Capitolo 41 💕

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Sento questa voce che mi chiama, non voglio vedere, non voglio sentire, voglio estraniarmi e basta.

Mi altero un po' quando sento un contatto, delle mani poggiarsi sulle mie spalle e curiosa, mi arrendo ed alzo lo sguardo.

"Almeno guardami"
Michael si abbassa, in modo tale che i nostri sguardi possano incrociarsi.
Lui non dovrebbe essere qui, lui non voleva vedermi, lui mi odia.

"Va via.
Sei anche malato, vedi di tornare a casa"
Ribadisco, infastidita dalla sua presenza.
Stavo trovando un po' di pace nella mia solitudine, stavo provando ad immaginare un luogo dove non ci fossero tanti problemi e questo ragazzo è come se fosse la rappresentazione dei miei errori.

"Io non ritorno finché non vieni con me"
Inizia a starnutire e il naso diventa sempre più rosso.
Le dita delle mani, che sfiorano il mio viso, sono letteralmente ghiacciate.

Dopo attimi di silenzio.
Noto che non demorde, mi sta aspettando.
La sua salute potrebbe peggiorare ed altri sensi di colpa non li voglio.

"Hai ragione, proviamo a parlarne.
Andiamo al caldo"
Mi alzo e senza neanche sfiorarci torniamo a casa del ragazzo.
Ho tentato nel far incrociare i nostri sguardi, è stato inutile, non mi ha degnato di uno sguardo

Adesso non so neanche come considerarlo.

"Mi dici perché te ne se andata via in quel modo?"
Parla mentre passa un asciugamano sui suoi capelli.
Io invece sono rimasta davanti l'entrata per non bagnare il pavimento.
Non mi sono mai sentita così fuori posto in vita mia, eppure sono venuta spesso qui.

Non parlo, non mi muovo, ma sento, percepisco, solo che non ho voglia di fare nulla.

"Asciugati.
Spero che torni l'uso della parola, non sopporto questo silenzio"
Mi riprende lanciando un asciugamano, per poi dirmi di andare in camera sua, dove prende dei vestiti asciutti ed esce.

Ha preso una felpa rosso scuro, dei pantaloni larghi neri e dei calzettoni.

"Me ne sono andata perché, non riuscivo a guardarti, eri così deluso di me.
Mi facevo schifo, per farti soffrire"
Finalmente libero la mente da queste parole che si susseguivano senza lasciarmi tregua.

Michael rientra cogliendomi alla sprovvista.

"Mi dispiace, non volevo arrivare a questo punto"
Si avvicina per abbracciarmi.

"Io ti amo e non voglio perderti.
Voglio solo che tu sia sincera, prometti?"
Mentre sistema delle ciocche, togliendole dai miei occhi, marca bene l'ultima parola.

Farei di tutto pur di cancellare questo giorno.
Annuisco ripetutamente.
"Prometto"

"Tu mi ami?"
Domanda a pochi centimetri dalle mie labbra, scrutando con i suoi occhi dentro la mia anima.

"Qualora la risposta fosse negativa, non importa.
Ci sarò sempre, da parte mia non cambierà nulla, giuro"
Prova a rasserenarmi, ma io credo che in realtà sia ben consapevole di aver mentito.
Le cose cambieranno.

Michael potrebbe evitarmi, odiarmi, io a mia volta potrei eliminarlo dalla mia vita e mettere la parola "fine" alla nostra amicizia.

"Si!"
Dico di getto.
Cala il silenzio e senza dire niente da avvicinare i nostri visi e mi bacia.

"Quando ti ho vista uscire, mi sono sentito un coglione"
Sussurra dopo aver liberato le mie labbra.

Mezz'ora dopo ci ritroviamo seduti sul divano, l'uno abbracciato all'altro, con le mani intrecciate.

Stiamo guardando un film comico, non abbiamo voglia di film strappalacrime, per oggi ne abbiamo avuto abbastanza.

Il tempo non è cambiato, la pioggia continua imperterrita.
Spero che possa calmarsi, o diminuire, ma al momento va benissimo così.

Tutto è bene quel che finisce bene.

"Oggi Milano, viene colpita dal mal tempo.
Si consiglia di rimanere dentro le proprie case.
Uscite solo per emergenze e mantenete la massima attenzione"

Questo è l'annuncio che sentiamo al telegiornale.
Non fa altro che agitarmi.

Il suono del telefono, del mio telefono, non ci permette di sentire quello della tv.

Rispondo senza vedere il nome sul display.

Cazzo.

Sei la mia rovinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora