"
Insisto.

"D'accordo"
La vedo sparire, mentre sale in camera sua.

"Non ci siete mai, la lasciate sempre da sola.
Non ve ne rendete conto?
È fragile.
Voi cosa sapete di Grace?
Dei suoi compagni?
Sta crescendo da sola.
A chi racconta le cose?
A chi chiede dei consigli?"

"Ascoltami Luca.
Grace lo sa e lo accetta, purtroppo il nostro lavoro leva del posto a qualcos'altro.
Credi che per noi sia facile?
Non vi vediamo quasi mai, l'unica che ci tranquillizza è la piccola Grace, l'unica che non ci ha mai puntato il dito contro"
Mio padre ha sempre avuto un debole per mia sorella, lei è perfetta, io e Max invece i figli fannulloni buoni a nulla.

"Perché io e Max siamo stati gli unici a dirvelo in faccia, gli unici a reagire.
Comunque voi partite, ci penso io a lei"

"Sul serio, grazie grazie grazie"
Dice mia mamma mentre mi abbraccia.

"Si mamma tranquilla.
Quando ritornate?"

"Resteremo una settimana.
Però dobbiamo vedere se abbiamo altri impegni, restare lì o partire per altri congressi"

"Cosa?!"
Ma io come faccio!
Devo trovare una soluzione.

"Tranquilli, mi inventerò qualcosa"

Sei la mia rovinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora